VANGELO

 

Gesù con gli apostoli 

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il Figlio del falegname? E sua Madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi. Parola del Signore
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’incredulità che ha incontrato Gesù nella cittadina dove era cresciuto, Lo ha amareggiato più della persecuzione dei farisei. L’amarezza che si prova quando qualcuno prova diffidenza è proporzionata alla purità del cuore di chi la subisce, quindi la sofferenza che provava Gesù era infinita.
I nazaretani si mostravano sorpresi per la sapienza di Gesù e il racconto dei suoi miracoli, una sorpresa bugiarda in realtà, essi potevano benissimo collegare gli insegnamenti dati da Gesù nei decenni precedenti e il suo integerrimo comportamento. Non tutti i paesani erano sfrontati nell’affrontare Gesù per ridicolizzarlo, prevalevano i più arroganti e i sapientoni di Nazaret.
La bugia è sbagliata quando vuole ingannare la buonafede degli altri, mentre quando non si vuole rivelare qualcosa di personale e di importante a persone che non ne hanno alcuna autorità si può ricorrere alla restrizione mentale. Sono casi particolari.
La restrizione mentale consiste nel fare un’affermazione intendendo dentro di sé un significato diverso da quello che l’affermazione stessa ha presso l’interlocutore. Tale concetto, proprio della teologia morale, viene usato in relazione a situazioni in cui occultare la verità non solo è lecito, ma addirittura doveroso.
La ragione della liceità morale della restrizione mentale larga sta nel fatto che essa in realtà non è una vera e propria menzogna, e a volte è assolutamente obbligatorio celare la verità.
«Riguardo la liceità morale, la restrizione mentale stretta non è lecita ed è stata condannata dal Sant’Ufficio (DS 2126-2128). La restrizione mentale stretta avviene quando assolutamente non è possibile, da ciò che si dice, conoscere la verità.
È lecita invece la restrizione mentale larga, che può essere vista sotto la categoria morale del volontario indiretto: per un fine buono si tollera che dalla propria azione ne esca anche un effetto cattivo, inferiore all’effetto buono.
Esempi di restrizione mentale larga:
– la segretaria dice che il padrone non è in casa, sottintendendo che non può o non vuole ricevere;
– il confessore che viene interrogato su materia di Confessione: deve rispondere di non sapere assolutamente niente. Intendendo dire che non sa nulla che possa rivelare. Così pure devono fare talvolta gli infermieri, i medici, gli avvocati».
La bugia ha varie sfaccettature, quella utilizzata per ingannare è molto brutta, l’altra bugia si utilizza per non riconoscere le qualità degli altri e poi diventa diffamazione. Ma di suo la bugia è un’affermazione volontariamente falsa, anche se spesso si utilizza per evitare situazioni spiacevoli o per alleggerire situazioni ingarbugliate. Comunque anche la bugia pietosa è alterazione consapevole della verità.
La bugia esprime una cosa non vera, che viene detta ben sapendo di non dire la verità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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