SANTA MESSA DOMENICA 7 OTTOBRE SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

da recitarsi l 8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno.

da recitarsi l 8 maggio e la prima domenica di ottobre a mezzogiorno.

Domenica 7 Ottobre 2018         
Beata V. Maria del Rosario
27.a di Tempo Ordinario
Gen 2,18-24; Sal 127; Eb 2,9-11; Mc 10,2-16
Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.

PREGHIERA DEL MATTINO 
Padre, fa’ che riceviamo il Cristo, tuo Figlio, in questo nuovo giorno, come luce della nostra vita, e che con la forza dello Spirito Santo possiamo applicare i suoi insegnamenti nella nostra vita. Ti chiediamo che coloro che tu hai unito in matrimonio rendano testimonianza dell’amore con il quale hai creato l’uomo e aumentino la loro gioia di sentirsi essi pure creatori offrendo ai loro figli il messaggio di tuo Figlio, Gesù Cristo. Concedici, Padre, l’armonia che scaturisce dal tuo essere e che tu hai voluto fin dal principio per tutta l’umanità. Fa’ che avanziamo in unione con te, in Cristo e con lo Spirito Santo.

ANTIFONA D’INGRESSO 
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuo volere. Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse; tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)

COLLETTA 
O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia; perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore …

PRIMA LETTURA  
I due saranno un’unica carne. 
Dal libro della Genesi 2,18-24
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne.
Parola di Dio. 

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 127) 
R. Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. R.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. R.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion. R.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele! R.

SECONDA LETTURA 
Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine. 
Dalla lettera agli Ebrei 2,9-11
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
Parola di Dio. 

CANTO AL VANGELO (cf. 1Gv 4,12) 
R. Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi.
R. Alleluia.

VANGELO  
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. 
+ Dal Vangelo secondo Marco 10,2-16
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Parola del Signore. 

OMELIA 
Il vangelo odierno si inserisce esattamente agli inizi del percorso compiuto da Gesù nel territorio della Giudea verso Gerusalemme, e cioè verso l’ora della sua passione e morte. Le discussioni, come quella di oggi sul divorzio e poi sulla sua autorità, il tributo a Cesare, la risurrezione dei morti ed il primo comandamento, segnano un crescendo, che prepara l’esplosione finale dell’ostilità contro di lui, con la decisione di metterlo a morte. Qui, Gesù richiama il valore del matrimonio mettendone in luce l’origine divina all’inizio della creazione, e la prerogativa da Dio stesso iscritta nel matrimonio, cioè l’indissolubilità. Il divorzio è una decadenza, una tolleranza, che in ogni caso non è ammessa per un discepolo di Cristo Gesù. Forse alla radice di tanti penosi fallimenti c’è la debolezza e la presunzione umana: l’esperienza dell’amore, se vissuto secondo gli insegnamenti del Signore, a Lui riconduce, a Lui deve essere affidato in custodia, con Lui va vissuto. Ai nostri giorni troppi si affidano a se stessi, e si fidano di se stessi e, privandosi dell’aiuto divino, sperimentano l’incapacità di restare fedeli agli impegni assunti. E’ una verità incontestabile che ogni progetto di origine divina può essere realizzato solo con l’umile implorazione dell’aiuto di Dio. Soltanto riportando la preghiera nella famiglia questa potrà riacquistare l’unità. (Padri Silvestrini)

PREGHIERA SULLE OFFERTE 
Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d’offrirti e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE 
Il Signore è buono con chi spera in lui, con l’anima che lo cerca.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE 
La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

MEDITAZIONE 
Gesù, senza essere schiavo del diritto romano o ebraico, rivela l’indissolubilità del matrimonio, già indicata, ma non seguita chiaramente nella Genesi (Gen 2,23-24): “I due saranno una sola carne”. Nella sua controversia con i farisei, Gesù si riferisce al senso autentico del testo della Genesi, e riunisce per mezzo della sua rivelazione l’Antico e il Nuovo Testamento. La sua dottrina sarà ripresa da san Paolo, nella sua Lettera agli Efesini in particolare (Ef 5,22-23) nella quale dichiara il valore religioso dell’unione del matrimonio, come immagine dell’unione di Cristo con la Chiesa, dell’unione di Dio con l’uomo (incarnazione). È il simbolo del “sacramentum magnum” (sant’Agostino). All’epoca patristica il matrimonio veniva difeso di fronte agli encratisti, agli gnostici, ai marcionisti, ai montanisti, ai manichei, ai falsi spiritualismi… per affermare il progetto della creazione del Dio Trino che si manifesta nella storia e nell’umanità, il cui destino è quello di rappresentare la realtà divina. Ed è per questo che l’indissociabile unione della fede e dell’amore (fides-caritas) deve essere compresa per mezzo dell’unione indissolubile; e questa deve essere aperta alla preghiera, fonte di “concordia, comprensione e armonia” (Origene). È la fede cristiana del matrimonio. La tradizione patristica testimonia che tra i cristiani l’unione si effettuava in accordo con la legge stabilita da Dio e espressa in diversi modi (Teodoro di Mopsuestia); la donna si unisce all’uomo e questi a lei (san Giovanni Crisostomo). Accettare la nuova legge implica una sorta di infanzia: un cuore aperto all’aiuto di Dio Creatore che ci accompagna, con suo Figlio e lo Spirito Santo, lungo la storia.
EUGENIO ROMERO POSE

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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