+ VANGELO (Mt 18,1-5.10.12-14)

Martedì 11 agosto 2015
XIX settimana del Tempo Ordinario
SANTA CHIARA D’ASSISI
+ VANGELO (Mt 18,1-5.10.12-14)
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli.
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel Regno dei Cieli?». Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità Io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel Regno dei Cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché Io vi dico che i loro Angeli nei Cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei Cieli. Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità Io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei Cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Sabato dopo la celebrazione della Santa Messa mi ero proposto di approfondire il commento del giorno, anche se lo aveva inviato precedentemente. Quando ho rimeditato il Vangelo e poi l’ho proclamato nella Messa, ho trovato molti altri spunti che non posso aggiungere qui per mancanza di tempo, ma come sempre li scriverò più avanti.
Qui voglio aggiungere qualcosa che considero importante.
Se ricordate l’episodio, si trattava del padre che si gettò in ginocchio davanti a Gesù e disse: “Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acquaâ€. Da quello che si legge dopo si scopre che non si trattava di una malattia ma di una possessione diabolica, il padre aveva sbagliato valutazione, forse aveva ascoltato una diagnosi erronea da parte di un medico.
Questo ci dice che alle volte una sofferenza che si presenta come una vera malattia, accompagnate da analisi, radiografie ed altro, in realtà può essere causata da una forte presenza dei diavoli e sono pure bravi a non manifestarsi. Come potranno perdere forza i diavoli e manifestarsi, indicando così l’inizio della loro sconfitta?
Con il Santo Rosario recitato con amore e devozione.
La Santa Messa rimane il Sacrificio infinito di Gesù e i diavoli fanno di tutto per allontanare i cristiani dal parteciparvi, ispirando impegni, stanchezza, noia, desideri mondani, divertimenti che sicuramente rallegrano più di una partecipazione ad un rito di cui non si conosce nulla e che arreca fastidio.
Per partecipare alla Santa Messa bisognerebbe fare la fila, come avviene nelle discoteche, negli stadi e in tutti i divertimenti mondani.
Ma è difficile entrare nella dimensione soprannaturale a coloro che sono usciti dalla dimensione umana…
Cosa avvenne poi al figlio considerato epilettico dal padre? Innanzitutto si conobbe il fallimento dei discepoli che non erano riusciti a guarirlo ma bisognava liberarlo con un esorcismo. Di questo si lamentò il padre: “L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirloâ€. Hanno fatto fare “brutta figura†anche a Gesù, hanno manifestato la sua dottrina con molta superficialità .
Anche noi facciamo fare “brutta figura†a Gesù quando non ci comportiamo da cristiani e diamo scandalo nel linguaggio, nelle opere, nelle scelte di vita. Gesù non può essere contento dei discepoli che prediligono i vizi e i peccati, mentre ha molta comprensione verso coloro che peccano per debolezza e si rialzano.
Dopo la manifestazione della sua delusione, il padre si affida totalmente a Gesù.
Prima di preoccuparsi del malato, il Signore rimprovera i discepoli: “O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da meâ€. Parole un po’ severe ma doveva scuoterli dopo la figuraccia, perché essi non avevano agito con molta Fede.
Portarono il giovane davanti a Gesù e non si preoccupò della malattia, anche se essa era presente, scaturiva però dalla possessione diabolica. “Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guaritoâ€.
È chiarissimo l’intervento di Gesù sui diavoli e non sulla malattia.
Noi dobbiamo riflettere su questo episodio e quando arriva una malattia bisogna utilizzare l’acqua santa, pregare più Corone del Santo Rosario e chiedere benedizioni al Sacerdote per capire la causa del male. Comunque, le medicine si assumono secondo le prescrizioni mediche anche se c’è una possessione diabolica.
Se il male è solo fisiologico bisognerà seguire le indicazioni mediche e assumere le medicine prescritte. Senza allentare la preghiera perché le Grazie di guarigione sono possibili.
La differenza tra la malattia causata dai diavoli e la malattia fisiologica che concerne le funzioni organiche di un essere vivente, viene intuita dagli esorcisti che conducono una buona vita spirituale e da quei Sacerdoti che vivono nella preghiera contemplativa.
