Santa Messa Domenica 22 Dicembre

gesu-7LA PAROLA
22 dicembre 2013
Domenica
S. Francesca Cabrini
4.a Avvento – IV

PREGHIERA DEL MATTINO
Mio Dio, penso ai nomi che ti danno. Tu che sei qui, tu che hai detto che sarai qui quando qualcuno ti chiamerà e si lascerà condurre da te. Sei un aiuto per gli uomini, sei al loro fianco quando hanno bisogno di te. Poiché tutto questo non ti bastava, e gli uomini ti dimenticavano continuamente, poiché i tuoi nomi non erano abbastanza per percepire la tua grandezza e la tua presenza, tu ti sei avvicinato a noi come un fratello, con un volto umano, e sei diventato uno di noi, uno come noi. In Gesù, tu sei veramente con noi. Non me lo ripeterò mai abbastanza, o tu, mio Dio. Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO
Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto; si apra la terra e germogli il Salvatore. (Is 45,8)

COLLETTA
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre, tu, che nell’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Is 7,10-14)
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
Dal libro del profeta Isaia
In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto». Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 23)
R. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito. R.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli. R.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. R.

SECONDA LETTURA (Rm 1,1-7)
Gesù Cristo, della stirpe di Davide, figlio di Dio.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo -, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (Mt 1,23)
R. Alleluia, alleluia.
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele: “Dio-con-noi”.
R. Alleluia.

VANGELO (Mt 1,18-24)
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore.

OMELIA
Il Vangelo secondo san Matteo comincia con la “genealogia di Gesù Cristo” (Mt 1,1-17).
L’evangelista sottolinea così che la storia che Dio ha cominciato con Abramo ha ora raggiunto il suo obiettivo in Gesù Cristo. L’obiettivo non è la fine della storia, poiché essa continua, ma in modo nuovo. Ci mostra fino a che punto questa storia sia nuova il brano del vangelo di oggi che parla della “nascita di Gesù Cristo”. San Matteo usa qui questa parola, che può significare tutto: genesi, origine, fonte, esistenza, divenire. Il rinnovamento completo si prepara già al versetto 16, in cui si dice: “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù”. È dunque chiaro che san Matteo vuol dire che Giuseppe non era che il padre adottivo di Gesù.
Ma chi è il vero padre di Gesù? È una domanda che si pone anche Giuseppe nel nostro testo di oggi. E la risposta è assolutamente chiara: è “per opera dello Spirito Santo” che Maria aspetta un bambino. Ma il testo esprime senza dubbio ancora qualcosa di più. Non è perché è stato generato in questo modo straordinario che Gesù è l’obiettivo della storia di Israele e il fondamento di una nuova comunità; si tratta piuttosto di capire che in Gesù Dio si è unito con noi uomini, come rimedio estremo e per sempre. E ciò per liberarci dalla fatalità della colpa del peccato. Ecco perché il figlio di Maria deve portare il nome di Gesù, cioè: “Il Signore salva”, ed ecco perché noi possiamo anche chiamare Gesù Emanuele, che si traduce “Dio è con noi”. È il messaggio con il quale Matteo inizia il suo Vangelo.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Accogli, o Dio, i doni che presentiamo all’altare, e consacrali con la potenza del tuo Spirito, che santificò il grembo della Vergine Maria. Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio: sarà chiamato Emmanuele, Dio con noi.

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai dato il pegno della vita eterna, ascolta la nostra preghiera: quanto più si avvicina il gran giorno della nostra salvezza, tanto più cresca il nostro fervore, per celebrare degnamente il Natale del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

MEDITAZIONE
Su numerose colonne e capitelli della Borgogna, Giuseppe è rappresentato così: seduto in un angolo, in contemplazione del bambino, davanti all’asino nella loro fuga verso l’Egitto; oppure visitato e istruito dall’angelo in sogno. Egli è seduto, pensoso, quasi sempre leggermente indietro, in margine, e lo scultore lo rappresenta con molta ispirazione. A che cosa pensa, quali riflessioni gli passano per la testa, e nel cuore?
Ecco la donna che egli ama ed ecco il bambino che è pronto a proteggere. Ecco le domande e i problemi che lo agitano. Ed ecco le notti insonni, gli incontri notturni, le domande che si è posto senza sosta e le risposte che ha ricevuto in sogno. Poiché: “Il Signore le dà ai suoi in sogno” – è allora che ha visto chiaro nel piano misterioso di Dio. È in sogno che si riconosce la realtà, che la si penetra dall’esterno, dalla superficie, e che si vedono le cose più profonde. E Giuseppe vede, e guarda, e sorveglia il bambino, vegliando sulla madre. Egli è pronto ad agire e a vivere come Dio gli ha indicato. Ma, nel corso dei suoi giorni, egli continuerà a riflettere sulla vita che Dio gli ha riservato. E il bambino che egli alleva come suo? Si dice che l’immagine che i bambini si fanno di Dio sia segnata da quella che hanno del loro padre. Si dice che sia difficile trasmettere e proclamare che Dio è un buon padre se l’esperienza personale del padre ha lasciato segni negativi. Che uomo doveva essere Giuseppe, come ha gestito il suo ruolo di padre, quando si pensa al modo in cui il figlio che ha allevato parla del Padre celeste!
Dr. GABRIELE MILLER

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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