GRAZZANISE – IL “PERSEGUITATO†MATTIA PARENTE
Prof. Raffaele Raimondo
cronista free lance
Via A.Diaz, 33
81046 GRAZZANISE (Caserta)
tel 0823-96.42.12 – 340-500.67.64
e-mail: raffaeleraimondo1@virgilio.it               COMUNICATO-STAMPA del 29 giugno 2010
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GRAZZANISE – IL “PERSEGUITATO†MATTIA PARENTE:
                           “RESTITUITEMI IL TITOLO DI GUARDIA ITTICO-VENATORIA!â€
                            Il contrattacco di un “combattente†che si considera vittima di quelli che ritiene i
                           “poteri forti†nel campo della pesca e della caccia
GRAZZANISE (Raffaele Raimondo) – Protagonista instancabile di una sequenza impressionante di denunce subìte e fatte, ma indomabile, sempre, la difesa di quei diritti in nome dei quali intende portare fino in fondo la sua battaglia animata da una profonda passione per l’attività ittico-venatoria e per il rispetto delle norme che la regolano. Ora è tempo di contrattacco per Mattia Parente: “Si continua a spifferare menzogne sul mio conto -esordisce- Ma, assumendomi tutte le responsabilità , confermo che, a tutt’oggi, non v’è alcun rinvio a giudizio a nostro caricoâ€. E, qui, il plurale include i suoi amici ai quali il permesso di esercizio delle funzioni di guardie ittico-venatorie è stato rinnovato. A lui non ancora, ma non per questo demorde. Anzi ricava nuova linfa dalla sentenza con cui il 10 giugno scorso il giudice Piccirillo ha condannato il presidente provinciale e regionale dell’Enalcaccia, Mario Cei, ad 1 anno e 6 mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali. Per quella vicenda Parente s’era costituito parte civile e, perciò, il presidente è stato chiamato, in aggiunta, ad accollarsi anche le relative spese. Una battaglia vinta, dunque, dopo circa tre anni e mezzo di contrasti, con un corredo di calunnie di cui resta ancora adesso difficile stabilire emissari e motivazioni. Ma per Mattia Parente il quadro è chiaro: egli, infatti, si considera vittima, da anni, di una persecuzione martellante per aver toccato sistemi ed interessi di quelli che considera “poteri forti†nel campo della pesca e della caccia; hanno, insomma, reagito contro di lui “persone influenti†che sulla legalità farebbero più parole che fatti. Tutta qui la radice dell’impedimento cui è ancora costretto e che non gli consente di elevare verbali in qualità di guardia ittico-venatoria. E si stupisce non poco del fatto che, pur avendo presentato per ben due volte la documentazione di rito, attraverso due diverse Associazioni riconosciute, il suo decreto resta tuttora fermo nei cassetti dell’Ufficio competente. Ecco perché Parente attualmente interpella il Presidente della Provincia, on. Domenico Zinzi, e l’Assessore al ramo, affinché si faccia il punto sulla questione e si trovi definitiva soluzione all’inaudito rinvio “alle calende greche†di un diritto che il “perseguitato†rivendica e rivendicherà a spada tratta. E la ragione è esplicita nella sua granitica affermazione: “Vado avanti per la mia strada, giacché credo nella giustizia e nella legalità che fino ad oggi mi hanno dato tante soddisfazioni. Sono amato dai veri cacciatori, non certo dai bugiardi e calunniatori bracconieri che, oltretutto, dovrebbero avere il buon senso di far lavorare le Forze dell’Ordine e la Magistratura sui gravi problemi che assillano la nostra provincia, piuttosto che intasare caserme dei Carabinieri e commissariati di Polizia con le loro artificiose istanzeâ€. Sorge così spontaneo e forte l’appello che Mattia Parente rivolge alle Associazioni ambientaliste: “Poiché fondate il vostro importante impegno sulla legalità , avete trovato la persona giusta. Sono disponibile a collaborare, senza risparmio di energie e, come sempre, senza nessuno scopo di lucro, per la salvaguardia della fauna e dell’intero ambiente in un territorio provinciale devastato da inquinamenti di ogni specie e dalle cattiverie degli uomini che si dimostrano, ogni giorno di più, tendenti spavaldamente alla conservazione di privilegi e all’egoismo più spietato, a tutto svantaggio della civile cooperazione per il trionfo della giustizia e della libertà â€.
FOTOGRAFIA: Il “perseguitato†Mattia Parente.
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              Raffaele Raimondo