MIGNANO MONTE LUNGO. COMMEMOTATO IERI IL 59° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DI “CANNAVINELLE”,MANCA UN NOME NELL’ELENCO

di Paolo Pozzuoli

MIGNANO MONTE LUNGO. COMMEMOTATO IERI IL 59° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DI “CANNAVIBELLE” NEL CORSO DI UNA CERIMONIA TOCCANTE, SCANDITA DA EMOZIONANTI RICORDI E SCALFITA DA UNA IMPERDONABILE … DIMENTICANZA.

Mignano Monte Lungo, culla di eroi militari, civili e del lavoro, ha ricordato ieri, presso la centrale Enel, in località Cannevinelle, il sacrificio umano di questi ultimi nella ricorrenza del 59° anniversario. Una cerimonia toccante, scandita da commoventi, emozionanti ricordi e scalfita da una … imperdonabile dimenticanza. E potremmo chiudere qui, senza aggiungere altro, lasciando ciascuno con i propri pensieri, le proprie considerazioni, le proprie riflessioni, a interrogare la propria coscienza, a portare nel cuore e ricordare nelle preghiere le 42 vittime di una delle più raccapriccianti tragedie (… si contarono anche 52 feriti) che, a memoria d’uomo, si sia verificata in un ambiente di lavoro. No!  Sarebbe, infatti, un oltraggio, un’offesa alle memoria di quei poveri lavoratori (… e loro familiari), caduti nell’adempimento del dovere, vittime innocenti di un lavoro ritenuto ‘sacro’, delle loro laboriose ed onerose fatiche nel nobile tentativo di dare un proficuo contributo alla società e ad un progresso che cercavano di risalire assieme la china dopo un interminabile lasso di tempo che più negativo, avverso ed infausto non poteva essere predetto e quindi compiersi. La cerimonia commemorativa è iniziata con la celebrazione eucaristica officiata dal Vicario generale della Diocesi di Teano-Calvi, don Pasquale De Robbio il quale, all’omelia, dopo aver messo in risalto la sacralità della vita, ha avuto parole di conforto per i parenti dei  caduti sul lavoro esortandoli a trovare rifugio, consolazione e sollievo nella fede, a ricordare nelle preghiere questi loro cari, ed ha ammonito i responsabili di tutte le attività produttive a non privare i lavoratori dei dovuti mezzi di protezione. Conclusa la S. Messa c’è stata, da parte delle personalità presenti – notati la dott.ssa Immacolata Fedele, v. prefetto di Caserta, il v. presidente della Giunta regionale del Molise, dr. Mario Pietracupa, i sindaci di S. Vincenzo Vallecupa, Carlo Rossi, di Conca Campania, Alberico Di Salvo, di Mignano M. L., Roberto Campanile, i v. sindaci dei Comuni di Sesto Campano, Annamaria Macaro, e di Presenzano, Luigi La Cerra, i consiglieri della Comunità Montana del Volturno Antonio Di Ludovico ed Angela Tommasone, il direttore del Sacrario Militare di Monte Lungo, Mario Caraccio, ed ancora Mariella Uccella in rappresentanza dei Maestri del Lavoro di Caserta, Pietro Potavita e Carlo Posabella dell’Enel, grandi cerimonieri -  una serie di interventi intesi a sensibilizzare ed a coinvolgere tutti a difendere la vita, ricordando e concordando che la sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere un impegno e non una gratuita concessione, un optional. “La sicurezza” – ha affermato Pietro Navarra, responsabile del Nucleo Idroelettrico Enel di Presenzano – “è da sempre nella mission aziendale: zero infortuni è il nostro obiettivo”. Tutto qui, e l’imperdonabile dimenticanza? Sta, purtroppo, nella lapide dedicata ai caduti. Non intendiamo aggiungere altro. Ci sia pertanto consentito di esortare e sollecitare chi di dovere ad intervenire IMMEDIATAMENTE!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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