INAUGURATO A LONDRA PRIMO CASEIFICIO A CONDUZIONE CASERTANA
Di Raffaele CARDILLO
Ancora una volta, grazie alla temerarietà di nostri illuminati imprenditori, supportati dall’estro creativo di valenti artigiani, la navicella Italia, pur tra mille tempeste è riuscita ad approdare nella terra degli Albioni e a far esplodere la voglia degli inglesi verso il nostro prodotto di culto: la mozzarella di bufala campana!
Proprio in località Battersea, è stato inaugurato il primo caseificio italiano voluto dalla famiglia Corsaro, imprenditori catanesi che già operano in Gran Bretagna nel settore della ristorazione, con grande successo.
Ma il fatto significativo che ci preme sottolineare è che il deus ex machina, colui che attende alla produzione del nostro rinomato formaggio tipico, è un cittadino di Cancello ed Arnone, tale Antonio Viggiano, un giovane di 34 anni che sta dando lustro alla nostra Provincia, immettendo in un contesto internazionale l’inventiva e l’intraprendenza italica.
Bisogna dire, con una punta di orgoglio, che siamo lieti di propalare questa notizia, che consacra questo interessante connubio tra imprenditorialità siciliana e sapienza artistica campana.
I risultati di questo interessante esperimento sono, a dir poco clamorosi, per l’enorme mole di produzione giornaliera di circa 14 quintali di prodotto finito, utilizzando latte proveniente da Caserta e applicando scrupolosamente la ricetta originale che così si sintetizza: latte, sale e caglio, con l’aggiunta di tanto mestiere e dedizione, per far sì che arrivi sulle tavole degli inglesi una prelibatezza squisitamente italiana.
Altro dato significativo è che non vi è invenduto e ciò la dice lunga, se mai ce ne fosse motivo, che il superbo latticino attragga il palato dei sofisticati sudditi di Sua Maestà , sempre pronti a tessere le lodi ma anche a stroncare col loro sottile humour, patetiche contraffazioni.
Il solco è stato tracciato, e siamo convinti che l’iniziativa avrà molti proseliti, sempreché si rispettino le regole e si mettano al bando i soliti furbetti che possano pregiudicarne il percorso e imbrattare quanto di buono si è conquistato e ottenuto.
Un altro punto dolente e facciamo riferimento alla realtà di casa nostra, che riteniamo di dover evidenziare e stigmatizzare è l’assenza quasi cronica, di organi istituzionali volti a tutelare una realtà complessa e variegata qual è quella del comparto lattiero-caseario che, purtroppo, risulta carente di attenzioni e soggetta al tiro incrociato di multinazionali che, vorrebbero soppiantare la denominazione d’origine della nostra eccellenza e spacciare come mozzarella loro prodotti, ricorrendo a nomi di fantasia pur di accaparrarsi il mercato.
Di fronte a questi ignobili tentativi si dovrà fare fronte comune e l’appello va rivolto, soprattutto, alle istituzioni comunitarie acché adottino le necessarie contromisure per un corretto rispetto delle regole di commercializzazione del nostro insuperabile oro bianco.
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