CASERTA -Il sindacato risolve positivamente il caso del lavoratore invalido Torre

 

 

di Nunzio De Pinto

 Risolto il caso Torre, il lavoratore invalido assunto a norma di legge presso la Società Caserta Ambiente in qualità di invalido al 75%, addetto ai lavori sedentari, divenuto oramai un eroe agli occhi dei colleghi per non aver tollerato gli abusi e le discriminazioni subite presso il cantiere di Caserta Ambiente, società che gestisce la Raccolta dei Rifiuti, dal mese di Luglio dello scorso anno. “Il Torre” – fa sapere in una nota la segreteria regionale della CISAS di Caserta – “fu sempre utilizzato, invece, come Autista specializzato, che lavorava – come riconosciuto da tutti – almeno il doppio degli altri autisti, pur essendo idonei al 100 per cento. In occasione delle assunzioni stagionali (n. 10  Operatori Ecologici) e, poi, di quelle fisse, circa  9, tra cui altri  2  impiegati, il Torre” – è sottolineato nella nota – “chiese di conoscere le motivazioni per cui, fra gli assunti, non vi fosse nessuno degli ex dipendenti, specie quelli con cause di lavoro vinte, ma solo figli e familiari di esponenti sindacalisti Cgil, di politici e di dirigenti aziendali. La richiesta era più che giustificata in quanto in attesa vi era anche una sua figlia, già dipendente stagionale. Dopo tale suo comportamento” – prosegue la nota sindacale – “fu subito tolto dall’automezzo e comandato, addirittura, come netturbino col carrettino, pur essendo stato assunto come Invalido al 75%. A nulla valsero le giustificazioni del Torre, tanto da ammalarsi. Né il suo Sindacato, la Failpic – che aveva fatto denunciare le carenze sulla Sicurezza del Lavoro, tanto che la Società fu penalizzata dall’Asl – riuscì a tutelarlo. Il lavoratore, a questo punto, si rivolse, anche lui come altri in precedenza, alla Confederazione Cisas, che già, in passato, aveva ottenuto giustizia in casi analoghi. Dietro immediati e documentati interventi della Cisas presso le competenti Autorità” – secondo la nota – “il buon diritto dell’invalido veniva riconosciuto con grande soddisfazione dello stesso e degli altri lavoratori. A questo punto, il solito Capataz ritornava alla carica. Questa volta, circuendolo ed invitandolo continuamente – di mattina ed alla presenza di altri lavoratori – a prendere il caffè, dal lontano Cantiere in zona Lo Uttaro al bar vicino al Comune. In più occasioni” – denunzia il sindacato Cisas – “prometteva al Torre, la promozione a livello superiore ed il posto alla figlia nelle future assunzioni, in passato appannaggio dei figli ed i familiari dei sindacalisti e dei dirigenti, purchè aderisse alla Cgil, suo Sindacato. Con molta dignità, il lavoratore Pasquale Torre rifiutava, sdegnosamente, le proposte del suo Capataz, che fino al mese di Gennaio voleva addirittura farlo licenziare, cosa non avvenuta, in quanto il Torre si era assentato dal lavoro per esaurimento, dovuto alle minacce di licenziamento. Nel Cantiere, Torre raccontava lusinghe, promesse e velate minacce ai colleghi di lavoro, nonché ai rappresentanti del Sindacato Cisas, cui chiedeva anche di potersi dedicare all’attività di Sindacato, per tutelare altri lavoratori dal comportamento ignobile di qualche ben noto capoccia, tra l’altro tollerato e protetto dai responsabili del Cantiere per politica, atteso le vicine elezioni comunali, che vedono impegnati, tra gli altri, ben 2 dirigenti aziendali, già consiglieri comunali, incompatibili in quanto contemporaneamente controllori e controllati della Ditta, che lavora per conto del Comune di Caserta”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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