Presentazione del libro di Vincenzo De Michele “Come un fiume carsico”

 

(Matilde Maisto) –2014-06-14 0022014-06-14 005

Un incontro piacevolissimo quello  presso la Biblioteca Palazzo Lanza, in corso Gran Priorato di Malta, 25 a Capua, per la presentazione del volume di Vincenzo De Michele “Come un fiume carsico”.

Sono intervenuti: il critico letterario e storico Aldo Cervo, il poeta e saggista don Giuseppe Centore, ha moderato il cronista Raffaele Raimondo ed è stato presente l’autore Vincenzo De Michele.

Il romanzo è un fervido omaggio che l’autore dedica alla sublime poesia dell’amore sacro e profano. Leggiamo in una nota: il primo romanzo di un uomo che a Caserta ha rivestito ruoli istituzionali e che oggi, con la sua scrittura di memoria e passione, si mostra vestito d’anima.

Vincenzo De Michele, Ex presidente della Provincia, uomo di immensa cultura, autore di diversi saggi, a novantaquattro anni decide di scrivere un romanzo d’amore. Con una scrittura leggera, ma mai banale, che si lascia leggere, in modo scorrevole, quasi senza accorgersene, grazie ai chiari,precisi e ricercati vocaboli che riescono a descrivere con dovizia di particolari ogni aspetto della vita dei personaggi del romanzo.

De Michele narra la struggente storia d’amore, ambientata nella Napoli della seconda guerra mondiale, di due splendidi giovani: Elda e Guido. Lei unica figlia di una delle più altolocate famiglie napoletane, lui brillante medico, ma con un “peccato d’origine”: non appartiene alla casta nobile. Quel tenero e caldo idillio viene stroncato dall’autoritarismo e dalla feroce opposizione del potente padre di lei, che la costringe ad accettare un matrimonio male “combinato” e peggio riuscito. Il povero Guido, offeso ed umiliato,cade in una profonda depressione, da cui, poi, lentamente riemerge ad opera di un carismatico frate cappuccino: Padre Gabriele.Questi, dopo avergli lenito le ferite dell’anima, lo indirizza verso una scelta radicale: il servizio di medico pediatra presso una missione dei cappuccini in Congo. Intanto lei, rimasta vedova a soli 31 anni, lascia la casa maritale e torna a Napoli nella fastosa dimora di famiglia in Via Costantinopoli. Quando Guido torna dall’Africa, per curarsi d’una insidiosa infezione di “ameba”, viene in possesso di una lettera confessione di Elda, che gli rivela la dura realtà a cui aveva dovuto sottomettersi. Guido, che non l’aveva mai dimenticato, scoprendo che lei lo ha sempre amato, prova a telefonarle ed entrambi si accorgono che, dopo quegli anni di forzata lontananza, il loro sentimento è ancora vivo e vitale. Ora, liberi e non più sottomessi all’autorità del padre di lei, possono, finalmente, coronare il loro grande rapporto d’amore con il matrimonio e la successiva nascita di uno splendido maschietto. A questo punto, l’autore giudica opportuno e doveroso allontanarsi discretamente dai protagonisti che, dopo tante peripezie, hanno il diritto di godersi la loro intima gioia, lontani da occhi indiscreti.

In questo romanzo è intuibile l’incontro tra sentimenti di passione,amicizia e fede che nel loro mescolarsi nel crogiuolo della vita, danno il sapore vero delle cose buon e che solo l’onestà, morale e sociale, può dare a chi li vive.

Ed allora vento in poppa per “come un fiume carsico”che a breve sarà presentato ad Ischia con un evento programmato dall’Associazione FIDAPA.

 

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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