I beni confiscati come leva di sviluppo a Castel Volturno
di Pasquale Iorio

In questo periodo sulla stampa locale si è tornato a parlare di beni sequestrati e confiscati alla camorra. Come emerge da una ricerca effettuata del CSV Assovoce, i beni confiscati destinati in Provincia di Caserta sono attualmente 870, con un aumento di 30 unità rispetto alla stima realizzata nel 2022. A questi vanno aggiunti 665 immobili ancora in gestione dell’ANBSC, per un totale di 1535 beni distribuiti sull’intero territorio provinciale I comuni con il più alto numero di beni confiscati (destinati e in gestione) rimangono Castel Volturno (con 218 unità immobiliari), Trentola Ducenta (205), Santa Maria la Fossa (129) e Casal di Principe (123). Le aree territoriali maggiormente interessate dal fenomeno rimangono l’Agro Aversano e il Litorale Domitio. In particolare su Il Mattino e sul mensile Informare si è posta l’attenzione sul comune di Castel Volturno, nel quale permane una situazione stagnante, in cui la normativa vigente della legge 646/82 Rognoni-La Torre “sembra non essere più vigente da molti anni”. Infatti sul territorio comunale si trovano centinaia di beni sequestrati, molti dei quali in completo abbandono. Come ha avuto modo di ricordare Vincenzo Ammaliato, qui sono 107 gli immobili che compongono il patrimonio comunale dei beni confiscati alle mafie. Nei confini municipali ce ne sono altri 40, che restano ancora affidati all’agenzia nazionale dei beni confiscati, perché il Comune non riesce con le scarse risorse a disposizione a gestirli tutti. Allo stato solo una dozzina sono riavviati al riuso sociale e produttivo. Mentre su altrettanti ci sono in corso lavori di ristrutturazione.
Di recente il municipio ha fatto due manifestazioni d’interesse per l’assegnazione di altrettante ville. La prima per una cucina etnica realizzata nella piazza di Baia Verde, la seconda per un immobile nei pressi del “Pineta Grande Hospital”, che sarà destinato ai parenti dei pazienti ricoverati in lunga degenza, per lenire i disagi di tipo sociale di chi già soffre per problemi sanitari. Inoltre, sembra vicina la ristrutturazione di una villa in via Lenin, diventata famosa alle cronache nere e giudiziarie un paio di anni fa, quando uno degli abusivi che all’epoca viveva nell’immobile aggredì a calci e pugni la troupe giornalistica di Mediasetche stava realizzando un servizio proprio sulle occupazioni dei beni confiscati. Intervennero poi le forze dell’ordineche fecero sgomberare la villa e l’attuale amministrazione ha ritenuto opportuno destinare questa villa a un duplice scopo. La parte superiore diventerà uno spazio per il coworking, offrendo così opportunità lavorative a un territorio in affanno dal punto di vista occupazionale, e la parte sottostante come deposito per le attrezzature del nucleo della protezione civile comunale.


A distanza di anni la maggior parte dei beni confiscati alla camorra in questa zona domiziana sono ancora inaccessibili, inutiilizzati, spesso invisibili oppure occupati abusivamente, nonostante l’ingente quantità di fondi pubblici anche grazie al PNNR e allo snellimento delle procedure reso possibile dalla riforma del Codice Antimafia. Tra l’altro decine di beni presenti in questo territorio sarebbero pronti per essere assegnati ad associazioni attive quotidianamente sul territorio, pronte a contribuire alla loro riutilizzazione e riqualificazione a fini sociali e produttivi. A tal fine appare urgente mettere in campo da parte del comune una programmazione e progettazione adeguata, aprendo un confronto con il coinvolgimento del mondo del terzo settore e delle associazioni. E’ un peccato che queste risorse e questi beni rimangono inutilizzati, in alcuni casi in condizione di abbandono disastroso. Come avviene in tante altre realtà anche della nostra regione, possono diventare luoghi di socialità e di produzione per la crescita civile ed il riscatto sociale di queste comunità. Da tempo questa sollecitazione è stata avanzata all’amministrazione comunale, ma finora stenta ancora a trovare una adeguata attenzione.
Pasquale Iorio Le Piazze del Sapere Caserta 12 giugno 2025