CASERTA –Neonato ritrovato: militari della Garibaldi in Libano fanno festa
Â
di Nunzio De Pinto
 Quando poco dopo la mezzanotte di ieri le televisioni nazionali hanno diffuso la notizia del ritrovamento del piccolo Luca, il figlio del Maresciallo della “Garibaldi†Fabio Cioffi e di Annalisa Fortunato, dalle basi italiane in Libano si è levato un “Vai†beneaugurante con il quale i militari del contingente italiano impegnato nella missione “Leonte 8†hanno inteso salutare il Maresciallo Cioffi, l’amico, il collega di tante missioni di Pace. I militari della brigata bersaglieri Garibaldi di stanza a Caserta inquadrati nella forza dell’Onu dispiegata nel Sud del Libano, l’Unifil, aspettano ora di poter riabbracciare il loro compagno Fabio Cioffi, il maresciallo papà del piccolo Luca rapito e rirovato ieri nell’arco di 12 ore, a Nocera inferiore. Il Maresciallo Cioffi era rientrato in Italia da appena 3 giorni per assistere alla nasciata del suo secondogenito e sarebbe dovuto rientrare in Libano il 14 giugno prossimo. I suoi colleghi hanno condiviso con lui, a distanza, l’angoscia, e poi la gioia del ritrovamento. “Lo aspettiamo per riabbracciarlo, ma di certo non vogliamo mettergli alcuna fretta. Farà tutto con calma, starà vicino alla moglie fino a quando lo riterrà opportuno. Deciderà lui quando tornare”, ha affermato il Tenente Colonnello Francesco Tirino, portavoce del contingente italiano dell’Unifil. Il maresciallo Fabio è molto amato dai suoi compagni. “È un ragazzo solare, a cui piace scherzare, con la battuta pronta, e allo stesso tempo è sempre pronto ad aiutare gli altri. È un esperto di computer, con grande esperienza di missioni all’estero. E’ stato due volte in Iraq, tre in Kosovo e due in Bosnia”, ha aggiunto ancora il colonnello Tirino – “Ora è nel Sud del Libano dal mese scorso, per una missione che terminerà a novembreâ€. I militari della Brigata Garibaldi alla notizia del rapimento del neonato sono “rimasti sbigottiti, senza parole”, dice ancora il colonnello. “Noi siamo soldati, abituati a situazioni di tensione in teatri difficili, ma una storia come questa ci ha lasciati di stucco, inorriditi. Abbiamo trascorso l’intera serata, fino a tardi, assieme al comandante, il generale Giuseppenicola Tota, a seguire i vari telegiornali. Poi, per telefono finalmente ci hanno comunicato che Luca era stato ritrovato. Ed è stata un’esplosione di gioia. Era ormai notte inoltrata, ma la notizia si è diffusa in tutta la base alla velocità della luce. Chi era andato a riposare è stato raggiunto e subito informato, alcuni di noi hanno fatto il giro delle camerate per dirlo a tutti”. La brutta avventura del piccolo Fabio risoltasi fortunantamente nel miglio modo possibile rende questa missione, contrassegnata in gergo militare come “Leonte 8â€, indimenticabile.