Del Vangelo di oggi evidenzio queste parole chiare e indispensabili per iniziare un vero cammino di Fede: “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel Regno dei Cieliâ€. Andare a Messa non è indice di conversione, neanche se si compiono molti pellegrinaggi in tanti Santuari, oppure se si partecipa a molti incontri di preghiera.
La vera conversione non è mai immediata ma graduale, deve intraprendere il percorso del rinnegamento per farsi come bambini, cioè, sinceri, innocenti, buoni, onesti, miti e pieni di bontà . Fino a quando non ci si riveste di queste virtù e non si agisce in modo nuovo, morendo all’uomo insincero vecchio, non si inizia mai il vero cammino di Fede.
Molti vanno a Messa ma non tutti si impegnano con slancio nell’osservare i Comandamenti. Si deve iniziare una nuova vita!
Volevo parlare della diatriba tra la CEI e alcuni politici sull’immigrazione.
Ovviamente io sto con la CEI e comprendo l’ansia paterna del Vescovo Galantino nel difendere gli sfortunati immigrati. La parte finale della risposta di un politico non mi è piaciuta: “Conosco tantissimi uomini di Chiesa di alto livello che dicono che l’accoglienza deve avere un limite o delle regole; altri, invece, o straparlano o ci guadagnanoâ€.
Le regole devono esserci ma non si possono lasciare morire esseri umani in mare, bisogna intervenire e portarli al sicuro, con la speranza che il governo italiano faccia finalmente qualcosa per aiutare, insieme agli immigrati profughi, anche gli italiani poveri.
Le vicende di mafia-capitale e del centro Cara di Mineo, hanno provato che per molti impostori l’immigrazione è una truffa allo Stato, si tratta di decine di milioni di euro di guadagno illecito, favorito da quei politici innamorati dei soldi facili, che saranno individuati e speriamo, condannati dai giudici.
Due giorni fa un giornalista ha scritto nel suo editoriale una frase che sentiamo spesso ripetere agli anticlericali, però rivolta al Papa è pesante. Il Papa aveva lanciato un nuovo grido in difesa degli immigrati, ma a quanto sembra c’è da parte di molti, anche giornalisti, una ricezione imprecisa del vero significato del suo messaggio.
Il Papa ha anche invitato i romani ad accogliere nelle loro case gli immigrati, però chi non condivide non è obbligato.
Così è venuta fuori un’altra risposta provocatoria al Papa di un altro giornalista, un po’ sopra le righe: “La informo, eminentissimo Francesco, che l’Italia è in bolletta e non ce la fa più a ospitare uomini e donne dell’Africa e dell’Asia; non ha luoghi dove ricoverarli; non ne ha uno decente da assegnare neppure ai nostri compatrioti, costretti a campare in auto, al caldo o al gelo, perché privi di un tetto.
Non vorrei essere villano, ma le faccio presente che le curie di varie città (per esempio Milano, e anche Bergamo, che conosco perché vi sono nato) sono proprietarie di numerosi immobili di lusso vantaggiosamente affittati. La prego: li metta a disposizione dei profughi, dopo di che avrà titolo per dire a noi di fare altrettanto, ammesso che siamo abbastanza abbienti per competere con lei in fatto di patrimonio in mattoni.
Facile dire ai cittadini: siate accoglienti coi derelitti. Più difficile, anche per i preti, esercitarsi nell’imitazione di Cristo. Sia fatta la volontà del Signore? Certo. Cominciate voi a farla. Noi ci siamo portati abbastanza avanti, fin troppoâ€.
Noi sappiamo che Gesù ci dice di aiutare i poveri e di fare del bene anche a coloro che non conosciamo. Santa Chiara è maestra di santità e di grande amore alla povertà , ottenne da Papa Innocenzo III il “privilegium†che consentisse alle “Povere Dame di San Damiano†di conservare l’ispirazione francescana.
Volendo che la sua famiglia religiosa si nominasse con il nome della povertà , impetrò da Innocenzo III il privilegio della povertà .
Guardiamo l’esempio della grande Santa e pratichiamo almeno la Beatitudine: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il Regno dei Cieliâ€.