LIMATOLA. LE PICCOLE IMPRESE CHIEDONO IL RISPETTO DEI TEMPI DI PAGAMENTO DELLE FORNITURE.
La crisi attuale che sta attraversando il nostro paese sta mettendo le piccole e medie imprese in serie difficoltà . Per questo motivo le imprese chiedono il rispetto dei tempi di pagamento delle forniture e si rende necessario calendarizzare al più presto la proposta di legge che ridefinisce i tempi di pagamento e le sanzioni per le imprese e la pubblica amministrazione che non ne rispettino questi termini. E’ questo l’appello lanciato da Impresecheresistono, gruppo spontaneo nazionale di Pmi, che ha promosso una sottoscrizione per sostenere l’iniziativa. Migliaia di piccole e medie imprese ogni giorno, in Italia, rischiano la chiusura nella generale indifferenza mentre potrebbero essere salvate sen za alcun ulteriore onere di spesa per lo Stato – spiega il responsabile per la Campania del gruppo, Pietro Di Lorenzo (nella foto)-. Sono le nostre aziende, quelle che garantiscono la fornitura di beni e servizi alla Pubblica Amministrazione e alle grandi imprese, in cambio di un’attesa di mesi, se non anni, per vedersi pagato il corrispettivo dovuto. Sono aziende che si vedono anche costrette a fungere da banche per Enti e Società più grandi e solide con minori difficoltà di accesso al credito. Una situazione che la crisi economica e la stretta creditizia praticata dalle banche hanno reso insostenibile. Nell’indifferenza giace, da mesi, alla Camera dei deputati, una proposta di legge presentata dai deputati Marco Beltrandi (Radicali-PD) e Antonio Misiani (PD) che ha già raccolto tante adesioni di gran parte degli schieramenti politici. Una proposta presentata prima che la nuova direttiva europea dell’ ottobre 2010 ridefinisse i tempi di pagamento e le sanzioni per le imprese e la pubblica amministrazione che non ne rispettino i termini. La proposta, chiaramente, contiene tutti i requisiti richiesti dalla direttiva, migliorandola. Ci appelliamo al Presidente del Consiglio Berlusconi, al Ministro Romani, al Presidente Fini, al presidente della commissione attività produttive e a tutti i presidenti di gruppi della Camera dei deputati, affinché – conclude Di Lorenzo – trovino la forza necessaria per porre urgentemente in discussione nelle aule parlamentari la proposta che, se approvata in tempi brevi, potrebbe scongiurare la chiusura di migliaia di aziende e salvare decine di migliaia di posti di lavoro.
Pietro Rossi