VUOLSI COSI COLA’ … E PIU’ NON DIMANDARE

 ParlamentoTricolore

 

di Raffaele CARDILLO

 

Siamo ricorsi a dei versi danteschi che si attagliano e fotografano in maniera surreale una vicenda che ha davvero del grottesco ma perfettamente in linea col pensiero dominante e quindi doverosamente da accettare!

Una decisione clamorosa senza precedenti che cozza contro i più elementari principi del buon senso, si fa riferimento all’Ufficio di Presidenza della Camera che ha respinto la proposta del Movimento 5 Stelle di sospendere temporaneamente l’indennità ai parlamentari arrestati e a quelli sottoposti a procedura di decadenza per incompatibilità e ineleggibilità ai sensi della legge Severino, fino alla cessazione delle misure cautelari.

La motivazione al diniego dell’accoglimento da parte dell’Organo parlamentare è da ricercarsi in un vuoto legislativo che regoli la materia e la mancanza di precedenti che ne corroborino l’attuazione.

Siamo letteralmente allibiti da queste giustificazioni, da questi arzigogoli improponibili, ormai siamo preda di gruppi di potere che interpretano le norme senza sceverarle né supportarle da un necessario rigore logico e per dirla alla latina le applicano “ ad usum delphini”.

Il cittadino contribuente già vessato in maniera indegna da uno Stato che mena fendenti a destra e a manca per cercare di reperire risorse, deve continuare a elargire a dei pregiudicati delle laute prebende, grazie a compiacenti applicazioni di regole inaccettabili né tantomeno condivisibili.

Un’indegna rappresentazione che suscita sentimenti di ostilità verso una classe politica ormai alla deriva, dei guitti che si cimentano in prova d’attore senza aver respirato la polvere del palcoscenico, dei picari assurti a dignità istituzionale che fanno man bassa di ricchezze altrimenti destinate al bene comune.

Dei signor Carneade scelti dal mazzo dell’insipienza e destinati a essere protagonisti di un gioco al massacro della nostra economia, divenuta ormai rantolante e agonizzante, sotto i pesanti colpi di maglio di una concorrenza feroce e spietata che, adotta metodi corsari, pur di accaparrarsi fette di mercato internazionale.

Mancano idee nuove, iniziative lungimiranti che potrebbero dare uno scossone alla nostra azienda Italia e innescare in tal modo dei meccanismi di ripresa che, darebbero ossigeno al sistema produttivo, una sorta di resurrezione, un credere nelle proprie possibilità facendo appello all’orgoglio del popolo italico, alla sua genialità, all’inventiva, all’estro creativo che rendono la nostra etnia rispettabile nel contesto planetario.

Il ricorso a cure palliative quali proclami, slogan e altre logorroiche fantasticherie non servono a un malato quasi terminale, bisogna che s’intraprendano delle terapie eroiche, delle cure massive che scardinino i focolai d’infezione e ripristinino lo stato di benessere garanzia necessaria per affrontare un futuro senza tentennamenti per uscire finalmente dalle secche dell’immobilismo.

Non è più tempo di rinvii l’Organismo Italia è piagata da dissolutezze che ne pregiudicano la sopravvivenza, il suo declassamento a potenza terzomondista ne condiziona probabili risvegli e, purtroppo, all’orizzonte non s’intravede un barlume, un indizio precorritore, un annuncio fausto per le speranze italiane.

C’è bisogno di una violenta sterzata, un cambio di rotta diventa imprescindibile, pena una caduta rovinosa, con conseguenze che, per amor di Patria, non osiamo palesare.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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