LA POSSIBILE SCOMPARSA DELLE PROVINCIE DI BENEVENTO, ISERNIA E CAMPOBASSO E DI SEI PAESI DELL’ALTO CASERTANO RIAPRE IL DIBATTITO SUL “MOLISANNIO”.

Franco Mattei – Presidente Pro Loco Sepicciano
PIEDIMONTE MATESE. A volte non tutti i mali vengono per nuocere. Il pericolo di chiusura o l’accorpamento dei comuni al di sotto dei 1000 abitanti e l’abolizione di alcune provincie ha aperto un serrato dibattito sul futuro del territorio dell’alto casertano. Con la prospettiva dell’abolizione delle province, per abbattere i costi della politica, con una popolazione inferiore alle 300.000 unità, rischiano di chiudere i battenti: Isernia, Campobasso e Benevento. Questa decisione inserita nel pacchetto della Finanziaria, ribadisce il Prof. Franco Mattei (nella foto) Presidente della Pro Loco Sepicciano di Piedimonte Matese , non può che spingere tutti, molisani, beneventani e comuni dell’alto casertano, nel comune progetto del Molisannio, per troppo tempo atteso, soprattutto dalle popolazioni dell’alto casertano, forzatamente tenute in una Regione ad esse estranea storicamente, geograficamente e culturalmente. Per circa un secolo le stesse hanno dovuto subire umiliazione di ogni genere, soprattutto di ordine economico, essendo la megalopoli Napoli un pozzo senza fondo che ha assorbito e assorbe  ogni elargizione da parte dello Stato , destinando all’alto casertano neanche le briciole. Il dibattito sulla Regione Sannio  risale al ’71 proposta avanzata dal compianto giurista beneventano Togo Bozzi, il quale ha speso la sua vita per un sogno mai realizzato. Tale proposta prevedeva l’inserimento di tutta la provincia di Benevento nel contesto molisano. Negli anni ’80 seguì la proposta dell’avv. Fappiano di Alife con una modifica territoriale che avrebbe ampliato i confini del Molise, oltre che con la provincia di Benevento, con i paesi della Comunità Montana del Matese, con la prospettiva di Piedimonte provincia in una nuova Regione Sannio. All’epoca anche l’On.Clemente Mastella si inserì nel dibattito, proponendo lo sdoppiamento della Campania, perchè troppo vasta amministrativamente, auspicando la nascita di una “Campania del sud”. In questo contesto acceso s’inserì nell’82 anche il Circolo Oscar Club di Sepicciano, frazione di Piedimonte Matese,che partecipò alla riunione del 1 dicembre 1982 presso l’Hotel Italiano in Benevento. La riunione presieduta dall’avv. Togo Bozzi, annoverava tra i presenti, l’avv. Fappiano, l’Ing. Dante Fossa, il dott. Attilio Costarella oltre al Prof. Franco Mattei. Dopo tale riunione una serie di iniziati ve( convegni, dibattiti, riunioni presso case comunali) si concretizzarono  grazie all’impegno dell’Oscar Club fino al 1984. Dopo buio assoluto. Come si sa, a volte  i politici, chiamati per mandato  a realizzare prospettive per migliorare uno sviluppo territoriale, pensano al proprio tornaconto, e, in quell’occasione, non vollero lasciare il certo per l’incerto, facendo fallire il progetto e il Molisannio restò chiuso nel cassetto.  Il Prof. Mattei, più volte attraverso organi di stampa, la sua tesi universitaria presso l’Ateneo di Cassino, avente per oggetto proprio il Molisannio,  ha cercato di riaprire il dibattito, ma una voce sola resta inascoltata. Il problema oggi si presenta necessario, continua il Prof. Franco Mattei, perché le ragioni di allora sono più che valide oggi. Le nostre zone interne non possono essere sempre frenate da inveterati contrasti storico-sociale, dovuti a  realtà eterogenee mai integrate con la Campania, con l’hinterland napoletano e casertano. I loro  problemi secolari legati alla camorra dominante non possono continuare a mortificare la vita dei nostri figli e nipoti. Questa volta i politici non possono far finta di niente, devono poter decidere  in fretta quale prospettiva aprire per queste nostre zone interne. Certamente gli Amministratori di Campobasso e Benevento si  concentreranno  su soluzioni valide per portare a compimento la nuova Regione Sannio. E’ auspicabile che anche i nostri Amministratori si rendano conto che restare legati ancora alla Campania e alla provincia di Caserta significherebbe la mortificazione perenne di sudditanza delle nostre zone interne , alle quali sarà preclusa ogni possibilità di sviluppo. L’avv. Togo Bozzi ebbe a dire in un suo scritto…”il progresso è sulla costa orientale, da dove viene sempre il sole, la speranza, per tramontare e rifugiarsi nelle tenebre dell’occidente”. E’ tempo che anche il nostro Senatore, concludeFranco Mattei, insieme a tutti gli Amministratori degli Enti locali, facciano sentire la loro voce. Chi, al contrario, se ne starà in disparte, sappiano i cittadini, che quell’Amministratore pensa solo al suo tornaconto. Essendo presidente dell’Associazione  Pro loco Sepicciano, tengo a precisare che queste considerazioni sono mie personali, non essendovi ancora un dibattito in corso tra i soci. Ciò non esclude che l’indomani potranno essere coinvolte in questo progetto tutte le Associazioni esistenti sul territorio.
Pietro Rossi

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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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