Porno e osceno imposto ai minori in una scuola romana. Denuncia dei Giuristi per la Vita e dell’Associazione Pro Vita Onlus
L’associazione Giuristi per la Vita e l’associazione Pro Vita Onlus hanno presentato alla
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma una denuncia per i reati previsti e
puniti dagli artt. 528 e 609 quinquies del Codice Penale, aggravati ex art. 61, primo
comma, n.9 del medesimo Codice, commessi da insegnanti del Liceo Classico Giulio
Cesare di Roma.
In attuazione del documento dell’U.N.A.R., Ufficio Nazionale Antidiscriminazione
Razziale, che va sotto il nome di Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto
delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-
2015), il quale prevede, tra l’altro, l’«arricchimento delle offerte di formazione con la
predisposizione di bibliografie sulle tematiche LGBT e sulle nuove realtà familiari»,
alcuni docenti del Liceo Classico Giulio Cesare di Roma, nelle prime classi del ginnasio
(frequentate quindi da studenti di età compresa tra i quattordici – e forse qualcuno di
tredici – ed i sedici anni), gli allievi sono stati obbligati a leggere un romanzo, a forte
impronta omosessualista, dal titolo “Sei come sei†della scrittrice Melania Mazzucco
(Edizioni Einaudi), alcuni passi del quale rivelano, in realtà , un chiaro contenuto
pornografico.
Un dei brani contestati, in particolare, è quello contenuto nelle pagine 126 e 127 del
citato romanzo, in cui testualmente si legge: «(…) Nessuno avrebbe mai sospettato che
quel muscoloso, ruvido, stopper della squadra di calcio dell’oratorio (…) la notte si
stancava la mano sulle foto di Jimi Hendrix, Valerij Borzov e Cassius Clay. Pure, benché
sapesse che Mariani Andrea non soltanto lo avrebbe respinto ma anche tradito e
sputtanato, un pomeriggio, quando dopo la partita indugiò nello spogliatoio e si ritrovò
solo con lui, Giose decise di agire – indifferente alle conseguenze. Si inginocchiò,
fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una
disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si
infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece
di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e
sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripeté altre due volte, innalzandolo a
livelli di beatitudine inaudita».
Si tratta di divulgazione di materiale dichiaratamente osceno, che non può non urtare
la sensibilità dell’uomo medio, specie se si considera che tale divulgazione era diretta
ad un pubblico composto da minorenni.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato