Salvarsi dall´inquinamento atmosferico

a cura di Donato Mauriello

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Associazione Marco Mascagna messaggio 1 del 10/1/2014

 

Salvarsi dall´inquinamento atmosferico

 

Sui danni alla salute determinati dall’inquinamento atmosferico c’è ormai un’enorme mole di ricerche scientifiche, tra cui studi epidemiologici di coorte, cioè quelli più affidabili per dimostrare un nesso di casualità e che permettono di calcolare anche in “rischio relativo” (cioè di quanto aumenta il rischio se si è esposti al fattore in esame) e il “rischio attribuibile” (cioè quante persone affette da una data patologia sono da attribuire al fattore in esame). Tutte queste ricerche sono concordi nell’evidenziare l’effetto negativo dell’inquinamento atmosferico sulla salute. Ormai non si ha più alcun dubbio che l’inquinamento atmosferico è tra le cause dei tumori dell’apparato respiratorio e della vescica, dell’asma, della bronchite cronica e dell’enfisema, dell’aterosclerosi e dell’ischemia cardiaca e ci sono molte probabilità che possa essere tra le cause anche di altre malattie (embolia profonda, cancri in altre sedi, ecc.).

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito tra i cancerogeni di prima classe (quelli certi per l’uomo) il gas di scarico dei motori diesel e l’inquinamento atmosferico.

Le ultime grandi ricerche (per esempio lo studio europeo ESCAPE che ha riguardato 370.000 persone) hanno evidenziato che per ogni aumento di 10 mcg di PM2,5 (le polveri ultrafini) il rischio di avere un tumore polmonare aumenta del 36% e che per ogni aumento di 10 mcg di PM10 il rischio aumenta del 22% (1). Sulla base di tale studio sono state anche riviste le stime del numero di morti che l’inquinamento atmosferico determina in Italia: 60.000 morti all’anno (le precedenti stime erano 40.000 morti) (2). Quindi anche le nostre stime di 1.500 morti all’anno a Napoli (stime basate sui valori medi annuali forniti dall’ARPAC e sui dati dei precedenti studi epidemiologici) devono essere ricalcolate e innalzate.

Di fronte a questi dati ci chiediamo: perché è così forte la preoccupazione per i danni alla salute derivati dallo smaltimento illecito dei rifiuti (danni che l’OMS definisce “probabili” e non “certi”, come per l’inquinamento atmosferico, e sicuramente molto inferiori visto che non sono pochi gli studi che non riescono a rilevarli) ed è così debole la preoccupazione per l’inquinamento atmosferico?

Avanziamo alcune ipotesi, tutte dipendenti dal fatto che l’inquinamento atmosferico è causato soprattutto da auto, moto e camion (sono responsabili del 78% del benzene, del 40% dei composti organici volatili, del 30% del PM10, del 67% del CO) (3).

1) Gli organi di informazione non sono disponibili a sollevare con enfasi il problema dell’inquinamento atmosferico perché troppo legati ai gruppi economici legati all’industria automobilistica, del cemento, della grande distribuzione e perché i cittadini vedono con favore le denunce di danni da loro subiti da parte di soggetti terzi (politici, malavita, industriali ecc.), ma con fastidio le denunce di situazioni che hanno anche loro tra i responsabili e che chiedono anche ai cittadini cambiamenti e impegni precisi.

2) Dietro il trasporto su gomma non c’è la camorra, trafficanti senza scrupoli, piccole aziende del sommerso, ma il cuore dell’economia italiana e mondiale. Sollevare il problema dei danni alla salute e all’ambiente determinati dal trasporto su gomma significa mettersi contro una delle più potenti lobby mondiali e rischia di aprire il dibattito sulla bontà del nostro sistema economico e del nostro modello di sviluppo.

3) Le persone hanno resistenza a prendere consapevolezza perché ciò determinerebbe una dissonanza con valori, convinzioni, opinioni abitudini radicate. Percepire come sarebbe ragionevole (in base ai dati scientifici che abbiamo) i rischi connessi all’inquinamento atmosferico dovrebbe conseguentemente portare a utilizzare meno auto e moto e più i mezzi pubblici e le nostre gambe (il 30% degli spostamenti in auto coprono distanze tra i 700 metri e i 3 Km, percorribili a piedi in 5-35 minuti (4)), a cambiare opinione sugli interventi di limitazione della circolazione (ztl, aree pedonali, ticket per circolare ecc.), a non vedere più nell’auto e nella moto un “oggetto del desiderio” o uno “status symbol”.

4) La diffusione dell’uso di auto e moto contrasta il processo di percezione del rischio. Gli psicologi sociali ci dicono che la percezione del rischio dipende da vari fattori, tra cui la conferma sociale (se vediamo che altre persone sono molto preoccupate per qualcosa ci preoccupiamo anche noi e viceversa) e la novità (ci allarmiamo di più per rischi nuovi che per i vecchi, ai quali ci abituiamo fino a dimenticarcene). Poiché la maggioranza delle persone da tanto tempo usa auto e moto, senza preoccuparsi granché dell’inquinamento, per i meccanismi prima detti (conferma sociale e assenza di novità) è resa difficile una presa di coscienza adeguata del rischio.

Ci piacerebbe che i cittadini non si preoccupassero più del dovuto per alcune cose e meno del dovuto per altre. Soprattutto vorremmo che si impegnassero per rendere il nostro mondo migliore, per ridurre malattie e sofferenze, per avere un ambiente meno inquinato, città più vivibili, ecc. mettendo al centro del proprio interesse soprattutto chi è più svantaggiato della popolazione.

La manifestazione del 16 novembre contro lo smaltimento illecito dei rifiuti e per una loro corretta gestione è stato un bel momento. Vedere in piazza 50.000 persone fa ben sperare. Purtroppo alle manifestazioni per il rilancio del trasporto pubblico e per interventi di mobilità sostenibile non si è mai arrivati oltre qualche centinaio di persone. Un’adeguata presa di coscienza dell’impatto ambientale e sanitario di auto, moto e camion probabilmente è il presupposto per poterci salvare dall’inquinamento atmosferico.

 

1) Pedersen et Al: Ambient air pollution and low birthweight: a European cohort study (ESCAPE), Lancet, 1, 9, 2013

2) EEA European Environment Agency, 2013

3) ISPRA Ministero dell’Ambiente 2010 (anno di riferimento 2008)

4) ISFORT 2011

 

 

 

Versati i 10.000 euro all´Asilo Sector Primero di San Salvador.

Abbiamo versato i 10.000 euro che avevamo promesso all’Asilo Sector Primero di San Salvador. Non abbiamo ancora i dati del nostro conto postale e quindi non sappiamo se siamo riusciti a raccogliere l’intera cifra. Anche in caso negativo dovremmo esserci abbastanza vicini e quindi abbiamo deciso di onorare lo stesso gli impegni. Ringraziamo tutti quelli che hanno collaborato.

Ti ricordiamo che sul nostro sito puoi trovare le informazioni su questo nostro progetto e che ogni periodo dell’anno è buono per fare una donazione. Se vuoi semplificare la vita a te e a noi puoi chiedere alla tua banca di attivare l’addebito automatico (RID), così ogni anno, nel mese che preferisci, la tua banca provvederà automaticamente a versarci quanto da te deciso.

Le donazioni possono essere versate sul ccp. 36982627 oppure sul ccb Banca Fideuram iban IT21G0329601601000064226269, ambedue intestando a Associazione Marco Mascagna, Via Ribera 1 80128 Napoli e specificando nella causale “Asilo del Salvador”.

 

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AVVISI

 

Domenica 19 gennaio escursione sui Monti Trebulani (Caserta): Monte Maggiore (1036 m)

tempo di percorrenza a piedi (escluso soste) 2 ore (3 ore con deviazione per la cima); dislivello 300 m (450 m con deviazioni per la cima); media difficoltà tratti a precipizio; macchia mediterranea, bosco misto, eremi; panorama; necessarie scarpe da trekking, colazione al sacco, borraccia; appuntamento ore 8.45 P.zza degli Artisti; ritorno ore 17:00

 

Giovedì 16 gennaio incontro su “Un altro modo di vivere e concepire la fede cristiana”. In occasione della presentazione del libro “Preghiere dell’Esodo: una comunità in cammino” la comunità cristiana di Via Caldieri organizza questo incontro alla Biblioteca Benedetto Croce (via De Mura 2 bis), alle ore 17:00. Interverranno Sergio Sorrentino (doc. Filosofia della Religione Università di Salerno), Pio Russo Krauss (Comunità di Via Caldieri), modera Lorenzo Tommaselli (Comunità “Amici di Betania”). https://sites.google.com/site/comunitacristianadiviacaldieri/

 

 

Documento di tecnici e scienziati sulla situazione della Terra dei fuochi.

Un gruppo di medici, geologi, agronomi, chimici, ingegneri, biologi ha redatto un documento per fare chiarezza sulla situazione ambientale e sanitaria campana dopo le tante e differenti notizie circolate, per mettere in guardia la popolazione sui rischi determinati da questa emergenza e per dare indicazioni su come affrontarla. Il documento è scaricabile dal sito della Città della Scienza

(www.cittadellascienza.it/wp-content/uploads/Documento-Unico-Condiviso-Pandora.pdf)

 

 

Firma le ultime azioni urgenti per salvare dalla tortura o dal carcere i prigionieri politici. E´ ormai accertato che quando centinaia o migliaia lettere chiedono notizie e giustizia per i perseguitati politici, le autorità poco rispettose dei diritti umani molto spesso cambiano comportamento nei confronti di questi perseguitati. Grazie a questa strategia fatta propria da Amnesty centinaia e centinaia di perseguitati politici sono riusciti ad avere salva la vita e a riacquistare la libertà. Per questo firma le azioni urgenti di Amnesty (www.amnesty.it/elenco-appelli-firma-online.html).

 

La Marco Mascagna è anche si facebook. Diventa amico e sarai tempestivamente aggiornato delle iniziative in corso, troverai il programma delle escursioni anno 2014, documenti, foto, video ecc.. http://it-it.facebook.com/pages/Associazione-Marco-Mascagna/204873329551070.

 

Sul sito www.giardinodimarco.it trovi tantissimo materiale dell´associazione, tra cui lo snackometro, materiale per l´educazione ambientale, aforismi e citazioni, le lettere dal Salvador di Gerard, foto, video e musiche.

Se vuoi dare una mano per la realizzazione delle nostre attività scrivici (mail@giardinodimarco.it).

Ciao

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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