+ VANGELO (Lc 12,13-21)

Lunedì 23 ottobre 2017

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 12,13-21)

Quello che hai preparato, di chi sarà?

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma Egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così -disse-: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Nel mondo ciò che conta è la ricchezza materiale, essa si insegue in tanti modi, soprattutto con metodi poco onesti. Il pensiero che più è presente nelle menti di tantissimi è quello di possedere molti soldi e beni materiali. È il pensiero che più degli altri toglie il sonno…

Pensare in modo tormentoso ad un benessere di molto superiore alle reali necessità, è una sofferenza interiore pericolosa, che comporta quasi sempre conseguenze psicofisiche rilevanti. Si può entrare in una fase di turbamento mentale che supera di molto la stessa ansia.

I soldi sono necessari per vivere, Dio desidera una vita decorosa per tutti gli esseri umani, nessuno escluso. È un Padre che guarda con amarezza la disuguaglianza sociale presente nel mondo, dove le ricchezze le posseggono in pochi e della povertà si nutrono diverse miliardi di persone.

Abbiamo visto molto spesso nel mondo che molti di quanti hanno intrapreso l’impegno per eliminare la disuguaglianza sociale, sono diventati benestanti, proprietari e padroni, ed è evidente la totale contraddizione, come sorprende la provenienza dei beni che posseggono, considerando che comprano barche, ville importanti, conducono uno stile di vita sfarzosa.

Numerosi dittatori nell’ultimo secolo hanno schiavizzato miliardi di persone, hanno ingannato quasi tutti con la teoria del collettivismo, una economia statalizzata, il controllo di tutto da parte dello Stato, separando due condizioni di vita: la loro e quella del popolo. I dittatori e i cortigiani vivevano e mangiavano nell’opulenza dei ricchi, il popolo affamato con il denaro sufficiente per sopravvivere qualche giorno.

Dio non vuole questo, gli esseri umani li ha creati Lui e vuole che ognuno viva almeno la stessa condizione dignitosa degli altri.

Non è Dio a scegliere chi deve essere ricco e chi povero, sarebbe gravissimo questo e verrebbe meno la sua equità. Dio vuole per tutti una condizione di vita decorosa, invece l’uomo malvagio decide la povertà anche di miliardi di persone.

Pensiamo a quanti soldi sono stati spesi dalle potenze mondiali per le armi nucleari. Sono incalcolabili gli investimenti, immaginiamo tanto per indicare una cifra, un trilione che equivale a un miliardo di miliardi di euro.

Le cifre mettono i brividi, sono soldi che sfamerebbero l’umanità per più decenni, ma l’ossessione delle potenze mondiali è l’aumento degli arsenali atomici e la costruzione di mezzi ultramoderni. Putin ha dato il via ad un sottomarino capace di sfuggire a tutti i più potenti radar degli Usa e della NATO.

Quello che noto, tra tante altre cose, è l’assoluta mancanza del senso della realtà che si è impadronito dei potenti del mondo. Non avvertono più il pericolo di una guerra atomica e non pensano che le loro vite sono a rischio. Amano sfidare l’imprevedibile e si considerano capaci di controllarlo e deviarlo. Questa si chiama irragionevolezza.

La mente priva di Dio è tortuosa, oscura e inesplicabile per la stessa persona.

I non credenti hanno una visione immaginaria della vita, sempre ingannevole e opposta alla Volontà di Dio. Un semplice ateo è pericoloso per se stesso, per le scelte e la mancanza di valori, perché mancando i doni dello Spirito Santo, i sette vizi predominano e dirigono pensieri e azioni verso il male.

Ci sono tanti atei perbene, educati e buoni, ma senza i valori cristiani la visione della loro vita ha lo stesso orizzonti opposti al Vangelo.

Gli atei non capiscono la necessità di aiutare i poveri, come avviene anche a molti cristiani. Nei due casi bisogna valutare la docilità della persona, ed è Gesù a conoscere i cuori di ognuno. Però non c’è staticità nella vita interiore di una persona, quindi, chi oggi è tiepido domani potrà diventare un’anima santa.

Nel Vangelo di oggi Gesù spiega che non bisogna mai riporre la sicurezza nei beni materiali: “Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”.

Per spiegare il significato racconta una parabola, dove un ricco è protagonista di un ragionamento pragmatico e allo stesso tempo sciocco. È felice per la ricchezza aumentata per gli abbondanti raccolti e dice tra sé: “Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti!”.

Così ragiona l’uomo senza Dio: raccoglie molto denaro, illuso di vivere mille anni, di utilizzare tutti i beni materiali accumulati.

Gesù termina la parabola così: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”.

Molte persone ricche non hanno quasi dormito per tutta la vita per accumulare tante ricchezze, ma gli anni aumentano anche per loro e poi cosa ne faranno di tutti i beni? Li lasceranno ai figli e ai nipoti?

Vorrà dire che non amano, davanti a Dio, né i figli né i nipoti. Lasciare beni ai figli per vivere dignitosamente è ragionevole, ma lasciare ricchezze per farli vivere come disperati proprio a causa delle ricchezze, senza la preoccupazione di una professione per non vivere nell’ozio, con una superbia paralizzante per l’alterigia, l’ostentazione nauseante, è la loro rovina eterna.

I genitori ricchi che si preoccupano della salvezza eterna dei loro figli, non li lasciano vivere con decine di milioni di euro di eredità.

Un ricco americano ha detto che lascerà ai figli i soldi sufficienti per vivere dignitosamente, ma dovranno studiare, lavorare, impegnarsi per guadagnare altri soldi. Questo ricco sembra anacronistico ma egli ama davvero i suoi figli, è molto lucido sul pericolo dell’eccessivo denaro e per i suoi figli desidera il meglio, si preoccupa della salvezza eterna delle loro anime.

Chi vive nell’agiatezza economica deve riflettere: Gesù mi ha permesso di avere questi beni, farò molte opere di bene per ringraziarlo!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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