Pontelatone
Apprendo con profondo stupore e solo da Facebook della inaugurazione del ponte tubo in località Barignano del Comune di Pontelatone che finalmente, e di questo ne sono particolarmente lieto, stamani viene aperto al traffico veicolare e ad servizio delle popolazioni del Monte Maggiore.Â
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A parte la scortesia istituzionale perpetrata nei confronti dell’Amministrazione del Comune di Pontelatone nel quale ricade l’opera pubblica, neppure invitati a quella che devo considerare a questo punto una cerimonia a metà tra la passerella politica in vista delle prossime elezioni regionali e l’autocelebrazione, mi preme sottolineare i notevoli ritardi nella realizzazione di una infrastruttura vitale per l’economia locale e per il miglioramento degli standards della qualità di vita dei residenti di un’area che avrebbe dovuto essere avvicinata già da molti anni alla città capoluogo di Terra di Lavoro e all’intera conurbazione casertana.Â
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Fino ad oggi e per lunghi anni, invece, abbiamo dovuto assistere a lungaggini varie, errori tecnici, cattiva esecuzione delle opere, mancati controlli che, nel determinare tempi biblici per la ultimazione del ponte, hanno finito per creare notevoli disagi ai cittadini di Pontelatone e delle cucine comunità di Liberi, Formicola e Castel di Sasso, come degli altri paese del Monte Maggiore.Â
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Una situazione paradossale fatta di disservizi ed anomalie varie che oggi qualcuno, solo perché impegnato in prima linea in campagna elettorale, pensa di cancellare d’un colpo inaugurando l’opera in tutta fretta.Â
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Pensasse questo qualcuno piuttosto a dire la verità sui ritardi nella ultimazione dell’opera e a dire i veri motivi che li hanno determinati, e poi chieda anche scusa all’intero Monte Maggiore per i disagi arrecati e per la presa in giro alla quale assistiamo in queste ore.Â
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Insieme agli altri Sindaci ci siamo battuti da sempre per una rapida apertura del ponte di Barignano, appellandoci anche al Prefetto ma in tempi non sospetti, non certamente in campagna elettorale quando è facile ricordarsi di tagliare un nastro e venire in gita sul Monte Maggiore.
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