Sanzioni per violazione dell’orario di lavoro

Roma, 18 luglio 2014

COMUNICATO STAMPA

, prima vittoria dell’Ancl: il ministero ricalcola gli importi,
ma esclude i verbali già pagati. Longobardi: «Per noi sono pagamenti indebiti»

 

La minaccia di class action è servita: il ministero del Lavoro pochi giorni fa ha inviato una circolare alle Direzioni territoriali del lavoro con le indicazioni per ricalcolare le sanzioni sulle violazioni dell’orario di lavoro, il cui aumento degli importi era stato giudicato incostituzionale dalla Consulta con la sentenza 153/2014 del 4 giugno. L’Ancl, il sindacato unitario dei consulenti del lavoro, è stata l’unica organizzazione ad attivarsi con il proprio Ufficio legale per evidenziare che le sanzioni comminate erano quindi illegittime e per annunciare azioni per il recupero delle somme versate in eccedenza.

Tuttavia la circolare alle Dtl è una vittoria parziale: il ministero infatti indica di ricalcolare le sanzioni “in essere” ma esclude quelle che hanno portato a contenziosi passati in giudicato, a ingiunzioni non opposte e le sanzioni già pagate. Su quest’ultimo punto, però, l’Ancl non intende cedere e l’Ufficio legale del sindacato sta verificando che la determinazione del ministero sia corretta. «La pronuncia della Corte Costituzionale ha reso illegittima l’applicazione della norma – considera Francesco Longobardi, presidente nazionale Ancl – Chi ha pagato le sanzioni con un importo maggiorato, ha fatto un pagamento indebito e proprio in base alla decisione della Consulta deve poter recuperare quanto versato in più».

Con cortese preghiera di pubblicazione

Testo della sentenza a questo link: www.anclsu.com/news/9162/news/2014-06-05/illegittimo-l-aumento-delle-sanzioni-per-violazione-dell-orario-di-lavoro.html

La nota del 1.07 del presidente Longobardi ai colleghi per la class action: www.anclsu.com/news/9374/attivita-sindacale/2014-07-01/illegittimo-l-aumento-delle-sanzioni-per-violazione-dell-orario-di-lavoro-in-preparazione-la-class-action.html