NUOVE ATTIVITA’ COMMERCIALI, SPERANZA PER CASERTA CRITICA: “TARDIVE ED INUTILI LE LAMENTELE AL SINDACO, SE SI CONTINUA A TEMPOREGGIARE SUL PIANO URBANISTICO COMUNALE”

 

 

Più della metà dei Consiglieri Comunali, sia di maggioranza che di opposizione, hanno sottoscritto ed inviato al Sindaco Marino un documento in cui si esprimono perplessità e doglianze in merito all’apertura dell’ennesimo ipermercato sul suolo cittadino.

Le firme dei Consiglieri di Speranza per Caserta non ci sono, e non si tratta di distrazione o, ancor peggio, di un tacito assenso a quanto sta accadendo, la motivazione è ben altra. Siamo stanchi di unirci ai “pianti del coccodrillo” di un Consiglio Comunale stanco, impantanato, costantemente delegittimato, soprattutto quando gli strumenti ed i percorsi per impedire a monte determinate situazioni c’erano, e bisognava almeno perseguirli. Nello specifico, va chiarito che i permessi a costruire per strutture di vendita di medie e grandi dimensioni, rilasciati a rullo di tamburo nell’ultimo paio di anni, sono tutti legittimi, in quanto ricadenti in area “F3” dove il vigente (seppur vetusto) Piano Regolatore Generale ammette insediamenti commerciali a patto che, sul totale della superficie interessata, la parte prevalente sia destinata a strutture pubbliche (verde, attrezzature sportive, ecc. ecc.). La legge sulla liberalizzazione del commercio, poi, ha rimosso qualsiasi paletto su numerosità e densità, in precedenza fissati dal vecchio “SIAD”. Ebbene, qual è (o meglio, ormai, quale sarebbe stato!) l’unico modo, per la città di Caserta, di proteggere il suo tessuto commerciale ed i suoi suoli residui? Bisognava approvare, più rapidamente possibile, il nuovo strumento urbanistico (PUC) nel quale fissare regole aggiornate e moderne, contestualizzate ad un presente in cui l’assetto del commercio è stato deformato dai tanti mega centri commerciali, ed il suolo è stato cementificato già ogni oltre ragionevole limite. Va ricordato, a tale proposito, che Speranza per Caserta fu l’unico soggetto politico, insieme al Movimento 5 Stelle che però non presentava una sua lista alle ultime comunali, a sollecitare ufficialmente nel 2016 la Commissaria Prefettizia Nicolò ad approvare il preliminare di PUC. Il documento era sostanzialmente pronto, dopo una lunga e partecipata fase di consultazioni pubbliche, e se fosse stato “timbrato” dal Commissario la nuova amministrazione eletta avrebbe potuto iniziare fin da subito a lavorare sul Piano definitivo. Invece, Marino non appena insediato dichiarò che era tutto da rifare, impiegando il primo anno del suo mandato per giungere all’approvazione in Giunta del Preliminare. Da allora peraltro, eravamo ad aprile 2017, sul PUC è calato il buio più fitto, tra presunte diatribe tra progettisti e Giunta, ipotesi di rescissione del contratto, dimissioni di Assessori, siamo a novembre 2018 e tra le mani abbiamo solo “voci informali” di una consegna del piano definitivo da parte dello studio Pica Ciamarra entro questo mese. Quand’anche questa ipotesi sia confermata, vista la scadenza normativa per l’approvazione in Consiglio Comunale fissata per la fine del 2018, i Consiglieri avrebbero a disposizione un tempo limitatissimo per analizzare un documento, ed i numerosi relativi allegati, di enorme complessità ed importanza. Opposizione quindi che non potrà svolgere a pieno il suo munus publicum, e maggioranza che sarà chiamata all’ennesimo “voto di fiducia”.

E’ sempre più netta la sensazione che da molti anni si stia giocando a “ciapanò”, nel senso di ritardare quanto più possibile l’entrata in vigore del nuovo PUC. A rimetterci, come sempre, sono città e cittadini, che vedranno pioversi addosso senza quasi accorgersene il documento che influenzerà le sorti di Caserta almeno per un decennio, probabilmente per molto di più.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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