Patent box, approvato il modello per la tassazione agevolata

Unione Provinciale di Caserta
Edicola del 11.11.2015
Fisco
Patent box, approvato il modello per la tassazione agevolata
La legge di Stabilità 2015 (L. 190/2014, art. 1, comma 39) ha previsto che “i redditi derivanti
dall’utilizzo di opere dell’ingegno, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e
modelli, nonché da processi, formule e informazioni relative ad esperienze acquisite nel campo
industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili, non concorrono a formare il
reddito complessivo in quanto esclusi per il 50% del relativo ammontare”. Il Mef con la
pubblicazione del decreto del 30 luglio 2015 ha adottato le disposizioni attuative del suddetto
regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dai beni immateriali (patent box). Ora,
l’ultimo passaggio è stato compiuto dall’Agenzia delle Entrate, che con il provvedimento n.
144042 del 10 novembre 2015, ha disciplinato i termini e le modalità di esercizio dell’opzione,
approvando anche il modello da utilizzare per la comunicazione telematica.
Opzione esercitabile entro fine anno
Entro fine anno si potrà esercitare l’opzione per il “patent box”.
Con il modello approvato il 10 novembre dalle Entrate, i contribuenti interessati potranno
comunicare la scelta di aderire al regime di tassazione agevolato sui redditi che derivano
dall’utilizzo di marchi e brevetti, per i primi due periodi d’imposta successivi a quello in corso al
31 dicembre 2014.
Il decreto attuativo del patent box ha, infatti, previsto che l’opzione per il regime agevolativo:
•è valida per cinque periodi d’imposta, è irrevocabile e rinnovabile;
•deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate limitatamente ai primi due periodi d’imposta
successivi a quello in corso al 31 dicembre 2014;
•a partire dal terzo periodo, viene espressa nella dichiarazione dei redditi e decorre dal periodo
d’imposta cui si riferisce la stessa dichiarazione.
Pertanto, ora, il contribuente che intende far partire l’agevolazione già per l’anno 2015 dovrà
trasmettere il nuovo modello al Fisco entro il 31 dicembre 2015. La comunicazione dovrà essere
effettuata, in via telematica, direttamente o tramite soggetti incaricati della trasmissione,
utilizzando l’apposito software “PATENT_BOX”, che sarà disponibile sul sito dell’Agenzia entro il
mese di novembre. L’Agenzia rilascia una ricevuta telematica, a seguito dell’invio, che costituisce
prova dell’avvenuta comunicazione.
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Procedura di ruling in attesa di istruzioni
Anche se i tempi per effettuare la scelta si accorciano, molti sono ancora gli interrogativi senza
risposta sollevati dalle imprese interessate alla tassazione agevolata circa l’effettiva convenienza
di esercitare l’opzione o meno, sul perimetro oggettivo degli intangibles agevolabili, su eventuali
distinzioni tra i marchi e brevetti già esistenti e quelli nuovi e sulle modalità di calcolo del
reddito agevolabile. Nello specifico, infatti, uno dei problemi che maggiormente affliggono le
piccole e medie imprese riguarda proprio le modalità con cui accedere al ruling richiesto per
quantificare il reddito agevolabile. Per poter stimare correttamente il tax saving finale del
patent box è necessario determinare il reddito attribuibile al bene immateriale; operazione che,
secondo quanto previsto dalla legge, deve obbligatoriamente passare attraverso una procedura
di ruling con l’Amministrazione finanziaria. Ma ad oggi, per quanto riguarda questa procedura
mancano indicazioni e istruzioni ufficiali, che si auspica l’Agenzia renda al più presto, visti i tempi
stretti per l’inoltro del modello.
Lavoro
INPGI: disponibile il modello per l’esonero contributivo triennale
La Legge di Stabilità 2015 ha introdotto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a
carico dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo
indeterminato con decorrenza nell’anno 2015. Posto che l’agevolazione contributiva spetta
anche nei casi di assunzione di giornalisti assicurati presso l’INPGI, l’Istituto, con circolare n. 7
del 6 novembre 2015, ha evidenziato che la stessa riguarda tutti i rapporti di lavoro a tempo
indeterminato, ancorché in regime di part-time, a prescindere dalla contrattazione collettiva
applicata e dallo stutus professionale del giornalista (professionista, pubblicista o praticante).
Inoltre, il beneficio è applicabile anche ai rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato
instaurati in attuazione del vincolo associativo stretto con una cooperativa di lavoro ai sensi
della legge n. 142/2001.
