UN PAESE IN SALDO

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 di Raffaele Cardillo

Un altro importante pezzo dell’azienda Italia che se ne va, è di queste ore la notizia che Telecom, colosso delle comunicazioni e fiore all’occhiello dell’industria italiana, sarà inglobata da Telefonica importante impresa spagnola.

Uno sgretolamento massivo della nostra economia, dalle proporzioni devastanti, una lunga sequela di eccellenze italiane finite in mani straniere a prezzi stracciati, da saldo.

Se si pensa agli immensi sacrifici profusi da imprenditori illuminati che, pur tra mille ostacoli e pastoie burocratiche, grazie alla loro intelligenza creativa, sono riusciti a creare dei brand di successo a livello planetario, ed ecco come d’incanto, si sono visti scippare, nello spazio di un mattino, la loro creatura, perché divenuti incapaci di gestire una realtà ormai ritenuta insostenibile.

Uno Stato latitante che, distratto dal teatrino della politica, perde di vista quelli che sono i suoi doveri istituzionali, ossia tutelare il benessere dei consociati, che non onora i suoi debiti verso l’imprenditoria, di converso, pretende il pagamento dei tributi, ricorrendo a sequestri in caso d’inadempienza, per mezzo di quel mostro tentacolare che è l’Equitalia, una denominazione infelice di un ente che certamente non può considerarsi equo.

Come conseguenza di tale sfacelo il ricorso ricorrente al suicidio di tanti onesti operatori economici che, privati della loro dignità, hanno inteso risolvere, maldestramente, la loro esistenza dando addio alla vita.

Chi si accinge a fare impresa deve lottare contro i corporativismi e le restrizioni burocratiche, si aggiunga un impianto legislativo vetusto, legato a logiche clientelari e poco realista.

Inoltre, per completare l’opera, vi è una pressione fiscale da brivido, che rende asfittica ogni attività economica, un nodo scorsoio che toglie il respiro.

La riduzione del cuneo fiscale ripetutamente richiesto dalla Confindustria, potrebbe essere la panacea alla risoluzione del problema e, pare sia stato recepito dall’Esecutivo per renderlo  attuativo.

L’attuale Governo conscio dei processi involutivi ormai incancreniti della nostra economia e, a evitare potenziali rischi default, è deciso, scientemente, dare avvio a quanto suggerito dall’organo degli industriali, un processo, diremmo necessario che potrebbe avere in un futuro prossimo dei risvolti altamente positivi, una boccata d’ossigeno salutare per il mondo economico italiano.

La portata di questo intervento avrà come effetto immediato il rimpinguare della busta paga del lavoratore, corroborata dalla riduzione della pressione fiscale sul costo del lavoro, ottenendo, in tal modo, un risultato mirabolante che innescherà una reazione a catena coinvolgente ogni attività economica.

I consumi decolleranno, quindi aumento della produzione, richiesta di nuova forza lavoro, incremento delle esportazioni per la competitività delle nostre merci sul mercato internazionale con conseguente incentivo agli investitori stranieri a impiegare i loro capitali, allettati dalla solidità del nostro sistema economico, quindi immissione di denaro fresco nel circuito finanziario, un crescendo salvifico che farà uscire l’Italia dalle secche della recessione.

Augurandoci che questa manovra si perfezioni al più presto e, si metta finalmente la parola fine allo stillicidio di acquisizioni straniere, per farci risentire nuovamente fieri di essere italiani e scusate se è poco!

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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