IL TRAFFICO CLANDESTINO DI ORGANI UMANI Favola o realtà

balcani

 

 

 

 

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Mercoledì 11 dicembre 2013

 

Università degli Studi di Napoli “Federico II”

Dipartimento di Giurisprudenza – Aula 28

[Napoli | Via Porta di Massa, 32]

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Mercoledì 11 dicembre alle 15,00 il Festival propone una nuova tappa al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” (Via Porta di Massa, 32) con l’incontro “Il traffico clandestino di organi umani: favola o realtà” a cura di Santa Rossi, Associazione Indiani d’Occidente e Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con la partecipazione di Sergio Moccia (Ordinario Diritto Penale presso Università degli Studi di Napoli “Federico II”), Franco Tavella (Segretario regionale CGIL), ASPER Coord. Eritrea Democratica,  Francesco Mauro Iacoviello (Sostituto Procuratore Generale della Cassazione), Antonio Bevere (Magistrato di Cassazione) e Roberto Orazi (regista).

 

Secondo Santa Rossi, il fenomeno del mercato clandestino degli organi è presente anche in Italia e oggi, grazie ai social network, è emerso in tutta la sua interezza, supportato anche da una relazione della Magistratura pubblicata dal Censis.

 

In chiusura, si assisterà alla proiezione di “H.O.T. Human Organs Traffic” di Roberto Orazi (ITA, 2009, 61 min), un’inchiesta straordinaria tra i protagonisti del traffico mondiale di organi umani: i donatori, spesso costretti con l’inganno o con il ricatto a rinunciare a un pezzo del loro corpo in cambio di una promessa di lavoro o di una cifra che a volte non vedono neppure; ma anche i mediatori, i trafficanti, i malavitosi che organizzano il passaggio delle persone e dei loro organi da uno Stato all’altro, a volte addirittura da un continente all’altro, spesso grazie alla complicità delle polizie o delle cliniche private. E poi, appunto, i chirurghi che operano a cottimo, sanno ma fingono di non sapere e a volte sono addirittura in combutta con la malavita.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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