VANGELO (Mc 6,7-13)

Gesù con gli apostoliGiovedì 6 febbraio 2014

4ª Settimana del Tempo Ordinario
 
+ Prese a mandarli.
 
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano. Parola del Signore
 
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Fin dall’inizio Gesù ha inviato i Dodici per convertire la gente, questo ci dice il testo sacro, non andavano in giro per fare altro, poi potevano compiere quanto indicato da Gesù, come scacciare i diavoli, ungere gli infermi e permettere l’intervento della Grazia di Dio. Oggi si è perduto il senso della missione dei cristiani di portare agli altri l’annuncio che Gesù è Dio e che in Lui c’è salvezza.
Il problema del rifiuto da parte di molti missionari cattolici in realtà è venuto fuori intorno al 1970, quando cominciarono a diffondersi tesi strane e antievangeliche, come quella della non inculturazione cristiana dei popoli non occidentali. Con questa scelta si sono privati questi popoli anche di altri aspetti dell’inculturazione, quali la socializzazione dell’individuo tramite l’apprendimento della lingua, l’educazione in ambito familiare, l’imitazione degli adulti e l’assimilazione delle regole di comportamento, l’educazione sessuale.
In molti casi da parte dei missionari cattolici si provvedeva esclusivamente alla forma di inculturazione umana e sociale, senza toccare l’argomento cristiano. Praticamente erano inviati nelle Nazioni pagane a predicare Gesù Cristo ma per loro scelta, parlavano di tutto tranne che di Gesù Cristo. Sembra un paradosso ma è iniziato da oltre quarant’anni questo nuovo modo di andare nelle terre di missione senza parlare del Signore.
Solo una minima parte di missionari ha seguito questa teoria strana e non cristiana, pur andando lì nel Nome di Cristo…
L’inculturazione è per la Chiesa cattolica «l’incarnazione del Vangelo nelle culture autoctone (locali, indigene) ed insieme l’introduzione di esse nella vita della Chiesa», questo lo scrisse Papa Giovanni Paolo II nell’enciclica “Slavorum Apostoli” (1985 nº 21). Si tratta di un doppio movimento: da una parte, le culture ricevono il messaggio cristiano ai livelli più profondi della loro peculiare mentalità, e dall’altra si convertono in una espressione inedita del Cristianesimo, all’interno della Chiesa.
Questa inculturazione deve avvenire rispettando pienamente le scelte dei popoli locali, non può mai essere un’imposizione o un ricatto in cambio di alimenti, perchè è l’amore la vera motivazione che deve spingere i pagani ad incontrare Gesù per convertirsi e poi battezzarsi.
Milioni di missionari sono partiti dai conventi, monasteri, parrocchie, per portare il Vangelo anche nei luoghi più inimmaginabili e sconosciuti alle mappe geografiche. Quale è stata la ragione che ha spinto questi eroi a lasciare le comodità, il cibo conosciuto e gradito, la sicurezza personale? Gesù Cristo. Con quale ardore e caratteristica speciale si sono presentati nelle città, nei villaggi e nelle zone più pagane del mondo? Con l’amore di Dio.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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