+ VANGELO (Mc 6,1-6)

Mercoledì 1 febbraio 2017

IV Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Mc 6,1-6)

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.

 

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli Lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il Figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando. Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Un Profeta è tale solo quando le sue predizioni si avverano. Nell’Antico Testamento Dio ispirava i suoi Profeti e alcune cose non avvenivano per colpa di quanti contrastavano i piani divini, anche senza rendersene conto.

Oppure, una profezia non si realizzava perché nel frattempo cambiavano i comportamenti delle persone interessate o avveniva qualcosa di imprevedibile. Dio conosce tutto, anche il futuro, ed è sottile la spiegazione degli eventi imprevedibili che ostacolano le sue profezie.

In realtà, quanto preannunciato da Dio deve svolgersi in un determinato modo e senza gli interventi diretti o indiretti di altre persone, tutto si realizzerebbe perfettamente. Ma Dio non conosce i comportamenti imprevedibili delle persone che ostacolano i suoi piani?

Li conosce, ma Lui nelle profezie indica il suo piano, quello che nel suo pensiero si deve realizzare, e le azioni imprevedibili si devono intendere come imponderabili, perché ogni persona ha il libero arbitrio.

Ognuno potrà commettere tante azioni imprevedibili nella vita, considerando il suo carattere e la formazione buona o inesistente, ma è libero di attuarle o meno e non erano previste nel piano di Dio. Per questo, le indico come imponderabili.

Dio conosce cosa farà una persona nella sua vita e se si salverà o meno, poi c’è l’aspetto dell’azione libera di ognuno, infatti, molte volte Gesù e la Madonna hanno chiesto la consacrazione della Russia ai Papi, ma non è mai stata fatta.

Perché allora hanno chiesto con insistenza?

Proprio perché il progetto di Dio deve essere conosciuto dagli uomini, poi la responsabilità cade su quanti per ragioni diverse non hanno compiuto la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Papa Giovanni Paolo II si impegnò molto ma trovò muri granitici nei cuori di molti vescovi del mondo.

Questi sono i veri e unici muri da abbattere, sono i cuori che disobbediscono a Dio e innalzano mausolei a futura memoria di se stessi.

Questi vescovi che si opposero al Papa e non si unirono alla sua intenzione, oltre venti anni fa mostrarono già di non amare la Madonna.

Per quale ragione rifiutarono la volontà di Dio manifestata dalla Madonna a Suor Lucia e ad altri mistici?  Non vivevano in comunione con Dio, non cercavano la sua Grazia e preferivano seguire la volontà umana. Si dirà che è il libero arbitrio, ma qui si tratta di vescovi che devono rinunciare a tutto e donare la vita alla causa del Vangelo!

La lontananza da Gesù arreca danni spesso irreversibili nei Ministri sacri per tutti i peccati gravi ripetuti con estrema facilità, perché diventa un’abitudine commettere peccati gravi. La mentalità che si forma è in piena opposizione ai Comandamenti e l’intelletto viene accecato, impedendo di capire la realtà oggettiva e si arriva alla piena indifferenza verso le cose sacre.

Nell’ultimo libro di Emiliano Fittipaldi, “Lussuria”, vengono narrati scandali commessi da cardinali e vescovi che fanno rabbrividire.

Quanti non vivono in piena comunione con Gesù e non hanno ovviamente lo Spirito Santo, non trasmettono la Volontà di Dio ai fedeli e le stesse parole che pronunciano contengono la verità subdola delle loro opere, addirittura contrarie a Dio e alla sua Chiesa.

Perché chi afferma qualcosa contro il Vangelo e il Magistero autentico della Chiesa, non è un uomo di Dio!

San Paolo nella Lettera ai Galati indica come anatema chi stravolge il Vangelo. Anatema significa scomunicato, maledetto.

“Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anatema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un Vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!” (Gal 1,8-9).

Di Gesù i suoi conterranei «ascoltandolo, rimanevano stupiti e dicevano: “Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data?”». Lo stesso possono dire oggi i cristiani di molti vescovi che guidano migliaia di parroci e dettano direttive agli stessi parroci e a milioni di parrocchiani?

Questo è il dramma che si sta vivendo nella Chiesa.

Se un cardinale o un vescovo si preoccupa solo del potere e pensa ad eseguire gli ordini dati dall’esterno e che sono opposti alla nostra Fede, potrà mai guidare le anime verso la preghiera, le penitenze, la pratica delle virtù, la frequenza ai Sacramenti e in ultimo alla salvezza eterna?

Riguardo il denaro, negli ultimi decenni sono venuti fuori scandali gravissimi, sia prelati che altri ex superiori religiosi curavano più i conti bancari che la vera spiritualità. Anzi, coprivano i loschi affari dietro una maschera di fedeltà, ma sono sempre le opere corrotte a svelare l’identità dei falsari.

Qui non c’è solo l’attaccamento al denaro che è ignobile per un Ministro di Dio, c’è anche l’infedeltà alla Volontà di Dio, perché sono astuti nel sostituirla con quella personale, spacciandosi come veri adoratori di Dio.

Se adorano il denaro, sarà impossibile adorare Dio e le opere lo dimostrano.

Il Ministro di Dio avido di denaro non potrà mai vivere da cristiano!

Come si devono considerare questi Ministri adoratori del denaro? Come nemici di Dio e insinceri. Inevitabilmente finiscono sotto processo e se determinate accuse gravissime e documentate, qualche persona fanatica le considera archiviate, bisogna saper distinguere l’archiviazione dalla prescrizione.

L’archiviazione viene chiesta dal Pm al Gip al termine delle indagini preliminari, mentre la prescrizione è una causa estintiva del reato che opera automaticamente e può essere dichiarata solo dal giudice, perché sono scaduti i termini relativi a un determinato reato.

Non cade l’accusa, è decaduto il reato per la scadenza del tempo indicato dalla legge. Magari rimane sotto processo per altri reati gravi.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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