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Fonte Virgilio
Il ministro Patroni Griffi va avanti sul taglio delle province. I parametri perché le province possano rimanere sono i seguenti tre: minimo 350 mila abitanti, minimo 3mila chilometri quadrati, minimo 50 comuni. Basta che uno dei tre parametri sia rispettato. Le province a rischio delle regioni a statuto ordinario sarebbero 42 su un totale di 86. Ma si parla di un “giro di vite” sull’obbligo di rispettare tutti e tre i requisiti, che porterebbe a circa 60 le province da sopprimere
Fonte Sole 24 Ore
CHI RESTA E CHI VA
Ecco le province a rischio secondo i parametri espressi da Patroni Griffi (sono escluse naturalmente le 5 regioni speciali): Pescara, Teramo, Matera, Crotone, Vibo Valentia, Benevento, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Piacenza, Rieti, Latina, Savona, Imperia, La Spezia, Lecco, Lodi, Macerata, Ascoli, Fermo, Isernia, Vercelli, Biella, Asti, Verbano-Cusio-Ossola, Taranto, Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Pisa, Grosseto, Siena, Lucca, Arezzo, Livorno, Prato, Pistoia, Massa, Terni, Rovigo.
Qualora il governo decidesse di restringere ulteriormente i criteri, le province da sopprimere salirebbero a una sessantina