Veritas-L’uomo veramente grande e’ colui che non vuole esercitare il dominio su nessun altro uomo e che non vuole da nessun altro essere dominato. (Kahlil Gibran)

 

Cappella M.SS.delle Grazie

Fumoso, contrastato, caotico. Se dovessi dare un giudizio sull’ultimo articolo del sig. Leggiero sul suo blog, userei codesti termini, e aggiungo,  di esser stato buono.

Fa una miscellanea tra ciò che ho detto,  ciò che vorrei dire  e ciò che dissi. Risultato: un’insalata dove ho capito ben poco.  Allora cerchiamo d’ intendere.

Le persone.                                                                                                                                              

 E’ vero o non è vero che in passato lei sig. Leggiero ha avuto uno scontro di idee con alcuni membri del comitato (che ora non ci sono più) e anche col precedente prete?  E’ vero o non è vero che da lì in poi ci sono pervenute nuove e sfavillanti proposte e critiche a gogò?

La visione distorta a cui inerivo circa il suo giudizio sulla festa proviene proprio dai suoi trascorsi. Non ha a mio giudizio una  serenità d’animo  tale  da  poter esser equo.  

Le fa onore  il fatto di esser caparbio nel perseguire e difendere le sue idee, per carità, ma perché non utilizza la sua ostinazione per apportare  elementi meritevoli e non continuamente polemizzanti di  un evento che a quanto noto la vede coinvolto emotivamente?  Lei dice che utilizza il plurale perché della sua causa ne sono diventati portatori altre persone che hanno una sua medesima opinione circa la gestione della festa. Forse sarò un poco crudo e un tantino comune nei luoghi, ma a questo punto debbo constatare  che Lei si comporta e presenta i medesimi archetipi che in anni passati  sentii  da alcuni vecchietti che sostavano fuori al bar  che tra una partitina  e l’altra discutevano senza impegno dei pro e dei contro, senza nulla aggiungere ne togliere.

Già  perché,instancabile sig. Leggiero, i suoi progetti  non sono  e non sono mai stati nuovi.

Essi già furono vagliati,  bocciati e/o approvati  da chi ne era responsabile. I  motivi di diniego e/o accoglimento  erano i più disparati e a volte poco compresi ai più ignoranti della materia, ma fondati. Vuole un esempio?

Taccuini e quaderni che lei suggerisce di eliminare.

 Ebbene tra il 2005 e il 2006 il  caro Presidente Giovanni _Branco , responsabile della festa del 2 luglio si fece altresì carico dell’organizzazione della festa di settembre. Quando cercò i famosi taccuini a cui Lei inerisce essi risultarono  smarriti e la sottoscrizione con relativa raccolta furono oltremodo difficoltose in quanto,  molti donatori sostanzialmente rispondevano di confermare quanto elargito l’anno prima,  altri voler dar di più  e altri meno… auspico che capirà lo spiazzamento  a cui andammo incontro.   Fummo costretti a procedere  a tentoni e ci ritrovammo con un disavanzo notevole che fu coperto, come sempre,  dal Presidente con fondi suoi privati ( e sfido chiunque a smentire ).  Ne è ancora convinto che abolire i taccuini come fonte di memoria sia giusto? Lei dirà:  certo che si!! E io le rispondo: la sua mancanza di esperienza e non partecipazione  non  la pongono nella condizione di poter sapere il danno che apporterebbe alla festa la mancanza di questo strumento.

In definitiva siamo ad un punto morto.  Lei fa proposte dalle pagine del suo blog, io la invito a farle presente all’interno del comitato. Lei risponde che non verrà ascoltato , io le ribadisco che tutti sono i benvenuti e che non siamo dei divoratori di uomini.  Lei non  prenderà mai in considerazione le spiegazioni che voglio darLe, e io le dico che  preclude  a priori  ogni mia logica ammettendo solo la sua verità quasi che nel suo sancta sanctorum vi sia  l’unica  fonte di un  sapere inequivocabile.

Le dirò,  già immagino quali saranno le sue critiche post-festa, e mi riservo una risposta ad hoc. La critica è un diritto che non può ne deve esser negato. Potrà fare e dire quel che le pare circa l’argomento  in oggetto, ma in me troverà sempre un estremo difensore di questa manifestazione.  Non vedo una via d’uscita. Più di porgerle la mano che lei snobba non posso fare.  Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Evitando interazioni e confronti  Lei si autoesclude dalla realtà.  Ma si ricordi che non è il comitato che non la vuole è Lei che si isola.

Cordialità , Veritas.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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