Santa Messa 27 Febbraio 2011

LA PAROLA DI OGGI
27 febbraio 2011
Domenica
S. Leandro – VIII tempo ordinario (A) – IV

PREGHIERA DEL MATTINO
“Il Padre vostro celeste sa di che cosa avete bisogno”.
Signore, quando anche una donna dimenticasse il figlio del suo ventre, tu non ci dimenticherai mai. Perché ci preoccupiamo, quando tu sai? Concedici cuori di fanciulli che, al di là di ogni parola, al di là di ogni dichiarazione d’amore, sappiano che sono amati dai loro genitori e non possano dubitare un attimo che essi non provvedano ai loro bisogni. Insegnaci a mettere ai tuoi piedi ogni preoccupazione terrena, per non essere più preoccupati che di te solo, del tuo regno e della sua giustizia. Perdonaci tutto il tempo perso in calcoli vani, durante il quale ci siamo privati del tuo sguardo benevolo. Concedici di essere continuamente in tua presenza, facendo fruttare il dono della vita che tu hai infuso in noi, ponendoci nell’assoluta sicurezza che il tuo amore per noi non verrà mai meno.

ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore è mio sostegno,
mi ha liberato e mi ha portato al largo,
è stato lui la mia salvezza,
perché mi vuol bene. (Sal 18,19-20)

COLLETTA
Concedi, Signore, che il corso degli eventi nel mondo si svolga secondo la tua volontà nella giustizia e nella pace, e la tua Chiesa si dedichi con serena fiducia al tuo servizio. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Is 49,14-15)
Io non ti dimenticherò mai.
Dal libro del profeta Isaia
Sion ha detto: “Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato”.
Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio nelle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 61)
R. Solo in Dio riposa l’anima mia.
Solo in Dio riposa l’anima mia;
da lui la mia salvezza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: mai potrò vacillare. R.
Solo in Dio riposa l’anima mia:
da lui la mia speranza.
Lui solo è mia roccia e mia salvezza,
mia difesa: non potrò vacillare. R.
In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio riparo sicuro, il mio rifugio è in Dio.
Confida in lui, o popolo, in ogni tempo;
davanti a lui aprite il vostro cuore. R.

SECONDA LETTURA (1Cor 4,1-5)
Il Signore manifesterà le intenzioni dei cuori.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio.
Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele.
A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore!
Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 6,24-34)
Non preoccupatevi del per il domani.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza.
Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro?
E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?
E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano.
Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede?
Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”.
Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena”.
Parola del Signore.

OMELIA
Gesù ci invita a fare una scelta. Egli lo fa spesso con un vigore estremo. Noi abbiamo capito bene che il regno di Dio è
incompatibile con il regno del denaro. In quel regno non si vende nulla. La vita è gratuita, come l’aria, come l’acqua (Is 55,1; Ap 21,6), l’acqua soprattutto, senza la quale non c’è vita. E colui che ha ricevuto gratuitamente, deve dare gratuitamente (Mt 10,8).
In questo regno, invece, tutto si compra. La prudenza raccomanda di essere previdenti e rapaci. Bisogna preparare l’avvenire, poiché è incerto. Ma l’avvenire ci sfugge. Esso appartiene a Dio. Fare la scelta del regno di Dio, scegliere di servire Dio escludendo ogni altro padrone, significa anche rimettersi a lui per l’avvenire: avere fede in Dio, al punto di non preoccuparsi per l’avvenire. È la nostra ricchezza, il nostro tesoro (Mt 13,44). È più sicuro per noi che tutto l’oro del mondo. Avere dell’oro da parte è un modo di assicurare il proprio avvenire. Ma un avvenire sulla terra, cioè a breve termine. L’avvenire di cui parliamo è grande come l’eternità. Su questo avvenire non abbiamo nessuna presa. Poco importa. Dio stesso se ne preoccupa per noi. Gesù si incarica di “prepararci un posto” (Gv 14,2). Il nostro avvenire è in buone mani. È sicuro. Perché farci tante preoccupazioni? Questo atto di fiducia, che Gesù esige, è anche una lezione di saggezza. Troppo spesso, con il pretesto di preparare l’avvenire, noi non viviamo più. Gesù è un maestro, non di noncuranza, ma di pacifica serenità.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
O Dio, da te provengono questi doni e tu li accetti in segno del nostro servizio sacerdotale; fa’ che l’offerta che ascrivi a nostro merito ci ottenga il premio della gioia eterna. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Voglio cantare a Dio per il bene che mi ha fatto,
voglio lodare il nome del Signore Altissimo. (Sal 11,6)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Padre misericordioso, il pane eucaristico
che ci fa tuoi commensali in questo mondo,
ci ottenga la perfetta comunione con te nella vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.

MEDITAZIONE
Mi sembra che dovreste risolvervi a fare con calma ciò che potete. Non siate inquieti; ma abbandonate alla divina Provvidenza ciò che non potete portare a termine da soli. Sono gradite a Dio la nostra cura e la nostra sollecitudine ragionevole, per portare a buon termine gli affari di cui dobbiamo occuparci per dovere. L’ansietà e l’inquietudine dello spirito non piacciono affatto a Dio. Il Signore vuole che i nostri limiti e le nostre debolezze si appoggino alla sua forza ed alla sua onnipotenza; egli vuole vederci credere che la sua bontà può supplire all’imperfezione dei nostri mezzi. Coloro che si caricano di molti affari, anche con una giusta intenzione, devono risolversi a fare semplicemente ciò che è in loro potere, senza affliggersi se non pervengono a realizzare tutto come vorrebbero. A condizione tuttavia che essi abbiano compiuto tutto ciò che la natura umana può e deve fare secondo le indicazioni della coscienza. Se si devono lasciare da parte alcune cose, bisogna armarsi di pazienza e non pensare che Dio aspetta da noi ciò che non possiamo fare: egli vuole prima di tutto che l’uomo non si affligga dei suoi limiti. Purché si dia soddisfazione a Dio, cosa che è più importante che dare soddisfazione agli uomini, non è necessario stancarsi oltre misura. Anzi, quando ci si è sforzati di agire al proprio meglio, si può abbandonare tutto il resto a colui che ha il potere di accompagnare tutto ciò che vuole.
Alla divina bontà piace comunicarci sempre la luce della saggezza, affinché possiamo vedere chiaramente e portare a termine fermamente il suo desiderio in noi e negli altri… perché accettiamo dalla sua mano ciò che ci manda, facendo attenzione a ciò che ha più importanza: la pazienza, l’umiltà, l’obbedienza e la carità… Che Gesù Cristo sia semplicemente nelle nostre anime con i suoi doni spirituali!
SANT’IGNAZIO DI LOYOLA

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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