FALCIANO DEL MASSICO: PER “ALCESTI” IN VERSIONE ZANNONE LA VIVA ATTESA DEL PUBBLICO

“IL MONDO…NEL TEATRO” 4^ Edizione: GRANDE SUCCESSO!  

di Raffaele Raimondo

                                  L’appuntamento è per il 23 agosto    Quando la “periferia” dà lezione al “centro”

FALCIANO DEL MASSICO (Raffaele Raimondo) – La quarta edizione de “Il Mondo…nel Teatro” veleggia col favore di tutti i vènti. Pertanto, gratificazioni a bizzeffe per il popolo falcianese (fiero di ospitare forestieri e turisti in cerca di Eventi dal chiaro “spessore culturale” e non irresponsabilmente piegati alle “tre effe” di monarchica memoria partenopea). Così, soddisfazioni istituzionali per il sindaco Giovanni Erasmo Fava e per tutta la civica Amministrazione (attenti ad investire il denaro pubblico con etica, spirito costruttivo e non comune oculatezza). Nel contempo, motivato appagamento dell’assessore municipale Rosa Maria Zannone, del di lei germano Mario Zannone, direttore artistico della ormai consolidata Rassegna, nonché dell’ “audace” regista-attore grazzanisano Antonio Nardelli: la prima in funzione politica lungimirante; il secondo da autentico intellettuale di lungo corso, naturalmente incline a prediligere il “classico” nella migliore accezione possibile ed ispirato autore di revisioni drammaturgiche dei testi ; il terzo che ormai merita, col suo “Teatro delle Folli Idee”, un posto di tutto rispetto anche nel “vertice della seria formazione teatrale casertana”.

Nove serate, dal 5 luglio al 31 di agosto, che, nell’insieme e specialmente per le punte più alte di gradimento degli spettatori (agevolati dalla “respirabilità” della piazza Capuano e dalla gratuità della partecipazione), stanno raccogliendo straordinari consensi, eccezion fatta per la performance della Maria Grazia Cucinotta (carica di gloria in celluloide e …“di fretta” a terminato ultimo applauso d’una generosa schiera di astanti). A noi, che imperdonabilmente perdemmo lo spettacolo di partenza (“Acquajuo’…l’acqua è fresca?” mirabilmente presentato dall’affabilissimo Amedeo Colella) di questa fortunata IV Rassegna estiva falcianese, fu dato al secondo appuntamento il privilegio di ammirare l’arte e il “mestiere” di Pippo Franco che, da par suo e malgrado la veneranda età, si tuffò dello scorso mese di luglio in un monologo scoppiettante, elettrizzante quanto intriso di ammonimenti. Dunque, fragorosi e reiterati applausi a scena aperta. Sotto i riflettori, il 15, “Bertoldina e Pacioccone” proposto dalla compagnìa nardelliana, in grado di far divertire anche i bambini, e il 20 la stessa “forte brigata di attori” a raccogliere strepitoso successo – facendo corona al celebre Lorenzo Flaherty mediante interpreti in sensibile crescendo artistico come Nicola Adobati, M.Grazia Ciarlone ed Andrea V. Verde – con la messa in scena de “Il visitatore” scritto da E.Smitt nell’ardito intento di rivisitare il sunset esistenziale di Sigmund Freud e sondando tutte le possibili interconnessioni scientifiche e socio-antropologiche: così s’è snodata quella che, proprio a sentire le palme del pubblico, sembra essere stata, finora, la vetta della 4^ Rassegna zannoniana.

Mercoledì 23 luglio un secondo appuntamento per i piccoli invitati (insieme a genitori cuginetti zii nonni…) a seguire “Tre melarance” della compagnìa “B.Brecht”. Sabato 2 agosto “Malena e il Tango”, protagonista la predetta Cucinotta; regista F. Branchetti.

Ed ecco che – per le ore 21 di sabato 23 agostosi preannuncia, in terz’ultima serata e ancòra a cura del nardelliano “Teatro delle Folli Idee”, la più attesa delle rappresentazioni:l’Alcesti di Euripide, nella riscrittura drammaturgica di Mario Zannone e per l’interpretazione di Annalisa Renzulli che alla grande già si cimentò, nel 2024, con Medea, nella medesima peculiarissima riscrittura del falcianese legatissimo alle sue radici. Un ruolo che la versatile attrice partenopea aveva affrontato, in pienezza, dieci anni prima e nel quale è tornata profondamente a calarsi nel febbraio di quest’anno 2025 per la regìa di Riccardo De Luca.

Appena qualche accenno sappiamo riservare al testo euripideo originale che, secondo Giovanni Greco (filologo e storico del mondo antico), “se non è un dramma satiresco, non è neppure una tragedia nel senso più comune del termine”.  Greco spiega ancòra che Alcesti in effetti èdramma dall’andamento tragico ma con lieto fine”, aggiungendo che il titolo dell’opera corrisponde al nome della moglie di Admeto (signore di Fere, in Tessaglia), l’unica pronta a morire al posto del marito, sicché, quando Thanatos (la Morte) giunge al palazzo e respinge la pressante richiesta del dio Apollo (espressa durante un tormentoso “duello dialettico”) di “non portare via Alcesti”, la donna fatalmente affronta, con lenta e penosa agonia, la sua fine terrena preceduta dalla generosa promessa di Admeto “di non risposarsi e di prendersi cura dei figli”. La complessa vicenda umana (e, in un certo senso, anche divina) prosegue, con galoppanti colpi di scena, dopo l’ultimo respiro della sfortunata ma impavida donna il cui cadavere “viene allontanato dalla vista del pubblico” proprio mentre sopraggiunge Eracle che ad Admeto chiede ospitalità.

Perché con questi percorsi la “periferia” batte il “centro”? E’ presto detto, ma su un binario a scartamento ridotto. Intanto, per l’evidente fatto che i grandi attrattori dell’arte di Melpomene e Talia dispongono di generosi budgets, laddove le piccole realtà lesinano gli euro. Poi, in ragione del “vezzo” di altolocate compagnie di snobbare le decine di spettatori. Non ultima la credibilità dei direttori artistici prima, durante e dopo la contrattualità. Ergo, ben vengano le proposte che Mr. Zannone sa privilegiare coi suoi crescendi di opzioni in costante e progressivo gradimento, proprio come sta avvenendo nell’incanto di Forestate giunta alla 5^ accattivante Edizione, nell’affascinante territorio di Tora e Piccilli (borgo di Foresta, fra i boschi del Parco regionale di Roccamonfina), ad opera di Antonio Maiorino e Massimo Pastore!

Allora, oltre i luoghi comuni di questo tempo egoista e godereccio a prezzi non sempre modici, una certa fascia di cittadini opportunamente opta per le accennate serate di svago culturalmente solido, talora a totale carico delle Istituzioni promotrici, talaltra a biglietti di costo assai contenuto e con un riconoscente sorriso degli organizzatori (gesto che alcuni burocrati impettiti non farebbero nemmeno a remunerarli il quintuplo in bitcoin!)

Mercoledì 27 agosto e domenica 31, a Falciano il cui vino amava sorseggiare Orazio, gli ultimi due steps in programma, rispettivamente dedicati a Teatro e territorio (“Meglio così” allestito dalla CTA) e a Domenico Modugno (“Blu dipinto” ad opera di A.I.T. Guascone). Il bel percorso di quest’A.D. 2025 terminerà quindi “volando”.

Oltre i luoghi comuni di questo tempo egoista

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