CASERTA -Società Caserta Ambiente per la 2^ volta condannata per licenziamento illegittimo, reintegro per il capo del personale
 Condannata, per la seconda volta, la Società Caserta Ambiente per aver licenziato improvvisamente e senza alcuna motivazione, il dirigente Izzo Giuseppe, aderente alla Confederazione Cisas. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in funzione di Giudice del Lavoro, in persona dei Magistrati Clara Ruggiero (Presidente), Maria Pasqualina Gaudiano (Giudice) ed Alessandra Grammatica (Giudice Relatore), ha esaminato – rigettandolo – il ricorso del Consorzio Caserta Ambiente (Ipi ed Alba Paciello), avverso l’avvenuta reintegra, a norma dell’art. 18 della Legge 300/70, nel posto di lavoro del dirigente Izzo Giuseppe, aderente al Sindacato Cisas, licenziato dalla predetta Società senza alcuna motivazione. Avverso il predetto immotivato licenziamento si era costituito il dipendente Izzo Giuseppe, assistito dal proprio legale, avv. Cundari, dopo che il dipendente aveva chiesto di conoscere le motivazioni del provvedimento disciplinare. La stessa Cisas, cui aderiva il dipendente Izzo, non aveva ricevuto alcuna comunicazione, né preventiva e né successivamente, a sua precisa richiesta. Il Collegio giudicante, con propria ordinanza, nel respingere il reclamo della ditta, evidenziava “ Macroscopici vizi nell’esercizio del potere di recesso da parte della Società â€. Gli stessi Magistrati ricordavano, altresì, che l’art. 7 della Legge 300 prevede che “ il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l’addebito e senza averlo sentito a sua difesa â€. Cosa, del resto, non avvenuta nemmeno dopo la richiesta del dipendente e della stessa Organizzazione  Cisas. Va ribadito che sia il lavoratore Izzo Giuseppe che la Segreteria della Cisas avevano chiesto separatamente ed espressamente di conoscere le motivazioni adottate per il licenziamento, ma non avevano mai ricevuto alcuna risposta in merito. I Magistrati hanno ordinato a Caserta Ambiente di reintegrare il funzionario Izzo Giuseppe, già capo del personale, condannandola al risarcimento del danno subito stabilendo all’uopo una indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino al momento della effettiva reintegrazione nel posto di lavoro. Il Collegio giudicante ha dichiarato illegittimo il licenziamento inflitto a Giuseppe Izzo, confermando del resto la prima ordinanza del Magistrato contro cui la Società aveva effettuato reclamo e condannando anche la stessa Società al pagamento delle spese di onorario, Iva ed altre come previsto da legge. La condanna assume un significato particolare per quanto attiene il Comune di Caserta, che – pur sollecitato più volte ad intervenire doverosamente sugli atti della ditta appaltante – non era intervenuto, cosa quanto mai opportuna in quanto della stessa Società fanno parte più amministratori comunali, tra cui il vice sindaco.