PROCESSI CIVILI E COMMERCIALI? CONVIENE RISOLVERLI CON LA MEDIAZIONE e L’ARBITRATO

Logo ANPARContro la lentezza e gli alti costi di giustizia civile arriva l’organismo internazionale di mediazione e arbitrato  dell’A.N.P.A.R..(associazione dal 1995 -senza scopo di lucro).

Mentre alcuni professionisti contrari da sempre alla mediazione,  continuano a  mettere in atto tutti i mezzi possibili per farla  fallire, filosofeggiando a modo loro  sulla nuova legge 98/2013 che ha modificato in parte il D. Lsg 28/2010,  l’A.N.P.A.R. da tempo forte della sempre  più evidente  progressiva privatizzazione della  giustizia offre valide soluzioni  a questa crisi , ai suoi tempi, ai suoi costi (in continuo aumento, da tempo  ha formato e continua a formare  oltre che mediatori anche  altri professionisti che sono in grado di proporre metodi alternativi alla risoluzione dei conflitti.  Sono due le alternative che le imprese pubbliche e private, i consumatori ma anche semplici cittadini meno abbienti, hanno per non andare davanti al giudice civile per la risoluzione del contenzioso: la mediazione obbligatoria (art. 5 comma 1/bis del D. Lsg 28/2010), e/o facoltativa e  in subordine l’arbitrato.

I fatti: centinaia di arbitrati dal 1995  più di 5.000 mediazione dal 2011 ad oggi.

La legge dice che chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa a una controversia in materia  di condominio,  diritti  reali,  divisione, successioni  ereditarie,  patti  di  famiglia,  locazione,  comodato, affitto   di   aziende,   risarcimento   del   danno   derivante   da responsabilità medica e sanitaria e da diffamazione con mezzo  della stampa o con altro  mezzo  di  pubblicità,  contratti  assicurativi, bancari  e  finanziari è tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione. La parte deve partecipare personalmente alla procedura (fatti salvo i giustificati motivi di impedimento)   e può farsi assistere da un avvocato. Le parti possono stabilire  nello stesso procedimento di mediazione che  in caso di fallimento della stessa intendono ricorrere all’arbitrato amministrato dalla camera arbitrale dell’A.N.P.A.R. In tal modo si è certi che la risoluzione della controversia non potrà continuare  davanti ad un giudice ordinario. Perché sia  all’accordo di mediazione che al lodo arbitrale  viene conferito  carattere di esecutività. L’organizzazione A.N.P.A.R. si sta diffondendo  sull’intero territorio  nazionale e fuori confini.

Tantissime le “sedi operative”  già aperte in Italia che vanno dall’estremo nord all’estremo sud  a disposizione di cittadini, imprese e professionisti che si affiancano alle delegazioni ed uffici di prossimità deputati alla divulgazione dei sistemi extragiudiziali.

L’A.N.P.A.R. è in  grado di offrire ai cittadini, società ed enti un servizio di mediazione e/o arbitrato  a pagamento e secondo tariffe  predeterminate, assicurando tempi di risoluzione delle controversie contenute: per la mediazione in massimo 3 mesi e per l’arbitrato in massimo entro 180 giorni.

La formula  è quella di tanti forum televisivi: anziché rivolgersi  ad un tribunale ordinario, affrontando rischi ed incognite  inerenti la durata del procedimento, i suoi costi e quant’altro  in discussione, le parti in lite si rivolgono  all’A.N.P.A.R  chiedendo che la soluzione  venga affidata ad un soggetto neutrale, del quale  s’impegnano ed obbligano ad accettare e rispettare le decisioni. A conclusione del procedimento l’arbitro o gli arbitri emettono un lodo cui viene conferito carattere di esecutività, cui le parti si adeguano.

I vantaggi  vengono indicati nella velocità del giudizio, nell’integrale rispetto della privacy, nel risparmio sui costi. L’abbattimento  stimato rispetto ad un giudizio  si avvicina al 90% per la mediazione ed al 50% per l’arbitrato  rispetto al costo di un giudizio ordinario.

Un esempio per tutti: per una causa che rientra nello scaglione da 25.000  a 50.000  euro il costo  è  di euro  400 per parte per la mediazione mentre il costo complessivo  per l’arbitrato  è di euro  750 – 1250 per un arbitro unico e  di 1.900 – 3.000 euro per un collegio arbitrale da suddividersi equamente se non stabilito diversamente dalle parti.

Sono previste  per grossi enti (banche, assicurazioni, associazioni ecc)  speciali convenzioni, per l’ulteriore abbassamento dei costi, del quale ne usufruiscono  anche la/e controparte/i. Inoltre se si è in  possesso di un titolo di studio almeno triennale o iscritto ad un albo professionale si può  accedere alla formazione  per diventar mediatore e/o arbitro frequentando uno dei corsi dell’organismo formativo dell’A.N.P.A.R.  certificato ISO-UNI 9001 -2008. Tutta la modulistica per avviare  una mediazione o un arbitrato è reperibile sul sito www.anpar.it  ovvero  per ulteriori informazione puoi telefonare alla segreteria nazionale  al n. 089.274799 o scrivere  all’indirizzo e-mail info@anpar.it  riceverai tutte le informazioni  necessarie per attivare uno qualunque dei sistemi di risoluzione di controversia extragiudiziale in poco tempo  e a basso costo e senza IVA.

Ufficio stampa ANPAR

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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