VANGELO (Mc 10,28-31)

Martedì 26 maggio 2015

VIII settimana del Tempo Ordinario

 Gesù che parla alla gente

+ VANGELO (Mc 10,28-31)

Riceverete in questo tempo cento volte tanto insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.

 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Pietro prese a dire a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà. Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Questa pagina del Vangelo tratta un aspetto molto importante della fedeltà a Gesù, che non si risolve solamente nell’adorarlo e nel metterlo al centro della vita, c’è da considerare anche la ricompensa. Non deve mai prevalere la ricerca della ricompensa e nessun cristiano veramente innamorato del Signore la mette al primo posto.

Però è consolante conoscere le benedizioni, gli aiuti, le Grazie che Gesù dona ai suoi seguaci coerenti e innamorati di Lui.

Stabilito che nessun cristiano autentico cerca i Doni di Dio al posto di Dio, vediamo cosa promette Gesù a quanti vivono in comunione con Lui. La prima condizione è questa: condurre una vita cristiana impegnata, certo ci saranno cadute, fermate e debolezze, l’importante è rialzarsi subito con il pentimento e la Confessione.

La fedeltà a Gesù non sempre i cristiani riescono ad osservarla, questo perché buoni e santi si diventa, non si nasce. Occorre lo sforzo giornaliero, fissando la mèta della santità personale, quindi l’esercizio delle virtù vissuto con costanza, un giorno dopo l’altro, nell’ambiente e nelle circostanze in cui ci troviamo.

Non si diventa migliori e non si vincono le cattive abitudini da soli, questo è impossibile, solo con l’aiuto di Dio si vincono i vizi e la vecchia mentalità. Non basta solo il desiderio di possedere le virtù, bisogna imparare a praticarle.

La ripetizione degli atti virtuosi, anche se con impegno e sforzo convinto, rende possibile la trasfigurazione interiore e con il passare dei giorni si diventa migliori, davvero persone nuove.

L’impegno nel praticare le virtù e la rinuncia a quanto è opposto al Vangelo sono importanti, sia per vivere la propria Fede sia per diventare come ci viene chiesto da Gesù. Il nostro impegno viene sempre premiato da Dio, addirittura Lui precisa che riceve un premio anche chi offre un bicchiere di acqua ai suoi apostoli.

“E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità Io vi dico: non perderà la sua ricompensa” (Mt 10,42). Gesù dice che l’acqua deve essere fresca, il motivo è dato dal clima caldo nel momento in cui afferma questo. Fresca perché i discepoli che lavorano per Lui meritano i migliori trattamenti.

La domanda di Pietro vuole solo capire cosa avverrà di tutti loro in futuro, e questo indica che gli Apostoli davvero si sono abbandonati a Gesù. Lo seguono fedelmente e chiedono cosa sarà di loro, perché hanno lasciato le famiglie e i lavori. La domanda è pertinente, ancora più bella è la risposta di Gesù. Gli Apostoli rimangono meravigliati all’inizio e un po’ sorpresi alla fine.

“In verità Io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà”.  

Abbiamo riletto la parte centrale del Vangelo per capire cosa adesso ci dona in cambio Gesù, quando noi osserviamo la sua Parola. Bisogna considerare le Grazie quotidiane e spesso i miracoli straordinari, perché Gesù ha un grande desiderio di ricolmarci di benedizioni. Sono i cristiani a chiedere poco o male, pregano poco e senza amore, non curano la loro vita spirituale e non ottengono quanto Egli vuole donare di continuo.

Gesù precisa che i suoi veri discepoli ricevono anche persecuzioni, riguarda anche chi vive in famiglia o negli ambienti di lavoro.

Le persecuzioni sono atti procurati da persone senza Dio e il male che causano non viene considerato tale da loro ma quasi opere buone. Mostrano di non avere incontrato Gesù e di non praticare le virtù, perché chi ama non desidera arrecare del male a nessuno. Noi dobbiamo amarli e perdonarli almeno con il cuore.

Continuo a pubblicare le vostre testimonianze, in questo modo vengono condivise con tutti i nostri parrocchiani virtuali e sono la manifestazione del cammino che stiamo compiendo insieme. È il modo per sapere cosa pensiamo della nostra Parrocchia virtuale e come è possibile diventare migliori mettendo in pratica gli insegnamenti contenuti nei commenti.

 

“Padre Giulio, sono davvero contenta che la sua situazione si sia risolta. Lei è per noi davvero importante, a me da molto, a volte mi allontano per ciò che vedo intorno a me, il male, l’ipocrisia ecc..ecc. Poi mi arrivano le sue riflessioni e ritorno perché Dio è al di sopra di tutti e di tutto… Quindi lei è importante per noi con le sue perle di saggezza ogni giorno… Io prego ogni giorno per lei sia nella Santa Messa, nel Rosario e l’Ave Maria ogni volta che leggo il suo scritto. DIO LE SIA VICINO E LA BENEDICA SEMPRE. GRAZIE PER TUTTO. Giusi Camarda”.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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