SAN NICOLA LA STRADA -Marro (CDS) a Fenestrelle per commemorare i caduti delle due Sicilie

 

MARRO Fiore

di Nunzio De Pinto

 Guardare all’Unità d’Italia ed al suo 150° anniversario con uno sguardo trasversale e “del Sud”: è quanto farà una delegazione del Comitato nazionale delle Due Sicilie guidata dal suo presidente nazionale l’imprenditore sannicolese Fiore MARRO e da Insorgenza Civile, che sabato 9 luglio prossimo raggiungerà Fenestrelle (Torino) per commemorare “le migliaia di soldati borbonici morti senza un nome segregati nella Fortezza tra il 1860 ed il 1870 perché soldati ed ufficiali dell’Esercito delle Due Sicilie”. Soldati, spiega ancora Marro “che si erano rifiutati di rinnegare il Re e la Patria per inchinarsi al conquistatore savoiardo, o semplici civili duosiciliani catturati con l’accusa di brigantaggio perché combatterono a difesa della propria terra”. Una fortezza alla quale i piemontesi avevano rotto i vetri e gli infissi “per rieducare con il freddo i segregati della fortezza piemontese trasformata in lager. Dal 2008” – ha aggiunto Marro, fiero di essere duosiciliano – “una targa in memoria di quei caduti svetta su quel luogo di pena a memoria e monito per le future generazioni, ed ogni anno la nostra presenza a Fenestrelle si rinnova per onorare le vittime dell’Unità d’Italia perché gli italiani non dimentichino quale è stato il prezzo dell’Unità nazionale in termini di vite umane, e si prenda coscienza della dignità umana e del rispetto a cui hanno diritto soldati, ufficiali, uomini che hanno combattuto per una causa giusta: la difesa della propria patria contro una guerra non dichiarata e contro le promesse non mantenute che hanno portato, oggi, al declino del meridione. La nostra presenza a Fenestrelle – dice Fiore Marro, presidente del Comitato – “è un urlo al mondo per denunciare i crimini di guerra commessi contro una popolazione sottomessa che aveva trovato nel brigantaggio la sua forma di resistenza contro la prevaricazione di uno straniero conquistatore la nostra presenza a Finestrelle ogni anno vuole scuotere la coscienza degli italiani, perché sia finalmente presa consapevolezza di questi crimini e si riconosca pubblicamente l’errore dei padri prima di plaudire ai loro meriti, perché sia intrapreso in maniera equa e giusta il nuovo percorso di avvicinamento ai festeggiamenti di un’Unità nazionale guadagnata con il sangue dei meridionali”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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