GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO

GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO
«Gesù, ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità»
I Gruppi di Preghiera di Padre Pio pellegrini della speranza
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«Gesù, ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità»
I Gruppi di Preghiera di Padre Pio, pellegrini della speranza
Testo di formazione – Anno C
Presentazione
«Oltre ad attingere la speranza nella grazia di Dio, siamo chiamati a riscoprirla anche nei segni dei tempi
che il Signore ci offre. Come afferma il Concilio Vaticano II, “è dovere permanente della Chiesa di
scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo, così che, in modo adatto a ciascuna
generazione, possa rispondere ai perenni interrogativi degli uomini sul senso della vita presente e futura e
sulle loro relazioni reciproche”» (Gaudium et Spes n. 4).
L’invito che papa Francesco fa alla Chiesa nella Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit,
spinge i credenti, e in modo particolare coloro che – come noi – fanno della preghiera il carisma
principale del proprio cammino ecclesiale, a evitare che la Speranza sia una semplice delega al Signore,
perché sia Lui a dare le risposte necessarie per gli uomini e le donne del nostro tempo. Lui è la nostra
Speranza e noi ne siamo i suoi discepoli-missionari nel mondo di oggi.
Sin dalla loro nascita i Gruppi di Preghiera sono chiamati alla preghiera perpetua ed insistente per la Pace
nel mondo, che – già nelle intenzioni di Padre Pio – è vissuta sia come risposta alle intenzioni del Sommo
pontefice, sia come fermento di solidarietà nei confronti dei bisognosi ed in particolare dei sofferenti.
L’espressione, che ormai identifica i Gruppi di Preghiera, “vivai di fede e focolai d’amore”, rimanda ad
una dinamicità precisa che affonda le radici nella preghiera, per poi mettersi in prima linea nell’impegno a
favore del prossimo, diventando così “le posizioni avanzate di questa Cittadella della carità”, come
chiede Padre Pio.
Il legame tra la preghiera di intercessione e il servizio alla Chiesa e alla società è dato, come insegna il
Pontefice, dallo scrutare con l’aiuto del Vangelo i segni dei tempi; non si tratta di megaprogetti di
solidarietà studiati a tavolino, ma di interpretare la storia alla luce della Parola di Dio.
Con il testo guida dello scorso anno abbiamo voluto proporre le coordinate e le modalità nelle quali
vivere il cammino di discernimento attraverso la Parola, ora è necessario renderlo operativo senza perdere
mai di vista il cardine dell’agire cristiano: vivere la carità, significa comunicare il sovrabbondante amore
di Cristo. Il titolo e il sottotitolo del sussidio per la formazione 2024-2025 ci aiutano a declinare nelle sue
varie ricadute questo concetto: Gesù, ecco la mia Speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità (Epist.
III, p. 570) – I Gruppi di Preghiera di Padre Pio, pellegrini della Speranza.
La natura umana – scrive Padre Pio – «fu fatta anch’ella per la felicità» e – sebbene l’uomo sia messo alla
prova perché con il peccato ha allontanato questa felicità – non bisogna mai dimenticare che «Iddio
mentre ci prova con le sue croci e con le sofferenze, lascia sempre nel nostro spirito uno spiraglio di luce,
per cui si conserva sempre una grande fiducia in lui e si vede la sua immensa bontà» (Epist. II, 440-445).
Nasce così l’invito a spandere la propria anima davanti al «sole di eterna bellezza» (Epist. III, p. 857),
perché lui è «l’amico devoto, sincero e fedele, l’amico del cuore, l’eterno e infinito amore, la
consolazione, la gioia, il conforto, tutto il mio tesoro» (Epist. III, p. 1006).
Nella lettera alle sorelle Ventrella, da cui è stato preso il titolo per il Sussidio 2024-2025, Padre Pio
consegna alle due figlie spirituali la sua personale esperienza di Gesù: Gesù è Speranza e sorgente di
felicità. La particolarità di questa lettera è l’essere un invito forte a condividere questa esperienza
personale di Cristo all’interno delle mura domestiche. Ecco nel brano il richiamo alla laboriosità delle api
che producono il miele e l’incenso, cioè che mettono insieme la dolcezza e la preghiera, facendo sì che la
casa si trasformi in Chiesa domestica; è l’esperienza di fede che ha caratterizzato i passi del cammino
cristiano fin dalle origini e che dopo tanti secoli papa san Giovanni Paolo II ha voluto far rivivere
attraverso l’Esortazione apostolica Familiaris consortio. Inoltre la tradizione del pellegrinaggio ai
Santuari, caratteristico della pietà popolare, diventa il simbolo e l’immagine dei mille pellegrinaggi
dell’esistenza umana: allora ogni volta che la preghiera ci aiuta a trasformare la nostra realtà con la cera e
il miele, la preghiera e la dolcezza, diventiamo pellegrini della Speranza.
