Cancello ed Arnone -Serata di Letteratitudini: “Eneide – ogni uomo patisce la propria ombraâ€
Grande incontro per gli amanti della letteratura nella serata del 23 aprile u.s.
La data del 23 è stata scelta in concomitanza della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, il giorno di San Giorgio a Barcellona, il giorno della World Book Night in Inghilterra. In Italia quest’anno è stato il giorno di #ioleggoperché, un’iniziativa dell’Associazione Italiana Editori che ha mobilitato i lettori di tutta Italia trasformandoli in veri e propri ‘messaggeri’ “pronti a tutto†per sensibilizzare chi non legge o legge poco.
Il progetto – a cura di AIE (Associazione Italiana Editori), e realizzato in collaborazione con ALI (Associazione Librai Italiani – Confcommercio), AIB (Associazione Italiana Biblioteche), Centro per il Libro e la Lettura del MIBACT (Ministero dei Beni, delle Attività culturali e del Turismo), Milano Città del Libro 2015 – Comune di Milano e con il contributo di RAI e RAI3 – è un invito all’azione per tutti coloro che credono nel valore del libro e della lettura.
Per l’occasione, i componenti storici del gruppo di Letteratitudini: Raffaele Raimondo, Lella Coppola, Marinella Viola, Laura Sciorio, Giannetta Capozzi , Arkin Jafuri, la sottoscritta e la relatrice della serata Felicetta Montella hanno dato vita ad una vivacissima serata iniziando da una frase molto significativa che dice: “…Soltanto dal perfetto, compiuto significato della morte scaturisce l’immenso significato della vitaâ€. Parole forti per introdurre il grande Publio Virgilio Marone, ritenuto di volta in volta profeta, oracolo, negromante, scienziato, egli è l’immagine stessa del genio, dell’uomo superiore, del poeta che stupisce, affascina e sconvolge. La pluralità dei miti e delle leggende intorno a Virgilio, è il corrispettivo della molteplicità e della ricchezza straordinarie dell’Eneide che, come ogni capolavoro, cattura su diversi piani.
C’è intanto il motivo centrale della pietas di Enea: eroe per gli altri, non per sé, quest’uomo che esce dall’eccidio di Troia portando sulle spalle il padre e i “penatiâ€,impegnerà tutto se stesso non a proprio vantaggio, ma per la sua religione e per la sua patria. Enea è il primo eroe moderno per il fuoco che lo divora dentro, le stanchezze, le delusioni, le umiliazioni. Ma Enea non è il solo ad affascinarci: si pensi alla tragica Didone o al valoroso Turno.
Virgilio, poeta timido e mite, tratteggia in maniera stupenda i caratteri dei vinti della vita, di quelli che alla vita fanno pieno dono di sé e ne ricevono in cambio sventura: è solo nella pace e nell’amore che il destino di un popolo si realizza e si sublima.
Particolare attenzione è stata rivolta al IV libro dell’Eneide che è dedicato all’amore dell’infelice Didone nei confronti di Enea, amore inteso come furor a cui si contrappone la pietas dell’eroe troiano, che accetta il destino che gli dei hanno voluto per lui, abbandona la donna che lo ama e parte per l’Italia. La donna in preda al furor, decide di parlare all’amato: si dice ingannata, lo accusa ed infine preannuncia la propria morte. L’eroe ascolta con dolore, ma sa anche che deve abbandonare il lido cartaginese e assecondare il volere degli dei. Ma Didone non dà peso a quanto egli dice, travolge l’uomo con una serie di accuse di ingratitudine, di insensibilità , promettendogli vendetta. “… Ella, mentre dicea, crucciata e torva lo rimirava, e volgea gli occhi intorno senza far motto. Alfin, da sdegno vinta così proruppe: “Tu, perfido, tu sei di Venere nato? Tu del sangue di Dardano? Non già ; ché l’aspre rupi ti produsser di Caucaso, e l’Ircane tigri ti fur nutrici…â€
E poi continua: “…Ahi, da furor, da foco rapir mi sento!..Và pur, segui l’Italia, acquista i regni…Ma se i numi son pietosi, e se ponno, io spero ancora che dà vènti e da l’onde e da gli scogli n’avrai degno castigo; e che più volte chiamerai Dido…â€
Non si finirebbe mai di parlare di questo splendido poema epico, ma intanto è necessario concludere, non senza evidenziare il compiacimento di tutti i partecipanti, per aver vissuto l’ennesima splendida serata all’insegna della cultura, della convivialità e dell’amicizia. Come di consueto abbiamo terminato dandoci appuntamento al 21 del mese prossimo per l’incontro mensile di Maggio.
L’anno scorso abbiamo dedicato questo mese alle rose , alla festa della mamma, a Maria, essendo il mese mariano per eccellenzaâ€, mentre per il corrente anno, in considerazione del “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914 – 1918â€, abbiamo scelto un tema che s’inserisce tra gli eventi in programma per il centenario: LA “GRANDE GUERRA†– DOLORE ED UMANA PIETA’ NELLA TESTIMONIANZA POETICA DI GIUSEPPE UNGARETTI. Per questo evento storico/letterario sarà relatore il nostro prof. Raffaele Raimondo.
Come sempre, siamo lieti d’invitare tutte le persone che desiderano partecipare agli incontri.