STALKING: “CONOSCERLO E DIFENDERSI”

di Matilde Maisto


GRAZZANISE – Un convegno estremamente interessante quello organizzato dalla dott.ssa Caterina Argenziano, Consigliere delegato Pari Opportunità presso l’Amministrazione del Comune di Grazzanise.
Stalking: “Conoscerlo e Difendersi”, questo il tema dell’incontro, svoltosi l’8 Marzo u.s., in concomitanza della festa della donna. L’argomento è stato ampiamente e sapientemente affrontato da due donne d’eccezione. La dott.ssa Rosa Cimmino della Questura di Caserra e dall’Avv. Rossella Calabritto, che hanno ben spiegato le caratteristiche di questo fenomeno che sta diventando, purtroppo, sempre più dilagante. Tuttavia, dice la dott,ssa Cimmino, oggi,  a seguito dell’art.612-bis c.p., introdotto con il D.L. 23 febbraio 2009, n. 11 (decreto Maroni), siamo riusciti a scovare diversi stalker.
Difatti la norma introduce nel codice penale l’articolo 612-bis, dal titolo “atti persecutori”, che al comma 1 recita: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molestia taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”
Come ben sappiamo lo stalker, ossia il persecutore in agguato esplora gli elementi che caratterizzano il fenomeno dello stalking e descrive le strategie comportamentali adottate dallo stalker per “cacciare la preda”.
Stalking è un termine inglese (letteralmente: perseguitare) che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola ed ingenerando stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. La persecuzione avviene solitamente mediante reiterati tentativi di comunicazione verbale e scritta, appostamenti ed intrusioni nella vita privata. Lo stalking è considerato reato in diversi paesi del mondo. Le norme anti-stalking sono volte a tutelare le vittime di tutti quegli atti persecutori che, per la loro caratteristica di ripetitività e perdurazione nel tempo, provocano nelle persone colpite, stati di ansia e paura per la propria incolumità o le costringono ad alterare significativamente le proprie abitudini di vita.
Riassumendo, come ben evidenziato da un filmato messo in onda all’inizio dell’incontro, il termine Stolking si associa a:
-    per le donne la violenza è la causa di morte e di invalidità;
-    la violenza sulle donne è un prodotto culturale della società maschilista;
-    si può considerare violenza ogni abuso di potere e di controllo e si manifesta attraverso il sopruso: psicologico – economico – sessuale – controllo – isolamento – minacce – uso di armi – calci, pugni, schiaffi – rapporti sessuali non desiderati – stupro – sottrazione dello stipendio;
-    solo il 18% delle donne che hanno subito violenza lo considera un reato;
-    solo il 7,3% delle violenze in famiglia è stato denunciato;
-    non esiste chi picchia per amore;
-    l’uomo è uguale alla donna;
-    bisogna rompere il muro del silenzio. Non tollerare la violenza!!!
-    Stalking letteralmente significa inseguire, pedinare con intento persecutorio e con intrusioni continue nella vita privata e lavorativa che procurano dei disagi psico-sociali spesso molto gravi alle vittime e ai loro familiari;
-    il 20% della popolazione italiana è stata vittima dello stalking;
-    nell’80% dei casi si tratta di donne nel 20% di uomini;
-    solo il 17% delle vittime si rivolge alle forze dell’ordine per esporre denuncia;
-    in quasi l’80% dei casi lo stalker è un conoscente della vittima.
Nel corso del convegno è stato molto interessante assistere ad una dimostrazione di difesa personale con l’azione di alcuni alunni di una scuola di Karate del territorio. E’ stato incoraggiante ed edificante constatare come alcune esili signorinelle hanno saputo mettere KO dei robusti giovanotti, con sapienti e studiate mosse di Karate.
Il piacevole incontro si è concluso con la voce ed un video della grande Mia Martini, che personalmente mi è entrato nel più profondo dell’ anima, facendomi immedesimare in tante donne meno fortunate…

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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