GRUPPI DI PREGHIERA DI PADRE PIO
«Gesù, ecco la mia speranza, ecco la viva sorgente della mia felicità»
I Gruppi di Preghiera di Padre Pio pellegrini della speranza
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Questo Sussidio è in ordine il terzo del cammino formativo che si propone ai Gruppi di Preghiera. Il
primo ha cercato di presentare i vari volti della spiritualità di Padre Pio, il secondo ha proposto nove
esercizi per avvicinarci alla Parola di Dio, quest’ultimo promuove il pellegrinaggio verso nove Santuari
simbolici, che possono diventare il luogo della missione propria dei Gruppi di Preghiera.
Si comincia con il Popolo di Dio, santuario della Sua presenza nel mondo, si conclude con il Cuore stesso
di Dio, il simbolo di quell’amore che ci viene trasmesso dal sacrificio di Cristo e diventa il motore del
nostro apostolato: “vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15, 16).
Anche l’icona del Regno di Dio è stata scelta come uno dei Santuari che caratterizzano il nostro impegno:
la preghiera per la realizzazione del Suo regno ci lega profondamente a Cristo. Ed è il Lui, Cristo
Incarnato, il terzo Santuario: contempleremo l’umanità di Cristo nostro Signore. In occasione della Festa
della Fedeltà mediteremo Gesù, il Santuario non costruito da mani d’uomo (Eb 9, 24. 10, 19-20), che è
all’origine del nostro battesimo.
L’universalità del messaggio di Cristo sarà il tema del quinto Santuario intitolato “La libertà del cuore”,
che porterà poi a riflettere sulla Comunità che vive la carità.
Il settimo Santuario, dedicato alla Pasqua ci porterà a meditare sulla Pasqua eterna con l’icona del «Seno
di Abramo».
Si concluderà con i Santuari otto e nove facendo riferimento alla Vergine Maria e Padre Pio: si mediterà
sulle icone della Vergine Pellegrina e del Cuore di Dio, oggetti e punti di riferimento costante della vita
mistica del nostro Santo.
Forse in questo testo, con più evidenza che nei precedenti, Padre Pio emergerà come persona esigente,
che non accetta mezze misure, anche se nei precedenti non si è voluto nascondere nulla né edulcorare il
suo messaggio. È sembrato opportuno però mettere in evidenza il profondo rapporto tra la sua spiritualità
e la sua umanità per far comprendere che non era il rigido censore della società in cui viveva, ma colui
che accompagnava le persone nel loro cammino di fede, piegandosi veramente a soccorrere l’umanità
sofferente nel corpo e nello spirito.
Adesso è il momento opportuno per aderire al suo invito ad andare oltre a fare qualcosa di più: senza
voler prescindere dalle debolezze e dalle ferite che tutti portiamo, occorre essere consapevoli della
responsabilità che assumiamo nello scegliere di appartenere ai Gruppi di Preghiera di Padre Pio. È
necessario, pertanto, fare qualcosa di più, per comprendere appieno le operazioni che lo Spirito Santo
opera in ciascuno di noi.
Infine, ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo Sussidio con la loro
laboriosità e la loro professionalità. Nel consegnarlo ai Gruppi di Preghiera di Padre Pio e ai suoi devoti,
vorrei invitare ognuno ad avere una Speranza che sia capace di andare oltre le sporadiche avventure verso
un futuro di cui non si sa il nome, ma anche oltre quel desiderio di “tornare ad Itaca”, ad un passato
rassicurante, fatto di forme non più proponibili. Da figlie e figli di Padre Pio vogliamo celebrare quella
Speranza che ha le sue radici nel messaggio sempre nuovo del Vangelo e nella storia della Tradizione
cristiana, ma sempre proiettata nel futuro che è condotto dallo Spirito Santo: «Prendete perciò l’armatura
di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove.
State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come
calzatura ai piedi lo zelo per propagare il Vangelo della pace» (Ef 6,13-15).
San Giovanni Rotondo, Festa della Madonna del Carmine, 16 luglio 2024.
Padre Luciano Lotti + Padre Franco Moscone
Segretario generale dei Gruppi di Preghiera Direttore generale dei Gruppi di Preghiera
Vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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