Cala il sipario sulla kermesse “L’Arte del Sacro e del Profano” a Casertavecchia. Il direttore artistico Genovese: “Con la sinergia si può valorizzare il borgo”

 

_MG_5611IMG_6412 (1)Cala il sipario sulla manifestazione «L’Arte del Sacro e del Profano», svoltasi nell’ultimo weekend a Casertavecchia. Tre giorni ricchi di emozioni tra musica, letteratura e scultura. Una vera e propria «chiamata alle arti», promossa dalla Nuova Pro Loco di Casertavecchia in collaborazione con la Vis Unita Fortior e la direzione artistica di Gianni Genovese, che è stata accolta dai tanti artisti che hanno partecipato e dal pubblico numeroso che ha raggiunto il borgo medievale alle pendici dei monti Tifatini. E, se l’obiettivo era quello di riqualificare Casertavecchia e valorizzare il territorio, possiamo dire che è stato pienamente centrato.

Anche l’ultima serata della kermesse è stata un successone. Tantissime persone si sono recate all’interno del Duomo per ammirare la «copia» del Cristo Velato realizzata dal casertano Pietro Santamaria che resterà esposta nella cattedrale per altre due settimane prima di partire per il Brasile.

Ad aprire le danze è stata la presentazione del libro «Camminando oltre la soglia delle ragioni» di Vincenzo Giaquinto. Il saggio, presentato con Giovanni Saladino, comprende una serie di riflessioni sulle «soglie» moderne: l’indifferenza, il denaro, il dubbio. «In un mondo della comunicazione – ha spiegato Giaquinto – non siamo realmente in comunicazione con gli altri. Siamo piuttosto isolati. Nel caso del denaro dimentichiamo la sua funzione e lo utilizziamo per ostentare uno status sociale. Nel saggio si sottolinea la necessità di varcare le soglie per contribuire all’evoluzione della società».

A chiudere la manifestazione è stata la musica di Ida, accompagnata nell’occasione dai «Non solo Gospel». La giovane cantante casertana, appena 22enne e laureanda in Giurisprudenza, ha presentato il suo primo lavoro discografico «Donna», con i brani realizzati da Patrizio Ranieri Ciu. «La figura femminile è la musica nel mondo – ha spiegato Ida – la donna è moglie, amante, soldato. E’ questa per me la musica». Il sound easy jazz e gli spunti di pop cantautoriale di Ida hanno coinvolto il pubblico di piazza Vescovado che ha gradito l’artista casertana avvertendo la sensazione di assistere alla nascita di una star.

A chiusura dell’evento il direttore artistico Gianni Genovese ha sottolineato come «con la sinergia si può davvero fare qualcosa di positivo per questo territorio e per la valorizzazione del borgo di Casertavecchia, un vero patrimonio non solo per Caserta ma per tutti».

 

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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