De Luca nostalgico dei tempi della pandemia. Piccerillo (Lega) interroga il Governatore: “La Regione fermi subito le ingiunzioni per le multe Covid, sono illegittime e vessatorie”

De Luca nostalgico dei tempi della pandemia. Piccerillo (Lega) interroga il Governatore: “La Regione fermi subito le ingiunzioni per le multe Covid, sono illegittime e vessatorie”
Nonostante con il Decreto “milleproroghe” approvato lo scorso febbraio il Governo abbia annullato le sanzioni legate all’obbligo vaccinale anti-Covid, la Regione Campania continua a inviare ingiunzioni di pagamento per violazioni risalenti a cinque anni fa, quando si era nel pieno della Pandemia da Coronavirus. A denunciarlo è la Consigliera regionale della Lega, Antonella Piccerillo, che ha presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta, Vincenzo De Luca.
«In un momento in cui il Governo italiano ha scelto, con grande buon senso, di chiudere una delle pagine più controverse dell’emergenza pandemica, la Regione Campania continua inspiegabilmente a perseguitare i propri cittadini con richieste di pagamento che arrivano fino a 600 euro. Si tratta di multe già dichiarate illegittime da numerosi giudici in tutta Italia. Dopo che in Campania, più che altrove, abbiamo vissuto mesi di restrizioni arbitrarie, spesso comunicate con toni grotteschi e ordinanze improvvisate e ai limiti della schizofrenia, ora si pretende che i Campani paghino per aver preso una boccata d’aria senza un cane al guinzaglio o aver fatto la spesa nel comune vicino» – afferma il Consigliere regionale di centrodestra Piccerillo.
La Giunta De Luca si sta comportando in totale difformità rispetto alla volontà del Governo e prova a fare cassa con i proventi di multe risalenti a 5 anni fa e ai limiti della caduta in prescrizione. In tal modo costringe i cittadini a sostenere spese legali per ricorsi che sicuramente vinceranno.
«È una forma di accanimento amministrativo che non ha alcuna giustificazione. Il Presidente De Luca mostra nostalgia del potere assoluto esercitato durante la pandemia. Ma i Campani non vogliono più essere i suoi sudditi e lo dimostreranno con il loro voto alle prossime elezioni regionali. E non si può continuare a vessarli con provvedimenti ai limiti della prescrizione. È ora di chiudere una volta per tutte questa stagione buia della democrazia italiana durante la quale le privazioni delle libertà individuali non avevano, spesso, alcun fondamento scientifico e venivano applicate sull’onda della paura; non esattamente il modello di governo che applicheremo noi del centrodestra».