LETTERA APERTA AL PD CASERTANO

 

E’ davvero un triste spettacolo quello che continuano ad offrire all’opinione pubblica i gruppi dirigenti del PD di Terra di Lavoro.
Mentre si muore sui cantieri ad Aversa e Piedimonte MT; mentre i migranti lottano davanti alla prefettura per rivendicare i loro
diritti di accoglienza; mentre i cittadini, i lavoratori ed i giovani continuano a fare i conti con una crisi che sta tagliando anche le
forme più elementari di cura e di welfare: essi continuano a litigare, a fare polemiche (spesso incomprensibili). La divisione tra
gruppi e correnti – alcuni le chiamano aree tematiche, a me sembrano “spifferi” – è arrivata a livelli mai visti prima.
E pensare che il nuovo partito doveva rappresentare una forza di cambiamento nella nostra provincia, dove la politica e le istituzioni
sono ancora latitanti di fronte ai grandi problemi di una terra che il sociologo De Rita ha ben definito dell’incompiutezza.
Tutto avviene sotto gli occhi distratti dei gruppi dirigenti regionali e nazionali, che non trovano il tempo e la forza di intervenire,
per ripristinare un minimo di regole democratiche e di convivenza interna, per far riprendere il confronto anche attraverso
lo scontro di idee – che non può degenerare in rissa quotidiana (come sta avvenendo ora).
Al Segretario Provinciale, al presidente dell’Assemblea e della commissione dei Garanti spetta il compito di ripristinare modi
e luoghi di vita democratica sulla base delle regole statutari – di cui nessuno sembra ricordarsi.
A nome di tanti militanti e di tanti cittadini, che non sopportano più questo clima, rivolgiamo un appello affinché venga
ripristinato un clima civile e democratico per poter cominciare a porre al centro dell’attenzione i temi veri su cui lavorare insieme,
creare alleanze e luoghi di partecipazione, di aggregazione e di governo. Per fortuna gli esempi non mancano. Mentre i politici litigano tra di loro,
i cittadini attivi delle associazioni del terzo settore e del volontariato, del mondo del lavoro e delle imprese si danno da fare: ci sono
tante buone pratiche di economia sociale nelle terre di don Diana, dove i beni confiscati – liberati dal dominio della camorra – diventano
beni comuni (vedi le iniziative di Castel Volturno per realizzare un Osservatorio Provinciale, con il CSV Assovoce). Nell’area aversana
del Consorzio Agrorinasce brillano i progetti del Museo degli Uffizi a Casal di Principe e di quello del laboratorio di Ars Felix a Casal di Principe –
grazie alla collaborazione tra i sindaci, i giovani e gli artisti.
A Caserta le Piazze del Sapere e la Biblioteca Diocesana (ma anche LiberaLibri, il FilmLab del Duel, il Teatro Civico 14 ed altri gruppi di artisti)
animano una intensa vita culturale con le librerie e le biblioteche che diventano luoghidi socialità, di partecipazione consapevole e di
apprendimento permanente. Ciò avviene anche con il nuovo Consorzio CasertaTurismo, collegatoad alcune pro Loco, nella Valle di Suessola
con le associazioni Leo e Melagrana, a Sant’Arpino con Pulcinellamente, a Castel Volturno conInformare ed il Caffè letterario, a Carinola
con i giovani che animano la Biblioteca Civica. Anche le scuole cominciano a produrre attività come quelle su nuove tecnologie e media,
contro l’azzardo, per la legalità, in collegamento con le associazioni del territorio. E si potrebbero fare tanti altri esempi.
Invito i dirigenti del PD ad aprire gli occhi, a guardare a questo mondo ricco di idee e di volontà di riscatto sociale: con la cultura si può ripartire
nell’era della conoscenza, anche in Terra di lavoro.

Pasquale Iorio
Le Piazze del Sapere

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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