+ VANGELO (Mc 1,14-20)
Lunedì 11 gennaio 2016
I Settimana del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Mc 1,14-20)
Convertitevi e credete nel Vangelo.
+ Dal Vangelo secondo Marco
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il Vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e Lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a Lui. Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Ieri si è concluso il Tempo di Natale e oggi inizia il Tempo Ordinario, periodo che sarà sospeso il Mercoledì delle Ceneri per riprendere dopo il Tempo di Pasqua. La prima meditazione che ci offre il Vangelo è la chiamata dei primi discepoli.
Il Signore chiama i discepoli nel mezzo del loro lavoro. Chiama anche noi mentre siamo impegnati nelle attività della vita ordinaria, e vuole che rimaniamo al nostro posto perché santifichiamo quelle attività e lo facciamo conoscere attraverso esse.
A Natale abbiamo compreso il motivo della venuta di Dio in mezzo a noi, facendosi Uomo per renderci simili a Dio.
L’Amore che Gesù ha portato sulla Terra è il segno che Dio ama tutti e non vuole che nessuno si perda, ma lascia la libertà delle scelte.
L’Amore che sovrabbonda in Dio e che di continuo fuoriesce dalla Santissima Trinità , si è fatto Persona, anche se non umana perché di umano ha solamente la natura. La seconda Persona Divina vuole incontrare tutte le creature umane e innanzitutto cerca discepoli per inviarli in ogni direzione.
Quando Gesù inizia la vita pubblica, chiama dodici uomini a condividere con Lui una missione eccezionale e meravigliosa, anche se piena di insidie e di sofferenze. Non si incontra mai la vera gioia se non c’è stata prima la sofferenza.
La chiamata dei primi discepoli ci indica che Dio vuole donarci molte Grazie ma ci chiede di donargli spazio e tempo per pregare bene.
I primi discepoli risposero con generosità , tanto che lasciarono tutto per seguire il Signore e mortificando le loro scelte personali. Così avviene quando Dio invita al sacerdozio o alla vita consacrata quelle anime chiamate anche a donarsi totalmente all’Amore per riempirsi di Amore soprannaturale.
I primi quattro discepoli, Pietro, Andrea, Giovanni e Giacomo, conoscevano già il Signore, ma questo è il momento preciso in cui, rispondendo alla chiamata divina, decidono di seguirlo definitivamente, senza condizioni, senza calcoli, senza riserve.
Allo stesso modo oggi ci sono persone che rispondono a quella chiamata in mezzo al mondo, con una donazione totale nel celibato apostolico.
Come i primi quattro discepoli, Gesù chiama anime a condividere la sua missione e li cerca mentre svolgono la loro ordinaria attività , come Dio fece con i Magi attraverso quel che poteva essere loro più familiare, la luce di una stella.
Tutti siamo chiamati a diventare discepoli di Gesù, anche restando nel mondo e continuando la vita ordinaria. Ci sceglie e ci lascia lì dove ci troviamo, perché proprio lì, in quel luogo e in quell’ambiente, Lo amiamo e Lo facciamo conoscere attraverso i vincoli familiari, le relazioni di lavoro e di amicizia.