FUORIUSCITA DA AGRORINASCE – IL DIBATTITO SI ACCENDE.

SANTA MARIA LA FOSSA

di Peppino PASQUALINO

     A causa dell’assenza completa di partiti politici, di sindacati, di circoli culturali sul territorio comunale, era inevitabile che il dibattito politico-amministrativo fosse dirottato laddove oggi è più semplice dialogare in forma immateriale. E lo scontro tra i due gruppi politici, quello che attualmente gestisce la macchina amministrativa comunale e quello di opposizione, avviene sulla piattaforma <facebook>, deriva dialettica alquanto scadente se si considera la notevole <sfornatura> di neo laureati degli ultimi dieci anni.

     Lo scontro degli ultimi giorni è causato dalla scelta politica da parte dell’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Nicolino Federico, di fuoriuscire dall’attività consortile di Agrorinasce a proposito della gestione dei beni confiscati alla malavita organizzata.

La <diretta facebook>, alla quale si è affidata il primo cittadino fossataro, non ha chiarito del tutto la posizione del gruppo di maggioranza appellandosi ad una generica fonte di illegittimità che ha condotto l’amministrazione a dissociarsi, in contro tendenza nazionale, dall’attività consortile.

     Ora la vicenda è destinata ad alimentare ulteriori polemiche e un approfondimento da parte prefettizia, dal Ministero dell’Interno e dall’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata dell’agro aversano. La questione è rimbalzata anche in sede regionale, tant’è che il neo presidente del Consiglio Regionale, il fresco di nomina Gennaro Oliviero, ha espresso la sua preoccupazione per la fuoriuscita del Comune fossataro dal consorzio Agrorinasce. Secondo Oliviero rischia fortemente di saltare la ristrutturazione della cittadella agricola della Balzana, l’ex azienda zootecnica della CIRIO – del gruppo IRI – che per tanti anni ha alimentato l’economia locale.

     Intanto, a chiusura della diretta facebook, il Sindaco Federico ha  annunciato una conferenza stampa per sabato prossimo, occasione di approfondimento e di confronto per puntare maggiormente i riflettori su questa vicenda che allontana dal territorio un sostanzioso finanziamento per riportare <La Balzana> agli antichi splendori.

     Un vecchio detto napoletano dice <’e ciuccie s’appiccicane e ‘e varrile se scassane> (gli asini litigano e i barili si rompono), senza alcun riferimento ai contendenti odierni è proprio il caso di tradurre il sentimento popolare in una sfiducia palpabile. Mentre la politica litiga la gente attende da trent’anni che la realtà aziendale dell’ex CIRIO possa tradursi in posti di lavoro; mentre il fumus genera attrito sterile, il bisogno della gente attende da oltre dieci anni lo sblocco del tanto atteso <polo tecnologico>, quello che una volta doveva ospitare un poliambulatorio, più tardi una sede operativa di protezione civile, più tardi ancora un <tarallificio> e un <birrificio>. Tutto lettera morta.

     <Parole, parole, parole>, la canzone di Mina è la più adatta al momento se si dovesse dare un’impronta canora allo sterile <bailamme> politico finora dimostrato.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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