POSTE ITALIANI RITARDO NELLA CONSEGNA DELLA POSTA

Gentili Utenti, Associati, Simpatizzanti e Organi di Stampa E’ da molti mesi che la consegna della corrispondenza da parte di Poste Italiane sta subendo ritardi ed omissioni non più tollerabili, con gravi danni alla cittadinanza tutta. Basti pensare, solo per citare qualche esempio benché non esaustivo, al recapito oltre i termini per il pagamento delle bollette delle utenze, con conseguenti danni economici (interessi di mora, penali, etc) e con il rischio del distacco dell’utenza per morosità (a titolo di esempio: il riallaccio della corrente elettrica ha un costo intorno ai 70 euro), al mancato recapito di riviste, quotidiani e periodici per i quali si è regolarmente corrisposto il prezzo dell’abbonamento, all’avviso di ritiro dell’importo dell’assegno sociale per i cittadini ultrasessantacinquenni non abbienti che hanno dato disposizione all’INPS di corrispondere tale assegno a mezzo domiciliazione presso l’Ufficio Postale, creando così loro grave nocumento attentando alla loro sopravvivenza, etc. Ma ormai è chiaro che a Poste Italiane, oggi società per azioni ad evidente scopo di lucro, il primario servizio istituzionale per il quale esiste della gestione ed il recapito della corrispondenza non interessa più, preferendo i molto più lucrosi servizi bancari, peraltro goffamente proposti da addetti carenti di formazione, oggi più che operatori al servizio del cittadino diventati piazzisti di merci varie, ricariche telefoniche, fondi d’investimento, polizze assicurative e tutto il resto del “catalogoâ€. Basta recarsi in un qualsiasi Ufficio Postale a pagare un semplice bollettino per sentirsi invitati a comprare di tutto e di più, nel disinteresse generale per il disagio provocato alla cittadinanza nel recapito tardivo o omesso della corrispondenza. A seguito dei numerosi reclami giunti da parte di cittadini/consumatori, stamane il nostro responsabile ha depositato presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere un esposto denuncia contro l’intera dirigenza (nazionale, regionale, provinciale e locale) di Poste Italiane, ipotizzando il grave reato di interruzione di pubblico servizio e conseguenziali. Alleghiamo qui il testo dell’atto, invitandovi ad utilizzarne il contenuto ed i passaggi per proporlo a vostra volta alle Procure competenti per territorio a seconda della località nella quale vivete. Cordialmente. Caserta, 10/01/2017 Cobas Consumatori