La circolare ha illustrato, inoltre:
•le condizioni per il diritto all’esonero contributivo;
•la compatibilità con altre forme di incentivo all’occupazione;
•l’assetto e misura dell’incentivo.
Esposizione nella denuncia contributiva mensile DASM
I datori di lavoro potranno fruire dell’esonero contributivo solo dopo aver ricevuto la relativa
autorizzazione da parte dell’INPGI che, nel provvedimento, indicherà i codici di qualifica da
inserire nella denuncia contributiva mensile (DASM) ai fini del calcolo dell’esatta contribuzione
dovuta.
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La domanda di esonero contributivo dovrà essere prodotta entro e non oltre 30 giorni dalla data
di assunzione o trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, utilizzando il
modello SGRV.1. Conclude l’INPGI evidenziando che nella sezione “Notizie per le aziende –
software DASM” del sito internet dell’Istituto, entro il 30 novembre 2015, saranno
dettagliatamente indicate le modalità di compilazione della denuncia contributiva mensile
DASM, con particolare riguardo all’esposizione del beneficio mensile, al recupero delle somme
eventualmente spettanti per il periodo gennaio-ottobre 2015 e per l’effettuazione del
conguaglio riferito ad eventuali eccedenze mensili non utilizzate.
Posta elettronica aziendale. L’uso per fini personali analizzato dai CdL
La Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, con il parere n. 2 del 10 novembre 2015, si è
soffermata sulla questione relativa all’uso improprio della casella di posta elettronica aziendale,
che si sostanzia, principalmente, nel ricorso, da parte del dipendente, a tale casella per
effettuare comunicazioni o intrattenere rapporti di natura essenzialmente personale, non legati,
neanche occasionalmente, allo svolgimento della prestazione lavorativa. La Fondazione, ha
evidenziato che, di fatto, nei casi in cui la condotta del dipendente si sia sostanziata nell’utilizzo
della posta aziendale senza produzione di un danno serio e quantificabile, la Corte ha sempre
individuato come proporzionata e sufficiente una sanzione disciplinare di natura conservativa
(ex multis: Cass., Sez. lav., 18 Marzo 2014, n. 6222; Cass., Sez. lav., 17 Giugno 2011, n. 13353;
Cass., Sez. lav., 29 Settembre 2005, n. 19053). Per i CdL la posizione della Cassazione suscita
perplessità in quanto avalla l’azione del dipendente che, esplicitamente e coscientemente,
contravviene a specifiche indicazioni precauzionali datoriali, utilizzando a fini personali
strumenti informatici di cui dispone in virtù della posizione professionale ricoperta in azienda.
Fumo di tabacco in azienda. Il manuale dell’INAIL
L’INAIL ha reso disponibile sul proprio portale una pubblicazione dal titolo “La gestione del fumo
di tabacco in azienda” che è una sorta di manuale informativo per datori di lavoro, medici
competenti e responsabili del servizio di prevenzione e protezione, sulla gestione del fumo
attivo e passivo e sulle iniziative che possono essere intraprese per promuovere stili di vita più
salutari, che hanno ripercussioni positive anche per l’impresa. Il manuale, realizzato nell’ambito
della Linea di ricerca “Studio dei comportamenti a rischio dei lavoratori (tabagismo, scorretta
alimentazione e scarsa attività fisica) e promozione di stili di vita salutari come contributo al
miglioramento del benessere personale e sul lavoro”, unisce le informazioni e le varie
problematiche legate al fumo di tabacco nei luoghi di lavoro in modo che le figure interessate al
benessere psicofisico dei lavoratori possano trovare un ausilio per:
•l’informazione nei luoghi di lavoro:
•contribuire al miglioramento della salubrità degli ambienti di lavoro;
•favorire l’adozione di comportamenti non dannosi per i non fumatori;
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•promuovere la disassuefazione dal tabagismo;
•diminuire i costi aziendali per l’assenteismo da patologie fumo-correlate;
•ridurre gli infortuni e gli incidenti dovuti al fumare e gli eventuali costi per il risarcimento dei
danni.
Diritto
Delibera esecutiva e vincolante se non impugnata
Le delibere dell’assemblea contrarie alla legge o all’atto costitutivo, o la mancanza del verbale o
l’impossibilità o illiceità dell’oggetto, e le delibere del consiglio di amministrazione lesive dei
diritti dei soci, sono impugnabili, ai fini di ottenerne l’annullamento o la declaratoria di nullità,
entro il termine previsto dagli articoli 2377, 2378, 2379 e 2388, comma 4 del Codice civile. E’
questa la regola generale vigente in tema di disciplina dell’invalidità delle deliberazioni
assembleari delle società di capitali. Qualora, poi, il socio dissenziente non abbia proposto
impugnazione, la delibera resta esecutiva e vincolante per la società, per ciascuno dei soci e nei
confronti dei terzi. Per contro, nella sola ipotesi di deliberazioni che modificano l’oggetto sociale
prevedendo attività illecite o impossibili è consentita, ai sensi dell’articolo 2479, comma 1,
seconda parte, l’impugnazione della delibera senza limiti di tempo ed il rilievo d’ufficio della
nullità da parte del giudice sempre senza limiti di tempo. Detti assunti sono stati precisati dalla
Corte di cassazione, Prima sezione civile, nel testo della sentenza n. 22349 depositata il 2
novembre 2015
Diritto \ Professionisti
Amministratori giudiziari, ufficiali le regole per il calcolo dei compensi
Il decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento per la liquidazione dei
compensi degli amministratori giudiziari iscritti nell’albo (Dlgs n. 14/2010) è stato pubblicato
sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 262 del 10 novembre 2015. Si tratta del Dpr n. 177 del 7 ottobre
2015, che entrerà in vigore il prossimo 25 novembre.
I criteri di calcolo dei compensi
Il provvedimento individua diversi criteri di calcolo dei compensi degli amministratori giudiziari,
a seconda che il compenso – per i beni costituiti in azienda e di diretta gestione dello stesso
amministratore – venga considerato come una percentuale calcolata sul valore del complesso
aziendale, non superiore a una serie di misure che variano a seconda del valore stesso (dal
12/14% fino allo 0,45/0,90%) ; oppure che sia calcolato sulla base di beni costituiti in azienda,
ma che sono concessi in godimento a terzi, o, infine a seconda che il compenso debba essere
calcolato su una percentuale del valore dei beni immobili.
Unione Provinciale di Caserta
Comunque, il compenso non può essere inferiore a 811 euro e l’autorità giudiziaria può sempre
procedere ad aumentare gli importi in casi predeterminati.
Fisco \ Economia e Finanza
Stabilità 2016, imbullonati senza retroattività. I contenziosi vanno avanti
Il Ddl Stabilità 2016 toglierà, a partire da gennaio 2016, la tassazione sui macchinari imbullonati
a terra, con l’uscita degli stessi dalle rendite catastali. Sul punto arriva la rassicurazione
dell’Economia ai tecnici del Servizio bilancio del Senato. Per voce dell’agenzia delle Entrate ha
chiarito la non retroattività dei nuovi criteri di determinazione delle rendite: hanno effetto solo
a far data dal 1° gennaio 2016, senza ricadute sul contenzioso pendente. Inoltre, nel documento
consegnato dal ministero dell’Economia in risposta ai rilievi del Servizio Bilancio del Senato sulla
legge di Stabilità, è precisato che la novità non ha effetti ai fini Irap, in virtù del principio di
derivazione. Quanto al meccanismo di rimborso ai comuni, è spiegato che si baserà su aliquote
2015 e non sulle aliquote massime potenziali. Dunque, porterà maggiore liquidità ai sindaci non
determinando un irrigidimento dei bilanci comunali.
Altri chiarimenti
La riduzione di 870 milioni al Fondo taglia tasse, annunciata nella relazione tecnica, è un refuso.
Il Fondo che subirà il taglio è quello per le esigenze indifferibili. I super-ammortamenti al 140%
per i leasing comprendono l’intero valore del bene acquistato in locazione finanziaria. La
clausola di salvaguardia relativa al gettito della voluntary disclosure accontenta la Ue: ha finalità
meramente prudenziale. Infine, si segnala il punto dell’agenzia delle Entrate sull’estensione
dell’aliquota Iva al 4%, già riconosciuta agli e-book, agli altri prodotti editoriali elettronici
(giornali e periodici digitali): l’Iva scontata è in contrasto con la normativa europea relativa
all’Iva. In merito l’agenzia ricorda che la direttiva 2006/112/Ce all’articolo 98 detta
espressamente che “le aliquote ridotte non si applicano ai servizi forniti per via elettronica”.
Una Produzione a Cura del
Consiglio U.P. ANCL SU di Caserta

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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