Santa Messa 12 Marzo
LA PAROLA DI OGGI
12 marzo 2011
Sabato
Sabato dopo le Ceneri, S. Massimiliano – (A) – IV
PREGHIERA DEL MATTINO
Ho peccato più di Matteo il pubblicano, perché da sempre conosco il tuo Nome. Ma tu mi chiami di nuovo a seguirti. Come lui voglio alzarmi, rovesciare la tavola della mia vita quotidiana, carica di false ricchezze e di commercio con lo spirito del mondo; come Levi, io ti dico: Entra da me e che la tua saggezza immoli la vittima sull’altare della mia vita. Che io divenga l’ostia dell’azione di grazie per la vita ritrovata. O Gesù, per la tua bontà , degnati di chiamarmi con il mio nome.
ANTIFONA D’INGRESSO
Ascoltaci, Signore,
perché generosa è la tua misericordia;
nella tua grande clemenza
volgiti a noi, Signore. (Sal 68,17)
COLLETTA
Guarda con paterna bontà , Dio onnipotente, la debolezza dei tuoi figli, e a nostra protezione e difesa stendi il tuo braccio invincibile. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Is 58,9-14)
Se aprirai il tuo cuore all’affamato, brillerà fra le tenebre la tua luce.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 85)
R. Mostrami, Signore, la tua via.
Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida. R.
Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia. R.
Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Ez 33,11)
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO (Lc 5,27-32)
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».
Parola del Signore.
OMELIA
Questo passo del Vangelo ci mostra la conversione che Gesù aspetta da ciascuno di noi, ed è molto dolce: si tratta di riconoscerci peccatori, e di andare a lui come al nostro Salvatore; si tratta di riconoscerci malati e di andare a lui come al nostro medico… La peggiore cosa che possa capitarci è di crederci “giusti”, cioè di essere contenti di noi stessi, di non avere nulla da rimproverarci: perché noi ci allontaneremmo irrimediabilmente, per questo semplice fatto, dal nostro Dio di misericordia.
Ma quando ci consideriamo peccatori, possiamo entrare subito nel cuore di Gesù. Gesù non aspetta che siamo perfetti per invitarci a seguirlo. Ci chiama sapendo benissimo che siamo poveri peccatori, molto deboli. Egli potrà lasciarci per tutta la vita molti difetti esteriori; ciò che importa è che il fondo del nostro cuore resti unito a lui. I nostri peccati non saranno mai un ostacolo alla nostra unione con Dio, se noi saremo dei poveri peccatori, cioè dei peccatori penitenti, umili, che si affidano alla misericordia di Dio e non alle proprie forze.
È a questa conversione d’amore e di umiltà , a questo incontro con il nostro Salvatore, che siamo tutti invitati durante la Quaresima. Tutti abbiamo bisogno di conversione e di guarigione, e Gesù ci prende così come siamo. Con lo stesso sguardo di misericordia dobbiamo guardare ogni nostro fratello, senza mai scandalizzarci, come il primogenito nella parabola del figliol prodigo, dei tesori di tenerezza che nostro Padre impiega per i suoi figli più perduti.
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questo sacrificio di espiazione e di lode ci purifichi e ci rinnovi, Signore, perché tutti i nostri pensieri e le nostre azioni siano conformi alla tua volontà . Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Non sono venuto a chiamare i giusti,
ma i peccatori alla conversione”. (Lc 5,32)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Signore, che ci hai nutriti alla tua mensa, fa’ che questo sacramento, fonte di vita per la tua Chiesa, sia per noi pegno sicuro di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
“Santa Maria, madre di Dio, noi ti salutiamo; nuova Eva, porta del cielo, tu che ci apri il paradiso chiuso, partoriscici nella pace alla luce del Regno. E tu, santa Maria Maddalena, intercedi per noi. Il tuo Salvatore mi conceda la grazia di fuggire le tenebre del peccato e di cantare le meraviglie che Dio ha compiuto in te”. Pregate per noi il Dio santissimo, lento all’ira e pieno d’amore, perché ci siano concesse le lacrime del pentimento, e le lacrime dell’amore, e il nostro dolore per avere offeso un tale Dio ci purifichi.