Il cancro potrebbe essere dovuto alla “sfortuna”. Due terzi dei tumori sarebbero delle mutazioni genetiche casuali del Dna

image_resizednaFino ad ora si pensava che il cancro era il risultato di un cattivo stile di vita (per esempio uso e consumo di tabacco, alcool, ecc..) o ad ereditarietà genetica. Queste certezze sono seriamente messe in discussione da uno studio condotto dagli scienziati della Johns Hopkins University, Baltimora e pubblicato oggi sulla rivista Science. Secondo lo studio, circa due terzi dei tumori degli adulti sono scatenati principalmente da mutazioni spontanee del Dna, con un apporto minimo o nullo al rischio da parte di stili di vita o cause ereditarie. che ha individuato 22 tipi di cancro in cui la “sfortuna”, intesa come una replicazione casuale delle cellule di alcuni tessuti tale da scatenare la malattia – ha un ruolo primario e nove in cui invece prevalgono gli altri fattori.Uno degli autori,  Bert Volgenstein, ha spiegato che tutti i tumori sono causati da una combinazione di sfortuna, ambiente e ereditarietà, e i ricercatori hanno creato un modello matematico che può quantificare ogni contributo. Il modello si basa sulle replicazioni del Dna delle staminali di vari tessuti, riporta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che possono dar vita a mutazioni casuali che portano al cancro, concentrandosi su 31 diversi tessuti, dai polmoni al colon all’intestino. In 22 casi, spiegano gli autori, che vanno dal cancro del duodeno a diversi tumori del distretto testa-collo, le mutazioni casuali hanno un peso preponderante, mentre negli altri nove, fra cui polmoni, fegato e tiroide, sono i fattori ambientali e familiari a decidere, anche se sempre combinati con la “sfortuna”.”I rari casi di fumatori che non sviluppano tumori sono spesso attribuiti a ‘buoni geni’ , ma la verità è che sono invece solo fortunati. I cambiamenti di stili di vita possono avere un grandissimo impatto su alcuni tipi di tumori ma sarà molto efficace per gli altri.

Lecce, 2 gennaio 2015                                                                                                                                                                                            

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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