Gesù che parla alla gente

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, Lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. Parola del Signore
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Si ripete sempre e opportunamente che il Signore è Colui che sazia, ma non tutti, non può appagare la fame dei credenti che si lasciano scivolare addosso il Vangelo. Sono altri i Beati: “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5,6).
Gesù distingue fame e sete, anche se sono indubitabilmente orientati verso la stessa fonte e finalità. La fame di Dio è dei credenti che iniziano un autentico cammino di Fede, che lottano con determinazione in questo campo del mondo sempre più impervio e pietroso. La fame indica la necessità di soddisfare le esigenze del corpo ed è inevitabile mangiare.
Un’altra fame è pericolosa ed è quella che muove l’orgoglio e la superbia per possedere o raggiungere qualcosa.
Gesù parla di fame e sete della giustizia, mette insieme i due fabbisogni corporali per elevare la giustizia a vessillo del cristiano autentico. La giustizia è verso Dio e verso gli uomini, non può esistere una senza l’altra, come anche non si può avere fame di Dio e sete del diavolo.
La giustizia verso Dio è il riconoscimento che ci ha creati e tutto dobbiamo a Lui, solo Lui dobbiamo servire liberandoci dalla schiavitù dell’orgoglio, della superbia e dei vizi.
L’osservanza sincera della sua Parola è un gesto di giustizia, viene dato a Dio quello che merita, Lo si mette al centro della vita e nulla si compie che non sia in sintonia con il Vangelo. Per fare questo occorre meditare attentamente il Vangelo.
La giustizia umana è quella che ogni persona onesta desidera vedere in tutti gli ambienti della società, ma questo è un desiderio irrealizzabile, almeno fino a quando Dio non darà a questa umanità degli scossoni così forti da farla obbligatoriamente rinsavire. Tutti vorremmo vedere in ogni settore della società l’imparzialità, l’onestà, l’equità.
Il mondo è affamato in tutti i sensi, con la crisi economica anche l’Occidente ha conosciuto la problematicità della sopravvivenza e oggi non sono solo le Nazioni povere a piangere per la fame. Nel mondo è assente ogni forma di giustizia e miliardi di persone la desiderano più ancora del cibo, perché di stenti si può sopravvivere, di ingiustizie sociali invece è una infamante umiliazione.
Concentriamoci sulla fame del popolo che seguiva Gesù. Si trattava di vera fame corporale, migliaia di persone avevano abbandonato tutto per ascoltare dal Signore la sua Parola e non c’era cibo per sfamare tutti. Gesù compie un miracolo straordinario, prima però chiede a tutti di sedersi, di mettersi in una posizione di accoglienza e non solo del cibo da mangiare.
Per ascoltare la Parola di Dio, sottile e silenziosa, dobbiamo fare silenzio dentro e fuori. È opportuno trovare in casa o in altri luoghi la silenziosità per lasciare parlare Dio in noi. È impegnativo fare questo, se non si inizia a praticarlo con impegno, non ci si alzerà da terra.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...