CASERTA: “DOLORE SOTTO CHIAVE” E “PERICOLOSAMENTE” AL TEATRO COMUNALE PARRAVANO

Dolore sotto chiave due atti unici di Eduardo De Filippo Dolore sotto chiave e Pericolosamente con un prologo da I pensionati della memoria di Luigi Pirandello con Tony Laudadio, Luciano Saltarelli, Giampiero Schiano scene e costumi Lino Fiorito luci Cesare Accetta suono Daghi Rondanini regia Francesco Saponaro produzione Teatri Uniti, Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con l'Università della Calabria

CASERTA (Raffaele Raimondo) – Due atti unici di Eduardo – “Dolore sotto schiave” e “Pericolosamente” – preceduti da un prologo – “I pensionati della memoria” di Pirandello – sono l’offerta artistica del teatro comunale Parravano al suo pubblico per questo fine settimana. Tre attori amati dagli spettatori casertani – Tony Laudadio, Luciano Saltarelli e Giampiero Schiano –saranno, sabato 13 febbraio (ore 20,45) e domenica 14 (ore 18), gl’interpreti di queste tre accattivanti “schegge” firmate dai due grandi commediografi e drammaturghi. Scene e costumi di Lino Fiorito; luci di Cesare Accetta e suono di Daghi Rondanini. Regìa di Francesco Saponaro, che così illustra l’allestimento:“Dolore sotto chiave parte da un’intensa ispirazione pirandelliana. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi: i buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro.
In casa dei fratelli Capasso, un interno borghese dove una camera della morte ha custodito per undici mesi il simulacro del dolore, Dio e i morti sono presenti fino al punto da essere invocati come vere presenze, giudici supremi del bene e del male. Eduardo riesce a intrecciare diversi registri e generi che si inseguono sul filo del cinismo e dell’ironia.
La vicenda si colora di risvolti comici, a tratti paradossali carichi di morbosa e grottesca esasperazione. In Dolore sotto chiave viene evocato un oggetto-simbolo, usato come sottile minaccia di suicidio dal povero Rocco Capasso: la rivoltella, che in Pericolosamente (1938) si materializza e si trasforma in un vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica.
L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro.
Nonostante il testo nasca alla fine degli anni trenta, Eduardo ne potenzia la carica visionaria per sperimentare nuovi linguaggi anche nel cinema. Adatta Pericolosamente e dirige Marcello Mastroianni, Luciano Salce e Virna Lisi ne L’ora di punta, episodio del film Oggi, domani e dopodomani (1965) riuscendo a ottenere uno spiazzamento assolutamente contemporaneo.
In pieno boom economico, la febbrile sete di emancipazione femminile può placarsi, ancora una volta, soltanto con uno sparo. Ma è un sparo che si moltiplica all’infinito. L’infallibile metodo di Arturo viene copiato da tutti i mariti: il colpo risuona nelle case dei vicini, nel quartiere, per le strade, tra grattacieli e clacson di una metropoli che deflagra di pistolettate”. Info e prevendita: 0823.44.40.51.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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