Cancello ed Arnone: Loreta Azzellini “A pieno titolo” in mostra allo Studio Sedicinoni

 

(Matilde Maisto) Ultima[3]

“A pieno titolo” è la mostra che si è inaugurata il 19 dicembre u.s. e rimarrà aperta sino al 30 dicembre presso lo Studio Sedicinoni di viale Gramsci 16 (Napoli) con opere di Loreta Azzellini, Gianni D’Anna, Antonio Giannino, Gustavo Pozzo e Salvatore Oppido.

Nella sua presentazione, lo scrittore, critico, saggista e giornalista italiano, Antonio Filippetti, osserva che nella società della comunicazione di massa i soggetti che ritengono di poter avere “voce in capitolo”, di essere cioè autorizzati a parlare e far parlare sono sempre più numerosi nel senso che le nuove tecnologie comunicative, estendendo via via  il loro raggio di azione ed interesse, consentono l’ingresso in campo di sempre nuovi attori e protagonisti i quali finiscono per occupare la scena a ciclo continuo utilizzando tutta la gamma delle possibilità espressive.

Parlare di arte ed in nome dell’arte finisce per diventare esercizio quotidiano riferito a personalità e situazioni che ad una attenta analisi risultano “fuori luogo”, non avendo cioè niente da dire in nome e per conto dell’espressione creativa. Se, come sosteneva Victor Hugo, nell’artista (e nel poeta) c’è l’infinito, non è difficile desumere che pur se molti parlano ed operano nel recinto dell’arte, solo pochi hanno pieno titolo per farlo. E non a caso questa mostra intende evidenziare un nucleo di artisti che per vocazione, capacità ed esperienza, sono viceversa “titolati” a farlo.

I cinque artisti, Salvatore Oppido, Antonio Giannino, Gianni D’Anna, Gustavo Pozzo e Loreta Azzellini rappresentano un qualificato ed illuminante spaccato anche sotto il profilo, diremmo della circolarità dell’arte, in quanto esprimono valori e sentimenti differenziati per tecniche, orientamenti (e persino anagrafe), ma accomunati dalla qualità della resa che è poi il solo e unico lasciapassare per poter parlare appunto “A pieno titolo”.

Grandi artisti, quindi, che hanno dato corpo ad una intensa ed interessante mostra, ma noi vorremmo soffermarci in particolare su Loreta Azzellini, la giovanissima del gruppo che affianca i quattro “moschettieri” della mostra stessa in maniera discreta, ma nello stesso tempo “A pieno titolo” nel senso che rappresenta innanzitutto, proprio perché di altra generazione, l’espressione i quella continuazione dell’esperienza creativa che è il motore stesso che alimenta e muove ogni sentimento d’arte. L’opera dell’artista la si può cofiurare come una riserva di energie destinata a produrre frutti ed effetti non secondari. Nella dimensione espressionista dei suoi ritratti si disvela una duplice valenza che è poi alla base della migliore ricerca artistica contemporanea, vale a dire la predisposizione a “narrare” la figura in una accezione non statica o fotografica, ma riuscendo a estrarre un significato “secondo” che va oltre il contesto e capace di raccogliere sfumature peculiari ed esclusive in cui si indovina il bisogno di raccontare ma più ancora di catturare una verità che va al di là delle apparenze e che trasmette una visione lirica ed appagante.

I cinque protagonisti di questa mostra, conclude Antonio Filippetti, possono definirsi artisti “A pieno titolo”: nelle loro opere riscontriamo quel certificato di qualità in assenza del quale non ci può essere poi alcuna legittimazione artistica.

Loreta Azzellini, nata a Caserta, dopo la Maturità in Grafica si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Esordisce subito nell’attività artistica nazionale partecipando intensamente a numerose ed importanti mostre tra cui il Premio Nazionale delle Arti a Napoli, l’“Art festival” di Firenze, la 7° edizione del premio internazionale della Biennale dell’incisione di Monsummano Terme, l’“Expoarte” di Bari e tante altre. Le sue opere sono fortemente espressive, a tratti anche drammatiche ma dotate di una celata vena di dolcezza quasi pudica. Questo è più evidente nei suoi numerosi ritratti, caratterizzati da uno studiointrospettivo del soggetto raffigurato, riuscendo con maestria a soggiogare la tecnica espressiva ai contenuti, quasi a voler svelare i più profondi pensieri dell’anima della persona ritratta, come se volesse palesare tutto l’intimo pensiero ai fruitori dell’opera, in una sorta di “togliere per dare”.

Il suo lavoro evidenzia un marcato talento sia per le conoscenze tecniche che per sua capacità di scrutare e di andare oltre l’apparenza. Le sue opere mostrano subito quanto amore e impegno costante riponga nell’esercizio del suo lavoro. Tutto questo, se lo si rapporta alla sua giovane età, suscita grande meraviglia per i nostri giorni. Siamo certi che Loreta Azzellini per le sue naturali capacità merita “a pieno titolo” di essere considerata un’artista stimata.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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