S. Maria Capua Vetere – evento: “La città del Foro da Murat alla Cancellieri”

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Santa Maria Capua Vetere – Giovedì 27 Febbraio u.s., al Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, si è svolto il convegno sul tema: “Tribunale: da Murat alla Cancellieri”.

L’incontro è stato organizzato dal Lions Club locale ed è stato presieduto dall’avv. Gaetano Cenname che ha fatto gli onori di casa; egli, entusiasta del service che ha fatto parlare della città di S. Maria Capua Vetere e del Tribunale in un momento di grande evoluzione del settore giuridico, ha precisato appunto che l’evento vuole essere una riflessione di approfondimento in un momento, quello del riordino delle sedi giudiziarie, che può essere proficua per tutti.

Poi ha continuato: Giuseppe Bonaparte, re di Napoli, suddivise il regno in tredici province e S. Maria Capua Vetere in questo riordino ebbe il ruolo di capitale della provincia di “terra di lavoro”. Il re stabilì ancora, che ogni provincia avesse un Tribunale. Fu così che Gioacchino Murat, suo successore realizzò il disegno di Giuseppe Bonaparte dando alla città un Tribunale.

E’ per questo motivo, conclude Gaetano Cenname, che S. Maria Capua Vetere, viene spesso definita la “città del foro”, è così che comincia una storia che, ancora oggi, dura e “fa” la vita della città, tanto che ancora oggi si dice. “Santa Maria e il Tribunale oppure Santa Maria è il Tribunale.

All’evento sono intervenuti Biagio di Muro, sindaco della città di Santa Maria Capua Vetere, Giancarlo De Donato, Presidente del Tribunale, Alessandro Diana, Presidente Ordine Avvocati di Santa Maria Capua Vetere, Angelo Raucci, Presidente Camera Penale e l’avv. Giuseppe Stellato.

All’avv.Stellato è stato affidato il compito di ricordare il senatore Pompeo Rendina, primo presidente e fondatore del Lions Club sammaritano, ma, soprattutto, uno dei più autorevoli esponenti del foro sammaritano. Egli fu tra i principali protagonisti del PCI di Terra di Lavoro e amico intimo di Giorgio Napolitano. La sua oratoria e la sua straordinaria sensibilità lo portarono a difendere, nel 1948, la giovane Maddalena Barretta, militante nel PCI capodrisano; arrestata, insieme a numerosi compagni, durante una manifestazione a Marcianise. La manifestazione era stata organizzata all’indomani del vile attentato al Segretario nazionale del PCI, Palmiro Togliatti: in tutte le piazze d’Italia ci furono manifestazioni e cortei che, in molti casi sfociarono in violenti scontri di piazza ma, grazie ai vertici del PCI, non assunsero mai la connotazione dell’insurrezione armata. Tuttavia, le autorità del tempo ritennero giustificato l’arresto di numerosi attivisti del PCI, tra cui la giovane “pasionaria” capodrisana. Per la sua difesa il partito scelse gli Avv. Ciro Maffuccini e Pompeo Rendina che, grazie alla loro straordinaria arte oratoria, riuscirono a far cadere tutte le accuse mosse nei confronti dell’imputata.

Una figura esemplare che aveva improntato la sua azione a favore delle proprie idee. Egli va degnamente ricordato per la passione con la quale ha sempre difeso le fondamentali libertà democratiche e per la sua capacità di esercitare le regole della giustizia in opposizione alle troppo ingiustizie.

Il convegno si è concluso con scroscianti applausi da parte di un pubblico attento, impegnato e diligente e di un gradito rinfresco offerto ai convenuti per l’occasione.

 

Articolo di Redazione (Matilde Maisto)

     Presenti anche rappresentanti della stampa di Cancello ed Arnone e Grazzanise   

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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