+ VANGELO (Mc 12,13-17)

Martedì 2 giugno 2015
IX settimana del Tempo Ordinario
Gesù che parla alla gente
+ VANGELO (Mc 12,13-17)
Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio.

+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel discorso. Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare, o no?». Ma Egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo». Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». E rimasero ammirati di Lui. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
L’episodio che troviamo oggi nel Vangelo ci fa riflettere sul cristiano nella vita pubblica, immerso in un mondo dedito al materialismo e lì deve pensare al compimento esemplare dei suoi doveri. Queste poche parole ci aprono valutazioni importanti sulla vita che deve condurre il cristiano.
La vita del cristiano non è semplice o banale come quella di miliardi di persone che non credono in Dio e vivono senza regole morali. È vero che molti uomini posseggono una buona moralità ma sono sempre esposti a cadere nei peccati perché non danno importanza ai peccati.
Nonostante gli sforzi compiuti da queste persone per non commettere errori che contrastano la loro moralità, dinanzi un’occasione di peccato o una tentazione hanno parecchie possibilità di cadere, perché non hanno i Comandamenti da osservare e la Grazia.
Miliardi di persone sono convinte dell’unicità di questa vita, non vogliono credere nell’aldilà. Anche per convenienza…
La responsabilità della catastrofe immorale presente nel mondo e che cresce di continuo, è anche degli uomini di Chiesa che hanno abbandonato lo spirito di evangelizzazione per seguire le proprie convinzioni. A molti Consacrati non interessa più evangelizzare, sono scivolati nell’indifferenza totale verso le cose spirituali e non riescono più a pensare correttamente alle cose di Dio.
Il peccato fa scivolare sempre più in basso e oltre a perdere la Grazia, la comunione con Gesù e la capacità di resistere alle tentazioni, la persona cambia interiormente in peggio, in essa predomina sempre più fortemente una forte insensibilità verso chi sta male spiritualmente e fisicamente.
Non si pensa più alla salvezza delle anime e al mandato ricevuto da Dio: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19).
Una forma di passività si stabilisce nella mente e blocca ogni santa riflessione, causando solo confusione. È la paralisi spirituale!
Se molti Consacrati non seguono più le indicazioni dello Spirito di Dio, anche molti credenti hanno abbandonato la vera spiritualità insegnata da Gesù nel Vangelo. Molti frequentano la Messa festiva e si ritengono soddisfatti, non comprendono che in realtà rimangono lontani dalla vera spiritualità cristiana.
Non conoscono la nostra dottrina e sono dominati dalla pigrizia spirituale o accidia, fattore determinante che rende inoperosi.
Molti cristiani si sono dimenticati di evangelizzare il mondo, una colpa che non riguarda gli atei o gli agnostici per la loro indifferenza.
Evangelizzare il mondo non è un’idea di qualcuno ma lo ha detto Gesù agli Apostoli prima di salire al Cielo, e noi siamo suoi apostoli se osserviamo le sue parole, e se non evangelizziamo vuol dire che non ci riconosciamo in Gesù, che per noi Lui non è Dio.
L’evangelizzazione non è solo l’annuncio della Parola, è anche la preghiera recitata con amore e umiltà in casa o in altri luoghi che si frequentano, perché è la preghiera che ci permette di ottenere le Grazie. C’è anche l’apostolato della preghiera che favorisce l’evangelizzazione.
Quando preghiamo per la conversione dei peccatori, mettiamo una intenzione generale e poi la Madonna applica quelle preghiere secondo la sua volontà. Certamente le preghiere arrivano ai peccatori più meritevoli o a quelli che hanno subito molte ingiustizie e cattiverie.
Nelle preghiere si mettono anche le intenzioni personali, si chiedono Grazie per i propri familiari e altre persone che si conoscono o sconosciuti che ci chiedono di pregare per loro. È un dovere morale pregare per quanti richiedono preghiere.
Ricevo una enorme richiesta di preghiere da parte di persone che non conosco di presenza ma li considero tutte come familiari, diventano per me persone care, nasce in me un grandissimo interesse ad aiutarle e prego in continuazioni per tutte. Come se me le affidasse la Madonna e molte volte nella giornata chiedo a Gesù di aiutarle e di donare tutte le Grazie di cui necessitano.
Principalmente prego per tutti voi iscritti a questa newsletter, lo faccio ogni giorno e mi ricordo anche dei vostri familiari.
Nella Santa Messa e nelle Corone del Rosario mi siete tutti davanti perché vi porto nel cuore e voglio aiutarvi con tutto me stesso. La salvezza delle vostre anime e le Grazie che vi necessitano adesso, sono sempre presenti nelle mie preghiere.
Se noi non evangelizziamo, il Cristianesimo muore, la Chiesa diverrà sempre più agonizzante e la sana dottrina non la conoscerà nessuno.
Pochi cattolici tra Sacerdoti e laici evangelizzano veramente, tutti gli altri hanno in mente una Chiesa che non corrisponde assolutamente al Vangelo storico, non hanno alcuna volontà di rinnegarsi per lasciare trionfare l’Amore di Dio.
Nel Vangelo di oggi trovo un atteggiamento equivoco dei farisei ed erodiani, essi si presentano davanti a Gesù “per coglierlo in fallo nel discorso”. La loro domanda è semplice ma anche maliziosa, nasconde una trappola a cui Gesù sfugge con la sua intelligente risposta. La reazione dei suoi nemici è sorprendente: “E rimasero ammirati di Lui”.
Un cambiamento che si realizza in pochi minuti, passano dall’atteggiamento ipocrita a quello sincero di ammirazione per avere ascoltato la risposta di Gesù. Lo stesso avviene ai peccatori quando noi sappiamo rispondere ai loro dubbi o li illuminiamo parlando dei miracoli e delle parabole di Gesù.
Moltissimi peccatori, atei e agnostici, sono vicini alla conversione ma nessuno parla del Vangelo. Impegniamoci noi. Aiutiamoli.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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