INTELLIGENZA ARTIFICIALE: LUCI ED OMBRE

di Raffaele Cardillo

Siamo virtualmente invasi dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale, un fenomeno che ha stravolto il comune SAPERE, generando il sorgere di urgenti interrogativi, di come svilupparlo, come regolarlo, per far sì che esso rappresenti una risorsa e non una minaccia.

Un successo al limite del subdolo, quasi a significare che si stia affidando una parte eccessiva del “pensiero umano” all’IA? Quasi a paragonarla a una <razza aliena> pronta a fagocitarci e a farci estinguere!

Tuttavia, è bene partire dall’assunto che se è vero che l’IA non è in grado di provare emozioni, però è capace di farne provare: una sorta di nuovi Orizzonti del rapporto con la Macchina Digitale.

Bisogna, però, stare molto attenti a certe soluzioni prospettate da Intelligenze Artificiali, perché difettano di costrutto etico e, quindi, irricevibili!

Il fattore umano, quindi, resta sempre determinante ai fini delle scelte creative, connotando le stesse, di coscienze critiche, tese alla ricerca di una realtà, sempre perfettamente in linea col comune pensiero.

Ad evitare che s’ingenerino false aspettative, è opportuno che i processi formativi dell’IA diventino programmi di studio, in secondo luogo adottare una struttura legale di controllo, volta a garantire che la stessa, abbia come fine ultimo il Bene dell’Umanità e non il suo sfruttamento e, infine, introdurre sistemi di fact checking, capaci di verificare l’attendibilità delle notizie e non derivate dall’IA.

Sarebbe auspicabile non perdere questa splendida opportunità, offerta da questa tecnologia, confortata naturalmente da una regolamentazione, magari supportata da una sorta di CERN Europeo, al fine di darle una patente di credibilità a livello Internazionale.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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